Coronavirus: al Fumagalli lezioni online. Il preside, ''grande impegno e adattamento''
Il professor Renzo Izzi
Preside, come vi siete organizzati in una così difficile situazione?Prima che succedesse tutto questo, non avevamo un sistema per la didattica a distanza, ma avevamo a disposizione solo il registro elettronico, uno strumento inadeguato per affrontare questa nuova modalità di insegnamento. Non appena abbiamo capito che questa situazione si sarebbe protratta per un lungo periodo, ci siamo immediatamente attivati e, anche grazie all'aiuto dell'animatore digitale Giovanni Tagliaferri, abbiamo implementato il sistema di Google per la didattica online. Attraverso G-Suite abbiamo così potuto raggiungere gli studenti in maniere più efficace attraverso la creazione di mail ad hoc e aule virtuali.
I docenti si sono dimostrati collaborativi?
La comunità scolastica si è dimostrata propositiva e ha saputo reagire in maniera quasi inaspettata: gli insegnanti stanno facendo davvero un gran lavoro. Anche i docenti meno avvezzi all'uso di questi tipi di strumenti hanno dimostrato un grande impegno e spirito di adattamento. Gli insegnanti hanno comprato nuovi computer o hanno immediatamente provveduto ad implementare i loro giga per poter svolgere al meglio e senza alcun intoppo le lezioni online.
L'orario delle lezioni è rimasto invariato?
Sì, per evitare sovrapposizioni di docenti. Ad ogni modo, la modalità è completamente diversa: le lezioni online hanno una durata massima di 30/40 minuti per materia, così da non superare le quattro ore lezioni al giorno. È parso subito chiaro, già dalle indicazioni ministeriali, che era necessario mantenere un contatto umano e non appiattire la didattica online solo allo sterile invio di materiali.
Il vostro è un istituto piuttosto grande. Tutti i ragazzi hanno a disposizione i mezzi per poter seguire le lezioni?
Ci sono alcune situazioni in cui non siamo riusciti ad intervenire. Si tratta di quei ragazzi che hanno un tessuto famigliare più fragile e che non hanno a disposizione la strumentazione adeguata. Sono situazioni difficile e complesse, ma abbiamo cercato di raggiungere tutti anche attraverso il contatto diretto con i genitori. Alcune situazioni, in realtà, erano già problematiche prima di questa pandemia. Ho dato il compito ai vari coordinatori di classe di parlare con i genitori e di trovare la soluzione migliore.
Da parte dei genitori avete avuto piena collaborazione?
Assolutamente sì. Anzi, le famiglie hanno scoperto che, oltre al ruolo formativo, la scuola svolge una funzione aggregante e sociale fondamentale. Sono tutti contenti delle soluzioni che abbiamo trovato per questa inedita situazione.
Sul vostro sito è presente un tutorial informativo. Come è nata l'idea?
È stata una bellissima idea di un nostro professore, Alessio Carlini. Abbiamo così deciso di pubblicizzarlo sul nostro sito.
L'istituto Graziella Fumagalli di Casatenovo
Come si stanno muovendo i vari canali social della scuola?
Abbiamo iniziato a lavorare sui canali social da quest'anno: abbiamo un gruppo Facebook e Instagram. Se prima che tutto questo succedesse erano due strumenti per caricare ricette e tutorial, oggi sono diventati due canali per diffondere le informazioni utili e per comunicare in modo rapido con gli studenti.
Nel vostro istituto sono presenti alcune materie pratiche (sala, pasticceria, accoglienza turistica e metodologia operativa). Come vi siete organizzati?
Sicuramente sono le discipline più sacrificate, anche se i professori si stanno industriando per dare compiti pratici: i docenti di enogastronomia, ad esempio, assegnano delle piccole ricette che poi gli alunni documentano con foto. Altri, invece, hanno realizzato dei tutorial che i ragazzi possono riprodurre a casa. Ovviamente, anche in questo caso, non viene tralasciata la parte teorica.
E per le valutazioni?
Valutare gli studenti è sicuramente una problematica che stiamo ancora discutendo. Per ora stiamo facendo una valutazione che si basa sull'impegno, la frequenza e la serietà dei ragazzi: stiamo dando voti che non fanno media poiché non ci sembra corretto dare delle valutazioni concrete, vista la precarietà degli strumenti. Inoltre, ad oggi, non c'è un metodo di valutazione condiviso per questo tipo di situazione e non vogliamo gravare ancora di più, in un momento già difficile, con un tipo di valutazione sommativa: stiamo aspettando indicazioni più precise dal ministero in merito alle valutazioni. Dal punto di vista della consapevolezza e dell'impegno la scuola ha reagito veramente bene. Vorrei ringraziare ancora una volta tutta la comunità scolastica: un momento eccezionale ha bisogno di risposte eccezionali. E noi stiamo dando il massimo.