Sirtori: 20 anni fa la morte di madre Erminia ma la situazione in Timor Est è ancora critica
Una serata per conoscere la storia di Timor Est e l'esperienza dei missionari che ogni giorno vivono a contatto con la popolazione locale e sperimentano quotidianamente le difficoltà della povertà e dell'insicurezza; questo il tema dell'evento organizzato martedì 3 dicembre presso l'aula magna Niso Fumagalli di Sirtori, dove con il supporto dell'amministrazione comunale sono stati invitati i fratelli di suor Alma Castagna, missionaria salesiana a Timor Est.
Il consigliere Francesca Mauri e il sindaco Davide Maggioni
Quest'ultimo è stato, però, anche il luogo su cui si è concentrata l'azione missionaria e di carità di suor Erminia Cazzaniga, scomparsa da ormai 20 anni e amatissima dalla comunità sirtorese per il suo essere una donna determinata, coraggiosa e dal cuore sincero. La serata si è aperta con un breve intervento del sindaco, Davide Maggioni e della consigliera Francesca Mauri che hanno ringraziato il numeroso pubblico radunatosi nell'aula magna e invitato i presenti anche al concerto per la pace che si terrà domenica 8 per ricordare ancora una volta la figura e l'impegno di madre Erminia.
La parola è quindi passata a Elena e Angelo Castagna, fratello di suor Alma, missionaria salesiana che dagli anni '90 si trova a Timor Est per assistere la popolazione più povera, che ha spesso affiancato madre Erminia nel prestare soccorso medico a bambini e adulti in condizioni critiche. "La storia di Timor è stata in qualche modo segnata da tutte le occupazioni straniere che nei secoli ha subito e che gli ha impedito oggi, dopo essere diventata una nazione indipendente, di riuscire a camminare sui propri passi per riscrivere il futuro del Paese" ha spiegata Elena, introducendo la storia e le vicende più importanti e cruente di questa piccola isola nell'arcipelago indonesiano. "Si tratta di una nazione molto giovane in cui l'età media è di circa 18/19 anni e nel corso del tempo è stata una colonia olandese e poi portoghese fino ad arrivare al 21° secolo in cui grazie all'intervento degli australiani è stato scampato un tentativo di invasione da parte del Giappone''.
Elena e Angelo Castagna
"Risale però al 1975 l'evento che ancora oggi la popolazione ricorda e che costituisce tema di tensione tra i civili stessi, cioè l'occupazione militare indonesiana e la testimonianza di cinque giornalisti australiani che preannunciavano tale evento attraverso le parole di alcuni capi-villaggio che si domandavano come mai il mondo li avesse abbandonati in quella che per loro era una vera e propria invasione violenta. Di fronte ai massacri e alle devastazioni operate dai militari indonesiani negli anni dell'occupazione nessun media occidentale, né l'ONU o qualsiasi altra organizzazione internazionale avevano infatti fatto cenno alla vicenda o avevano provato a formulare delle soluzioni per fermare quello che è stato poi definito come un genocidio. Il silenzio si rompe solo nel 1986 con la visita di papa Giovanni Paolo II che decide di andare a visitare Timor Est per far conoscere la situazione al mondo intero ma che non ferma gli indonesiani dal continuare a compiere efferatezze sui civili".
Entrambi i fratelli si sono recati a Timor Est dalla sorella Alma in due contesti differenti: Angelo durante l'occupazione indonesiana e Elena quando ormai Timor Est aveva proclamato la propria indipendenza. "Mi ricordo ancora di quel periodo di militarizzazione generale del paese, dove i controlli e le perquisizioni erano all'ordine del giorno per la popolazione di Timor e nessuno poteva sentirsi davvero al sicuro dalle violenze perpetuate dai militari indonesiani. Quando nel 1993 andai a trovare Alma, sceso dall'area fui subito accusato di essere un giornalista, figura avversata dal regime indonesiano per paura che si potesse diffondere l'immagine negativa della propria occupazione a Timor Est, e per questo motivo la mia permanenza fu segnata costantemente dal controllo e dal sospetto" ha raccontato Angelo, fino ad arrivare nel racconto alla fine degli anni '90 quando avvenne di fatto la proclamazione d'indipendenza.
Nel 1999 il referendum popolare che viene indetto dal governo timorese da esito positivo alla volontà del popolo di proclamarsi indipendenti, ma subito dopo il voto i militari indonesiani danno il via a un'azione di distruzione dei villaggi e delle città attraverso incendi e incursioni e proprio in questa vicenda si colloca la more di madre Erminia, la quale non si era voluta tirare indietro dal soccorrere le popolazioni più isolate e bisognose nonostante il pericolo dei militari sulle strade e su ogni via di comunicazione. È stato proprio padre Locatelli, un missionario salesiani a Timor dagli anni '60 e ormai un punto di riferimento per l'intera comunità locale a raccogliere il corpo di madre Erminia dopo il suo omicidio e riportarlo al villaggio per permettere a tutta la popolazione di darle l'ultimo saluto.
Suor Alma, come madre Erminia, e tutte le altre missionarie non si è mai persa d'animo nemmeno dopo le tragedie del 1999 e ha continuato a svolgere la propria attività caritatevole con la sua esperienza da medico all'interno e fuori dalle strutture dei salesiani, come scuole, centri professionali e l'orfanotrofio. Proprio per sostenere le adozioni a distanza dei bambini nell'orfanotrofio, Angelo e Elena hanno fondato l'associazione Hadomi Timor dal 2014 e continuano ancora oggi nella loro opera di sensibilizzazione sui problemi del Terzo Mondo e in particolare sulla situazione di Timor Est.
Oggi infatti, nonostante il paese abbia ottenuto l'indipendenza, non ci sono infrastrutture adeguate, le telecomunicazioni non permettono ai vari villaggi di uscire dall'isolamento e non c'è stata l'effettiva possibilità per la popolazione di migliorare la propria condizione dato che il nuovo governo ha un deficit di lungimiranza e progetti a lungo termine dovuti ai quasi 5 secoli di dominazione esterna.
Martina Besana