Bevera: lo sfogo di Antonio Conti, titolare di un'officina di autoriparazioni. 5 i tentativi di furto sventati. 'Sono esasperato, non si può continuare così'



Lo sfogo, durissimo, arriva questa volta dal titolare di un'autofficina barzaghese, la "Turbocar" di via Beldosso 22 nella frazione di Bevera.
Nella notte fra sabato 3 e domenica 4 luglio le telecamere a circuito chiuso dell'officina hanno infatti registrato l'ennesimo tentativo di furto a danno dell'attività , da anni portata avanti dal titolare Antonio Conti malgrado i ripetuti tentativi di effrazione perpetrati da ignoti negli ultimi anni.
E' un vero e proprio "assedio" quello dei ladri nei confronti dell'attività  di Conti, lavoratore molto conosciuto nella zona e vittima di almeno 5 tentativi di furto dall'inizio del 2010. In tutti i casi i gruppi di malviventi sono stati messi in fuga dall'intervento dello stesso titolare, allertato dai rumori sospetti provenienti dall'esterno dell'autofficina.

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"Con ogni probabilità  si tratta di giovani appassionati di auto - ci ha spiegato il signor Conti davanti alle immagini degli episodi incriminati - la frequenza con cui questi fatti si verificano sta diventando insostenibile. Arrivati a questo punto per me è impensabile anche soltanto uscire da casa - situata sopra all'officina - o andare in vacanza. Da ormai due anni non vado in ferie, rimanendo sempre all'erta per mettere in fuga questi personaggi".
Per cercare di prevenire il verificarsi di questi episodi, Conti ha deciso da ormai diverso dempo di installare un sistema di videosorveglianza a circuito chiuso capace di monitorare l'intero perimetro dell'autofficina, registrandone 24 ore su 24 le immagini. Un deterrente che però non sembra spaventare più di tanto i ladri che, con impressionante regolarità , tentano di entrare nell'officina sperando di trafugare merce di valore.

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Antonio Conti

Ne è un esempio il filmato della notte tra sabato 3 e domenica 4 luglio, quando due "aspiranti" ladri si sono introdotti nel parcheggio dell'officina scavalcando la rete perimetrale. Nelle immagini registrate si notano perfettamente i due malviventi "sfilare" lungo il piazzale sino all'ingresso del garage, controllando la presenza di eventuali sistemi di allarme o di sorveglianza. Notata la telecamera i due alzano il colletto della maglietta, tentando di mascherare i lineamenti del viso prima di portarsi in un angolo buio al di fuori del campo visivo dell'obiettivo. Quello che sembrerebbe un giro di "perlustrazione" dell'attività  si conclude ben presto con l'intervento del titolare che, insospettito dai rumori, mette in fuga i due intrusi con alcune grida. Nelle sequenze finali si vedono infatti i malviventi fuggire in tutta fretta verso la rete di cinta, facendo così perdere le proprie tracce.
"Mi accorgo sempre per caso della presenza di queste persone - ha proseguito Antonio Conti - a volte mi affaccio alla finestra urlandogli di andarsene, a volte mi faccio vedere con un bastone in mano. Non si può vivere in queste condizioni, restando sempre vigile nell'attesa di mettere in fuga il prossimo gruppo di malintenzionati".
Episodi simili come dicevamo si sono verificati a partire dallo scorso inverno, con ripetute "visite" effettuate da soggetti di giovane età  anche in pieno giorno durante gli orari di chiusura dell'attività .

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Un nastro dello scorso 8 novembre ci mostra infatti un tentativo di effrazione verificatosi attorno alle ore 16 sul retro dell'officina. Dalle immagini si nota una Fiat Brava arrivare da via Beldosso e parcheggiare lungo la strada che costeggia il retro dello stabile. Dal mezzo di vede scendere un individuo che, con disinvoltura, si porta davanti al citofono per verificare la presenza dei proprietari. Accertata l'assenza dal mezzo si vedono scendere altri tre compagni, i quali con rapidità  spingono l'auto lontano dalla vista accostandone le portiere con il minimo rumore. Le ultime immagini ci mostrano il gruppo diretto verso il cancello di ingresso che, con ogni probabilità , sarebbe stato scavalcato senza il provvidenziale intervento del titolare.
"Non è possibile continuare a vivere in questo modo - ci ha spiegato amareggiato il signor Conti - oltre a vivere in un periodo di per sè difficile si è costretti a fare i conti con questi soggetti, con il timore di dover essere sempre presenti in officina per scongiurare tentativi di effrazione".
Roberto Bonfatti
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