Garbagnate: la crisi nella musica ai tempi del Covid raccontata dal soprano Carlotta Colombo

Teatri chiusi in epoca di pandemia. Niente spettacoli, né balletti, concerti od opere liriche. Il coronavirus ha bloccato l'industria del palcoscenico e tutto il comparto è stato letteralmente messo in ginocchio. Anche ora, che siamo ormai nella ben nota "fase 2" che ha fatto seguito al periodo di confinamento, il teatro è uno dei settori che rimangono chiusi al pubblico, con una crisi rilevante per gli occupati. Tra questi c'è Carlotta Colombo, 27 anni di Garbagnate Monastero, di professione soprano. Da quattro anni calca a i palcoscenici italiani ed europei, ma già prima di intraprendere questa strada aveva avuto le prime esperienze concertistiche.

Carlotta Colombo

Nel 2015, quando aveva 23 anni, si è diplomata al conservatorio di Como mentre nel 2018 fa si è laureata con una menzione d'onore in canto lirico. Laurea a cui ha affiancato quella in filosofia all'università degli studi di Milano.
Carlotta è una voce tra i tanti colleghi che ha dovuto fare i conti con la perdita del lavoro a causa dell'epidemia. "All'inizio mi sono trovata spiazzata perché ci aspettavamo concerti rimandati: molti avevano rinviato a giugno, ma poi sono arrivate le cancellazioni, anche per programmazioni in là nel tempo. Io ho perso alcuni lavori grossi: un'opera a Graz, in Austria e un'altra a Roma, prevista per settembre. E' stato davvero un momento di grande incertezza: ho vissuto momenti di alti e bassi, arrivando a chiedermi se dovevo cambiare lavoro, perché sembravano non esserci prospettive".
Il settore vive anche di donazioni private che, a causa del periodo di incertezza, si sono bloccate, creando una reazione a catena su tutto il sistema.

VIDEO -  il concorso indetto da Schloss Weißenbrunn Stiftung



L'ultimo concerto di Carlotta è stato il 21 febbraio a Novara, in occasione del Carnevale poi il calendario si è via via riempito di date sbarrate. In questi mesi ha quindi approfittato per studiare. "Ho cercato piccoli obiettivi che potessero farmi andare avanti. Ho sempre cercato di non perdere la speranza e di tenere duro, anche se non sempre è stato facile. Ho letto tanto e ho studiato vecchie nozioni che avevo tralasciato nel percorso che ho intrapreso. È stato utile riprendere cose che non avevo approfondito in passato". Ha inoltre proseguito con alcune lezioni di canto online: "E' stato difficile perché insegnare canto è una questione molto fisica. Si corregge vedendo e oltretutto con i microfoni non si ascolta bene. Ho lavorato con gli alunni su ciò che si poteva fare tramite video".
Alla ricerca di un obiettivo, Carlotta ha deciso di puntare su un concorso indetto da Schloss Weißenbrunn Stiftung. Si tratta di una competizione tedesca dedicata alla musica vocale del Cinquecento: lei ha partecipato nella categoria dedicata a Giovanni Battista Bovicelli, musicista che scrisse un trattato per spiegare come eseguire le diminuzioni al fine di creare brani più virtuosi. Carlotta si è cimentata in questa sfida presentando un brano di Cipriano De Rore con le diminuzioni di Bovicelli. "È la prima volta che partecipo a questo concorso. L'ho fatto perché è stato difficile in questo periodo trovare spunti musicali. Avere obiettivi per noi è importante e, avendo perso la possibilità di fare lezioni di canto, questi obiettivi sono mancati. Non avevo mai provato a cantare le diminuzioni, quindi ho fatto uno studio scrupoloso e ho pensato di tentare senza grandi aspettative, ma per essere la mia volta sono contenta del risultato". Tra numerosi partecipanti, Carlotta fa parte dei 91 professionisti che sono stati selezionati per la fase finale. Oltre ai tre premi della giuria, c'è quello del pubblico che ha la possibilità di darle il sostegno mettendo il gradimento sul video pubblicato YouTube. La votazione, per chi volesse aiutarla, scadrà il 2 giugno alle 18.

Intanto, arrivano per lei i primi segnali positivi sul fronte lavorativo. Ieri ha firmato il primo contratto dopo tanti mesi. La meta è Ferrara, dove si terrà la "Resurrezione", appuntamento inizialmente previsto ad aprile e ora programmato per luglio, su tre date. "È un buon segno perché eravamo sfiduciati, soprattutto per quanto riguarda l'Italia tanto che pensavamo di doverci rivolgere all'estero. Penso che invece sia un bel messaggio anche i colleghi, per far vedere che qualcosa si muove. Ora dobbiamo capire come poter lavorare in sicurezza". Carlotta attende di conoscere come sarà il "nuovo" tipo di concerto, nel rispetto delle prescrizioni di distanziamento, ma non ne fa problema. "La cosa importante è cantare per il pubblico. In questi mesi, non ho fatto video da casa perché non condivido l'idea della digitalizzazione: dobbiamo cantare per chi ci ascolta e non per la telecamera. Per me è fondamentale che ci sia il pubblico presente, anche se sono un terzo degli spettatori: è importante coltivare dal vivo il rapporto con loro".
Dopo Ferrara, l'aspetterà un altro concerto, ma sarà ad ottobre. Destinazione Messico.
Michela Mauri
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