Nibionno: studenti e autorità  per la cerimonia di intitolazione della scuola primaria a Bruno Munari


Grande folla questa mattina per la cerimonia di intitolazione della scuola primaria di Nibionno alla memoria di Bruno Munari, il vulcanico autore di testi per ragazzi scomparso nel 1998.

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Bruno Munari


Una figura, quella di Munari, indissolubilmente legata alla storia delle vecchie scuole elementari di Tabiago, teatro nel 1968 delle riprese del film "I Fratellini" impersonato dagli alunni del paese guidati dalla maestra Mariangela Donghi di Cassago.
Il progetto, decisamente innovativo per l'epoca, non mancò di scuscitare l'interesse del celebre scrittore, al punto da spingerlo a dedicare un intero volume di una nota collana di libri per ragazzi proprio alla piccola scuola della Brianza lecchese e alla grande "impresa" didattica che vi si stava svolgendo.


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Ad aprire la mattinata di festa è stata l'inaugurazione della "casetta dell'acqua" dei giardini pubblici di via Diaz, uno dei primi esperimenti di questo genere di struttura sul territorio casatese. Al taglio del nastro erano presenti i primi cittadini Angelo Negri di Nibionno, Egidia Beretta di Bulciago e Umberto Bonacina di Costa Masnaga, autori di un "brindisi" inaugurale rigorosamente a base dell'acqua erogata dalla nuova struttura.


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"Un ritorno alle nostre origini, ai tempi in cui l'acqua la si andava a prendere ai fontanili facendoli diventare un luogo di ritrovo e aggregazione popolare" ha commentato il sindaco Negri.
Successivamente il lungo serpentone di partecipanti ha sfilato per le vie del paese verso la scuola primaria di via della Conciliazione, accompagnato dalle note della Banda di Tabiago.


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Davanti all'ingresso della scuola è stata poi scoperta la grande targa di intitolazione, alla presenza delle numerose autorità  locali intervenute, degli studenti ed ex studenti della scuola, del consigliere provinciale Carlo Spreafico e del Senatore Antonio Rusconi.

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"In questa scuola possiamo leggere l'evolversi e la trasformazione della nostra comunità " ha spiegato ai ragazzi e ai genitori il sindaco Angelo Negri, "non solo perchè tutti noi vi siamo passati attraverso, ma perchè rappresenta il cammino di unificazione della nostra comunità  al di là  di quel sano campanilismo che ci caratterizza. Nel 1981 le scuole elementari vennero unificate in quest'unico plesso, con la volglia di avviare un unico percorso didattico e culturale. La parte più importante spetta agli educatori scolastici, da sempre grandi innovatori ed anticipatori di quelle che sarebbero state le nuove linee scolastiche. Ed è con questa chiave di lettura che tutti noi abbiamo visto quel filmato che tanto incuriosì Bruno Munari, interessato a quel nuovo modo di fare scuola ai ragazzi. Oggi come negli anni '60 c'è bisogno più che mai di nuovi stimoli e innovazioni, per fare quel santo di qualità  necessario a riportare la crescita morale che in questi giorni sembra avere intrapreso una discesa inarrestabile. Con questo spirito abbiamo deciso di intitolare la nostra scuola a Bruno Munari".


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La grande targa di intitolazione, pensata per essere graficamente il più simile all'alfabetiere di Munari, è stata posizionata al di sopra dell'ingresso principale dell'edificio scolastico, a perenne ricordo dei valori e della personalità  del grande scrittore.


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L'insegnante Mariangela Donghi viene omaggiata dal sindaco Negri

Presente alla cerimonia anche Mariangela Donghi, la maestra che nel lontano 1968 guidò i giovani attori del film durante le riprese.


Ad esaltare la figura dello scrittore è invece stata la dirigente scolastica Chiara Giraudo: "Già  negli anni '70 Munari dimostrò di avere l'occhio lungo sul tema della formazione scolastica. Durante un discorso, infatti, dichiarò che le persone destinate a dare vita alla società  del futuro si trovano in realtà  già  tra di noi, e le loro età  si attestano dai 3 ai 5 anni di età , sottolineando così l'importanza della questione educativa".


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Da sinistra il sindaco di Nibionno Angelo Negri, il dirigente scolastico Chiara GIraudo
e l'assessore alla cultura Lucia Mevio


Grande soddisfazione sulla scelta dell'intitolazione della scuola è stata espressa dai rappresentanti dei genitori. "Così come è difficile scegliere il nome del proprio figlio, così è stato per la nostra scuola, da anni priva di dedicazione. Munari è entrato nelle nostre case improvvisamente, dapprima con la sua scimmietta "Zizì" e poi con la sua fantasia, portata dai nostri figli direttamente dai banchi di scuola. Una fantasia che ha contagiato tutti noi, ricordandoci che in ogni essere umano adulto c'è sempre una parte di bambino disposta a volare con la fantasia".


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Al termine un gradito rinfresco ha accompagnato i presenti all'interno della scuola, dove gli studenti hanno illustrato i progetti e i lavori dedicati alla figura di Munari.

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Roberto Bonfatti
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