Bosisio, il sindaco sulla vendita dell’ex ospedale: casa di cura soluzione ideale

Il sindaco Andrea Colombo
“I commenti delle minoranze sulla vicenda dell’ex-ospedale di Via Appiani (CLICCA QUI per leggere l'articolo) mi sembrano francamente fuori contesto e strumentali”. Comincia così replica del sindaco di Bosisio Parini, Andrea Colombo alle due opposizioni sulla vicenda della seconda del compendio di proprietà di ATS che si trova nel centro del paese. “Il siparietto di accuse reciproche, peraltro, fa quasi sorridere: muovono critiche all’amministrazione, si accusano tra di loro (CLICCA QUI), insomma solo veleno per attirare l’attenzione”.
A suscitare la reazione dei due gruppi di minoranza, Bosisio Viva e Bosisio nel Cuore, era stata un’affermazione del primo cittadino durante l’ultimo consiglio comunale: Colombo aveva infatti riferito di tenere i contatti con le proprietà dell’ex ospedale e di villa Mira. Per Andrea, però, in quell’occasione si era completamente fuori tema, in quanto il punto in trattazione durante la seduta era relativo al documento unico di programmazione, vale a dire lo strumento propedeutico all’approvazione del bilancio dell’ente. “Hanno montato un “caso” su un argomento lambito di striscio durante l’ultimo consiglio comunale: in tema di approvazione del DUP, mentre si illustrava il piano triennale delle opere pubbliche, il consigliere di Bosisio nel Cuore ha lamentato la mancanza di opere riguardanti Villa Mira e Palazzo Appiani. Gli è stato spiegato che non sono immobili di proprietà del Comune, e che quindi non potevano essere oggetto di opere da parte dell’amministrazione” è la ricostruzione di quella sera di metà ottobre. “In quell’occasione ho riferito di essere in contatto con i proprietari, rispettivamente ASST e ATS; del resto gli immobili insistono sul nostro territorio, dove i due enti hanno anche altre proprietà. Perché stupisce quest’affermazione? Anche venerdì scorso l’impresa incaricata da ATS ha effettuato opere di manutenzione e messa in sicurezza dell’ex Ospedale. Secondo le minoranze chi ha richiesto l’intervento? Loro no di certo”.
L'ex ospedale di Bosisio
Il capogruppo di Bosisio Viva, Giacomo Gilardi, in relazione all’espressione utilizzata in consiglio, aveva commentato: “In consiglio comunale, il sindaco ha dato una risposta di comodo che però ha aperto un dibattito”. Affermazione subito smentita d Colombo: “Contrariamente a quanto afferma Bosisio Viva, in consiglio non si è affatto aperto un dibattito sul punto: si stava trattando un altro argomento, non certo il destino di palazzo Appiani. Ricordo che già in quell’occasione il capogruppo aveva tentato di interpretare le mie parole come una dichiarazione dell’amministrazione di dare un’esclusiva destinazione pubblica all’immobile, ma è stato subito smentito, e chiarito come fosse un’interpretazione errata e del tutto personale”.
Il primo cittadino è entrato poi nel merito della vicenda: “ATS ha sempre voluto mettere in vendita l’immobile e l’intenzione non è cambiata. Nessuna novità quindi - ha proseguito, soffermandosi sui passaggi che hanno portato ai cambiamenti oggetto della discussione - L’amministrazione Borgonovo aveva effettuato un intervento chirurgico per tracciare il percorso: era stata adottata una variante al Piano di governo del territorio (Pgt) che andava a prevedere la possibilità di assicurare a Palazzo Appiani, in aggiunta all’uso socio sanitario, anche la destinazione residenziale. Ciò solo a condizione che il comune potesse diventare proprietario sia di via Valloggia (con le superfici un tempo occupate dai box in uso alla Croce Verde), sia della metà di Largo San Francesco (con i parcheggi ivi presenti), nonché potesse, sempre il comune, diventare titolare sia della servitù pubblica di passaggio attraverso l’ingresso di via Beniamino Appiani, sia dell’uso gratuito del parco storico nella prospettiva che questo diventasse il più grande polmone verde del centro storico di Bosisio”. Ne ha illustrato anche le ragioni. “Ed il motivo è davvero di facile comprensione: considerato il valore dell’immobile, ma soprattutto i costi della sua messa in sicurezza, solo l’intervento di un privato può consentire nuova vita alla costruzione. Chiunque acquisirà l’immobile dovrà adeguarsi alle norme tecniche del nostro comune, nonché a compensare l’ente locale degli indubbi vantaggi che si è assicurato”.
Rispetto alla prima asta del 2006, che andò deserta, il prezzo è stato ribassato di un milione di euro, tanto che l’attuale vendita parte da 950.000 euro. “Sul fatto che proprio in questi giorni sia stato pubblicato il bando di alienazione, la ragione è meno complicata di quanto sembri: la perizia estimativa del 2018 aveva una scadenza e, per non dover provvedere con un nuovo incarico al professionista, ATS ha pubblicato il bando”.
Colombo ha confermato di essere “a conoscenza di queste informazioni perché, a differenza di quello che sostengono le minoranze, egli è a contatto con la proprietà e non parla di aria fritta”. E aggiunge: “Ormai sono abituato ai comizi di Bosisio Viva circa le corresponsabilità del mio mandato con quelli delle amministrazioni precedenti, non c’è occasione in cui Gilardi non torni sul tema. Comprendo che sia ancorato alle scelte effettuate durante la loro ultima amministrazione, nel periodo 1995-1999: si renda conto, però, che sono passati 21 anni, e forse è il momento di andare avanti”.
Sul futuro del compendio, il sindaco immagina un altro uso, oltre a quello residenziale, ma ha precisato che si tratta di un pensiero personale: “Se un privato dovesse acquisire l’immobile, l’augurio è che realizzi un intervento che possa riqualificare un immobile posto al centro del paese, e che una parte dello stesso possa essere utilizzato non solo per appartamenti, ma anche con una destinazione sociale. Una casa di cura, a mio avviso, sarebbe la soluzione ideale”.
Michela Mauri
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.