Indice di occupazione e coerenza tra titolo di studio e lavoro. Per i tecnici ''svettano'' Badoni, Bachelet, Bertacchi e Fiocchi
L'Indice di Occupazione ci dice qual è la percentuale degli occupati (coloro che hanno lavorato almeno 6 mesi entro i primi due anni dal conseguimento dal diploma), su coloro che invece non si sono immatricolati all'università (occupati+sottoccupati+altro). Dunque, per valutare la capacità formativa della scuola in termini di inserimento lavorativo dei diplomati, ci concentriamo solo sui diplomati che hanno manifestato un interesse esclusivo per il mondo del lavoro.
La Coerenza tra studi fatti e lavoro trovato è la percentuale di diplomati che a 2 anni dal diploma lavorano e hanno una qualifica professionale perfettamente in linea con il titolo di studio conseguito. Non include coloro che lavorano ma hanno una qualifica professionale trasversale, cioè comune a più titoli di studio (ad es. commessi in attività commerciali di diversi settori merceologici), e per i quali non si può valutare con certezza il grado di coerenza; né ovviamente coloro che lavorano ma hanno una qualifica professionale non in linea con il proprio titolo di studio. Per consultare la tabella di corrispondenza tra qualifiche professionali e titoli di studio.
INDIRIZZO TECNICO -ECONOMICO
E' il Bachelet di Oggiono (clicca QUI) a guidare la classifica come migliore performance circa l'indice di occupazione, pari al 72%.
La maggioranza dei diplomati (35%) studiano all'università, il 22% invece studia e lavora, mentre il 31% risulta occupato avendo lavorato più di sei mesi in due anni; non si può dire lo stesso per il 9% che risulta disoccupato, mentre il 3% è sotto-occupato. Ha provato un'esperienza lavorativa, ma dalla durata breve, inferiore ai sei mesi.
Per chi dopo la maturità si butta nel mondo del lavoro, il 32,6% trova un contratto fisso ma di apprendistato, mentre il 30,2% gode di un tempo indeterminato. La maggioranza invece si deve accontentare di un contratto temporaneo (37,2%). Per quanto riguarda infine la coerenza fra diploma e lavoro, la maggioranza degli alunni si cimenta in una professione trasversale o che addirittura non c'entra con l'indirizzo di studio.
Dopo il Romagnosi di Erba e il Gandhi di Villa Raverio (Besana in Brianza) in classifica si posiziona il Rota di Calolziocorte (clicca QUI), con valori leggermente in calo rispetto allo scorso anno. L'indice di occupazione dei diplomati è del 66%. Chi è già inserito nel mondo del lavoro svolge perlopiù una professione trasversale, non sempre coerente con il titolo di studio. La maggioranza dei ragazzi - a due anni dal diploma - ha un contratto di apprendistato o temporaneo; solo il 25,9% è invece assunto a tempo indeterminato.
Dopo la maturità il 36% degli alunni risulta occupato, avendo lavorato più di sei mesi in due anni; a poca distanza il valore percentuale dei ragazzi che studiano all'università (32%).
La terza scuola lecchese è rappresentata dal Parini di Lecco (clicca QUI), i cui punteggi appaiono migliori di quelli dello scorso anno. L'indice di occupazione dei diplomati è del 57%, anche se la netta maggioranza è legata al proprio datore di lavoro da un contratto temporaneo. Per quanto riguarda invece la coerenza tra diploma e professione, il 35,1% ha trovato un posto coerente con il proprio titolo di studio.
INDIRIZZO TECNICO-TECNOLOGICO
Fa un balzo in avanti l'istituto Badoni di Lecco (clicca QUI), posizionandosi al primo posto in classifica fra le scuole lecchesi, con un indice di occupazione dei diplomati pari al 66,07%. La maggioranza dei ragazzi riesce a trovare un posto di lavoro a tempo indeterminato (36,3%) e vi è piena coerenza fra il titolo di studio e la professione svolta per il 42,3% degli alunni. C'è da dire però che i diplomati del Badoni decidono il più delle volte di proseguire gli studi universitari (40%). Tra quelli che si buttano invece nel mondo del lavoro, il 27% risulta occupato.
Al secondo posto troviamo il Greppi di Monticello (clicca QUI). Se l'indice di occupazione (64,7%) appare in calo rispetto al passato, va meglio il dato relativo alla coerenza tra diploma e lavoro. La maggioranza dei ragazzi (52,4%) riesce infatti a trovare un posto in linea con le proprie competenze scolastiche. Per quanto riguarda invece la tipologia di contratto di assunzione, va per la maggiore quello di apprendistato (40,5%), ma c'è da dire che quasi la metà dei diplomati sceglie di proseguire gli studi, iscrivendosi all'università (48%).
A seguire troviamo l'istituto Viganò di Merate (clicca QUI) che lo scorso anno deteneva il primato in classifica. L'indice di occupazione è pari al 64,52%, mentre il 47,2% dei diplomati trova un lavoro coerente con gli studi intrapresi. Anche in questo caso, come al Greppi, il contratto che va per la maggiore tra gli occupati, è quello di apprendista (42,9%).
INDIRIZZO PROFESSIONALE - SERVIZI
Il primo istituto in provincia che svetta per quanto riguarda l'indice di occupazione è il Bertacchi di Lecco (clicca QUI) con un 56,8% e un tasso invece decisamente basso di coloro che riescono a collocarsi - lavorativamente parlano - in linea con il titolo di studi (16,92%). Ogni anno sono in media una sessantina i diplomati con un'attesa di 277 giorni per il primo contratto significativo. Il 17,9% dopo due anni riesce a trovare un'occupazione a tempo indeterminato, stessa percentuale per l'apprendistato. La maggioranza dunque, si deve accontentare di un contratto temporaneo. Il 34% dei diplomati infine, prosegue gli studi all'università.
C'è poi il Graziella Fumagalli di Casatenovo (clicca QUI) con un indice di occupazione pari al 55,92% e un tasso non altissimo di chi riesce a trovare un lavoro in linea con gli studi intrapresi (32,2%). Supera l'ottantina di unità il dato medio dei diplomati, mentre il 48,8% dopo la maturità deve accontentarsi di un contratto di assunzione temporaneo. Il 21% invece, prosegue gli studi universitari.
Raggiunge il 50% il tasso di occupazione dei diplomati dell'istituto Alessandro Volta di Lecco (clicca QUI) dove la maggior parte dei ragazzi (58,3%) trova un'occupazione con contratto di apprendistato e oltre la metà (57,1%) coerente col proprio titolo di studio.
INDIRIZZO PROFESSIONALE- INDUSTRIA E ARTIGIANATO
Nell'arco di 20 km è il Fiocchi di Lecco (clicca QUI) ad ottenere il punteggio più alto con il 82,08% del tasso di occupazione e il 80,95% di coerenza. Sono 121 i giorni di attesa per il primo contratto significativo e 10 km la distanza media da casa al lavoro. Il 69% dei diplomati a due anni dall'esame di maturità risultano occupati nel mondo del lavoro; pochi invece (9%) coloro che proseguono gli studi.