Fase 2: a Besana e a Molteno le stazioni sono (quasi) deserte

È il 4 maggio, sono le 7.48 del mattino e la stazione ferroviaria di Besana è completamente immersa nella più assoluta pace e tranquillità. È il giorno della (parziale) riapertura per l'Italia intera, così come per la Brianza, ed è l'inizio della cosiddetta Fase 2, ma l'immagine desolante con cui si viene accolti se si fa una camminata sulla banchina a margine dei binari fa pensare a un giorno festivo, per esempio a una domenica estiva di agosto.

Le immagini scattate questa mattina prima delle ore 8 in stazione a Besana

Questa mattina a Besana (una delle fermate solitamente più frequentate dai viaggiatori del territorio) uno dei primi convogli in partenza per Milano Porta Garibaldi è quello delle 7.48; il precedente e il successivo sono rispettivamente un'ora prima e un'ora dopo e chi deve raggiungere il posto di lavoro è presumibile che opti proprio per quello, che gli consente di arrivare attorno alle ore 9. C'è solo un passeggero ad attendere il treno, una donna che deve recarsi al lavoro e che sembra quasi sollevata nel vedere arrivare il treno senza praticamente nessuno a bordo.

Dal mezzo, diretto a Milano Porta Garibaldi e che arriva in perfetto orario, scendono soltanto due persone oltre al macchinista che dà solo una rapida occhiata; non sembra esserci bisogno di richiamare all'ordine i presenti e di richiedere il distanziamento sociale perché le pochissime persone che ci sono hanno ormai imparato a farlo automaticamente.

Un inizio che quindi sulla linea Milano-Lecco via Molteno non sembra aver creato particolari problemi ai pendolari che questa mattina hanno preso il mezzo pubblico, e se anche nelle stazioni dovesse salire un numero più consistente di passeggeri, i cartelli e i segni su vagoni e sedili dovrebbero comunque garantire la sicurezza del viaggio per tutti. In stazione a Besana è vuoto anche il piccolo bar adiacente alla stazione e la proprietaria che ha riaperto l'attività la settimana scorsa ci ha raccontato di quanto le sembri surreale l'intera situazione.

"In un normale lunedì a quest'ora sarei sommersa dalla richiesta di persone che vogliono la loro consueta colazione, il giornale oppure le sigarette, c'è sempre un sacco di rumore e di vita, sembra così strano dover quasi sperare che entri qualcuno" ha commentato lei stessa, dicendoci anche che riaprire questa settimana, se la situazione dovesse sempre essere quella di questa mattina, potrebbe costarle di più che rimanere chiusa. Un'immagine che quindi, per ora, è in linea con quella che si è prospettata nei giorni scorsi e che può essere causata magari da un timore ancora forte dei pendolari di rischiare di essere contagiati sui mezzi, un timore che presumibilmente potrebbe diminuire man mano che tutto rientrerà progressivamente nella normalità.

Sono stati meno di una decina anche i lavoratori che questa mattina si sono recati presso la stazione ferroviaria di Molteno, punto di congiunzione delle linee Como-Lecco e Milano-Lecco. I convogli diretti nelle principali città lombarde, normalmente molto frequentati dai pendolari, non hanno avuto passeggeri ed il parcheggio adiacente alla stazione ha ospitato pochissime macchine in questa prima giornata di fase 2.

L'avvenimento singolare ha sorpreso anche il personale di RFI, normalmente abituato ad una stazione molto frequentata e a vagoni stipati.

In seguito all'ordinanza del 26 aprile, che ha consentito una parziale riapertura, il sistema ferroviario ha adottato misure specifiche, basate sul principio del mantenimento delle distanze tra le persone per evitare occasioni di aggregazione.

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