Al grido di "Oggiono cristiana mai musulmana" si infiamma il consiglio. Maiale di peluche sui banchi
La seduta del consiglio comunale di Oggiono si è rapidamente trasformata in uno show. In aula sono accorsi una cinquantina di militanti della Lega Nord per manifestare, provvisti di bandiere e fazzoletti verdi, tutto il loro sdegno per l'autorizzazione concessa alla comunità islamica per pregare nella sala civica; fuori dalla porta vigilavano alcuni uomini delle forze dell'ordine e nell'aria serpeggiava un clima di notevole fermento. Subito dopo l'inizio del consiglio, ha preso la parola Roberto Ferrari, capogruppo di "Impegno e trasparenza" e dell'azione di protesta presentando una questione pregiudiziale relativa all'uso dell'aula consiliare, ritenuta incompatibile con l'assise se utilizzata in maniera continuativa dai musulmani in preghiera. "E' inaccettabile che il nostro consiglio, massimo organo di democrazia e municipalità , non abbia discusso l'utilizzo della sua stessa sede; è stata avviata così una sudditanza alle istituzioni religiose da parte di quelle civili. Ed è assurdo che una piccola parte dei residenti in questo paese abbia preteso e ottenuto quest'aula, abbiamo creato un precedente pericoloso, ora chiunque si sentirà autorizzato, ospiteremo le sette che praticano l'amore libero e il partito comunista combattente che deve pianificare la rivoluzione" ha spiegato Ferrari.

Oltre a tali possibili degenerazioni, egli ha contestato la legittimità stessa del provvedimento e ha chiesto "la revoca immediata dell'autorizzazione in quanto è in netta violazione dell'articolo due del tanto citato regolamento. Questo principio recita infatti che le manifestazioni ospitate nella sala consiliare debbano essere compatibili con il luogo e dunque esso non debba essere strutturalmente modificato. E mi pare che per il caso in oggetto non sia affatto così. I due usi sono incompatibili, tra l'altro la religione musulmana stabilisce che uno spazio adibito alla preghiera si trasformi per sempre in luogo di culto; è indispensabile scegliere cosa vogliamo che sia la nostra sala civica: o è una cosa o è l'altra".

Il leghista ha poi concluso la sua dichiarazione contestando le parole del sindaco, che aveva spiegato al nostro giornale che la preghiera degli islamici è un atto di pace: "I dati che provengono da tutte le moschee italiane rivelano invece il contrario e illustrano come si tratti di basi per azioni di terrorismo. Chiedo quindi che l'autorizzazione sia annullata subito e che l'aula torni alla sua funzione originaria; attraverso la questione pregiudiziale invito il consiglio a chiedersi se crede davvero che questa assemblea possa continuare a riunirsi in questo luogo nella permanenza dell'utilizzo come moschea".

Roberto Ferrari con il maialino di peluche
La fine dell'intervento è stata salutata da applausi ed ovazioni da parte dei leghisti in sala. Quando si è ricomposto un parziale silenzio, il sindaco Pietro Riva ha messo ai voti la questione pregiudiziale proposta da Ferrari, il consiglio l'ha respinta con dieci voti contrari, tre favorevoli e nessun astenuto. I tre consiglieri che hanno votato per l'approvazione, Ferrari e i due consiglieri di "Oggiono per la libertà " Gerosa e Lietti, hanno abbandonato i lori posti e si sono andati a sedere tra il pubblico.

Il gesto che ha scatenato la cagnara in aula è stato il maialino di peluche depositato da Ferrari nel proprio posto a sedere. Il comandante della polizia locale Enrico Mauro Sala ha cercato di rimuovere l'animaletto e i militanti leghisti hanno iniziato ad urlare e ad intonare cori. Hanno esortato il sindaco ad andarsene "Se sei un uomo, dimettiti" e hanno poi optato per il cadenzato "Oggiono cristiana e mai musulmana". Il trambusto in aula era tale che il primo cittadino è stato costretto a sospendere per 5 minuti il consiglio. Al termine di questa interruzione forzata, i lavori sono proseguiti regolarmente, nei banchi dell'opposizione campeggiava solitario il piccolo maiale, mentre i leghisti Onesti e Terni hanno disertato la seduta.
IL VIDEO DELLA BAGARRE IN CONSIGLIO COMUNALE