Dolzago, Spreafico: sciopero promosso da Filcams Cgil dopo le proteste dei Si Cobas

I lavoratori in appalto alla Spreafico Francesco & fratelli S.P.A. di Dolzago incrociano le braccia a oltranza. E' cominciato questa mattina, lunedì 26 ottobre, lo sciopero al momento senza fine degli associati Filcams Cgil: la sigla sindacale, che specifica di aver seguito la vicenda Spreafico da luglio in quanto prima di allora non erano presenti iscritti tra le maestranze, ha promosso quest'azione "alla luce di quanto sta accadendo negli ultimi giorni, con un clima di tensione e conflittualità persistente nei reparti". Per via della situazione contingente, non sono stati previsti presidi o manifestazioni di alcun tipo, anche per evitare assembramenti e così i lavoratori hanno fatto sentire, nel rispetto delle norme vigenti, la loro voce prima di allontanarsi dallo stabilimento.

Il presidio odierno all'esterno della Spreafico

La vicenda prende avvio da una serie di criticità verificatesi a fine luglio quando alcuni lavoratori avevano proclamato lo stato di agitazione, bloccando i mezzi uscita dall'azienda di via Campagnola. Si tratta di manovalanza, in gran parte straniera, che si occupa dell'imballo della frutta ed è alle dipendenze di cooperative. La risoluzione dell'impasse aveva comportato la convocazione di un tavolo di lavoro davanti alla Prefettura con tutte le parti coinvolte: la società Spreafico, le cooperative e le sigle sindacali. Sono serviti una serie di incontri prima di addivenire a un accordo, lo scorso giovedì, sottoscritto da Filcams Cgil. "La cooperativa si è impegnata a riconoscere gli scatti di anzianità, l'applicazione della malattia come previsto da contratto multiservizi ed eventuali arretrati di tredicesima e quattordicesima dal primo giugno scorso. Inoltre riconoscerà il terzo livello a tutti i lavoratori dal prossimo primo gennaio. Infine tutte le parti si sono accordate sul fatto che la cooperativa è nel pieno diritto di determinare gli organici assegnati all'appalto" facevano sapere la scorsa settimana.
"Abbiamo firmato un accordo in Prefettura che ci ha permesso di limare i problemi di natura contrattuale con la cooperativa spazio e lavoro che si occupa di confezionamento" ha spiegato la segretaria Barbara Cortinovis. "Siamo usciti soddisfatti perché avevamo firmato un accordo che riportava alla normalità l'applicazione del contratto collettivo, firmato a livello nazionale da Cgil".
Lo scorso venerdì 23 ottobre, Si Cobas ha però indetto altri scioperi che hanno portato anche Cgil a muoversi. Oggi la sigla sindacale ha promosso un'azione che ha visto la quasi totale partecipazione degli 80 iscritti. "I lavoratori della nostra sigla che hanno garantito il servizio in questi mesi, sono stanchi di subire questi scioperi che bloccano la produttività e fanno sì che debbano lavorare con un carico di lavoro maggiore".
Da quanto appare, le manifestazioni di Cobas sono atte a chiedere l'allontanamento di un paio di lavoratori. "Abbiamo siglato accordi importanti che hanno all'ordine del giorno parti economiche e normative. Se ci sono situazioni individuali, non dobbiamo dire noi chi lavora e chi no. Stabilirlo non spetta al sindacato che guarda alla collettività dei lavoratori, ma eventualmente sarà la magistratura a decidere" ha aggiunto la segretaria, sottolineando anche il ruolo della società. "L'azienda Spreafico ha una certa responsabilità perché, essendo la committente, decide quali sono le cooperative che lavorano al suo interno e che non applicavano il contratto collettivo nazionale".
Cgil, intanto, sta portando avanti con le cooperative anche un contratto integrativo come premio di produttività: la trattativa è alle battute iniziali e lo scopo dello sciopero indetto da oggi è anche quello di impedire che, a seguito delle proteste dei Cobas, vadano di mezzo le maestranze. "Questi scioperi stanno mettendo a rischio il protrarsi di queste collaborazioni, oltre che mettere a repentaglio il destino di tutti i lavoratori" ha aggiunto la Cortinovis, chiarendo la rivendicazione. "Chiediamo che abbia fine questo clima di tensione che non giova a nessuno per salvaguardare la collettività e l'occupazione e far sì che proseguano le trattative per le parti economiche". Per questo i lavoratori che fanno riferimento alla sigla sindacale hanno deciso di incrociare le braccia.
M.Mau.
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