Maneggi chiusi, ma i cavalli vanno accuditi. A Lomaniga la famiglia Monti fa la propria parte in attesa che il Ministero dia risposte

Sono sicuramente loro quelli che stanno scalpitando più di tutti per poter tornare a correre, da quando l'emergenza Coronavirus li ha costretti a restare chiusi in ''casa''. Non fosse altro perchè per loro scalpitare è una cosa del tutto normale. Figuriamoci in questo momento, che da oltre un mese sono costretti a restare rinchiusi nei loro box. Sono centinaia i cavalli ospitati nei numerosi maneggi che non vedono l'ora di poter tornare a galoppare. Le disposizioni governative e regionali legate all'emergenza sanitaria, hanno imposto però anche la chiusura dei centri ippici. E così i proprietari dei maneggi, che si occupano dei cavalli a pensione, si sono ritrovati oltre a dover dar loro da mangiare come al solito, anche a fare in modo che potessero sgranchirsi le... gambe. E' infatti impensabile lasciare un cavallo fermo nel box per più di due giorni. Quindi, non potendo i vari proprietari prendersi cura direttamente dei loro cavalli, i gestori dei maneggi si sono trovati a dover affrontare questa incombenza, che richiede un impegno non indifferente.

Dede Monti in un'immagine di repertorio

Al maneggio ''La Molgoretta'' a Lomaniga di Missaglia, è tutta la famiglia a prendersi cura del benessere degli "ospiti", come ci spiega il proprietario Dede Monti.
''Ci siamo trovati dalla sera alla mattina con trenta cavalli nei box e nessuno dei proprietari che potesse più prendersene cura. Ovviamente è impensabile lasciarli rinchiusi per più di qualche giorno. Nella migliore delle ipotesi hanno bisogno almeno di potersi muovere. Anche perché si tratta di animali abituati ad essere montati quasi tutti i giorni e non lavorare per un lungo periodo inevitabilmente influirebbe sulle condizioni fisiche e non solo del cavallo''.
E così tutte le mattine, mentre la moglie Claudia si occupa della club house, Dede con i figli Debora, Enrico e Fabio, fortunatamente tutti provetti cavalieri, si fanno carico di portare all'esterno i cavalli e lasciarli a turno liberi per qualche ora nei paddock.

A sinistra la moglie di Dede Monti, Claudia

''Per alcuni dei cavalli che abbiamo in scuderia però non è sufficiente restare liberi per qualche ora. Quelli che fanno parte ad esempio della squadra del "Valcurone Horse ball", possono essere paragonati a dei veri e propri atleti e quindi vanno mantenuti allenati perché non perdano la preparazione fisica, raggiunta grazie al lavoro, all'impegno e alla fatica di ogni singolo cavaliere. Questi cavalli dobbiamo quindi anche montarli, per fare in modo che non perdano la forma muscolare. Per fortuna tutti i miei figli sono appassionati di equitazione e sanno cavalcare e quindi ci siamo potuti suddivide i cavalli... Se non ci fossero loro, non potrei occuparmi io di tutti".

Alcuni cavalli del maneggio La Molgoretta

Il protrarsi della situazione sta comunque mettendo a dura prova tutti i maneggi. Per questo motivo il presidente della Federazione Italiana Sport Equestri Marco Di Paola, ha chiesto ufficialmente al Ministro della salute la possibilità di far accedere i proprietari o affidatari di cavalli nei circoli affiliati alla Federazione (clicca QUI per visualizzare la lettera inviata).

Dede Monti insieme ad alcuni allievi a cavallo in una foto di archivio

"La richiesta - come spiega lo stesso Di Paola - si è resa necessaria per consentire a chi cura e utilizza i cavalli di poter gestire il benessere psicofisico dei propri compagni di sport. La FISE è consapevole dell'importante e lodevole lavoro effettuato dagli staff dei circoli, dagli istruttori e dai tecnici federali. Un lavoro che è servito a garantire il benessere del cavallo e allo stesso tempo contribuire a limitare il contagio. Dopo più di un mese di stop alle attività, però, anche i circoli in questo momento sono in difficoltà economica e non possono più dedicare risorse alle attività di cura. Per questo motivo, dunque, si è reso necessario chiedere al Ministero che siano gli stessi utilizzatori a prendersi cura dei propri cavalli".
Gli stessi proprietari non vedono l'ora di poter tornare a prendersi cura dei propri cavalli, anche se con ogni probabilità dovranno rispettare le linee stabilite per ridurre il rischio di contagi. Un sacrificio che tutti coloro che amano i cavalli, pur di tornare dai loro "amici" sono pronti ad affrontare.

Fabio ed Enrico Monti, figli di Dede e campioni di horse ball

Particolarmente apprezzata dai maneggi del territorio, anche l'iniziativa del consigliere Fise della Lombardia Aurelio Triscari, titolare di un'azienda che produce articoli tessili e imbottiti per ospedali ad Arluno, il quale ha fatto pervenire a tutti i Centri ippici lombardi, una serie di mascherine lavabili e disinfettabili e quindi riutilizzabili.
In attesa di poter tornare tutti a cavallo.
A.Bai.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.