Retesalute: ha vinto il duo Panzeri-Vignola ribaltando di fatto la scelta degli altri soci

E' trascorso quasi un anno da quando, sollevando non pochi mugugni, scrissi che la soluzione del problema di Retesalute avrebbe potuto passare attraverso la liquidazione dell'Azienda.

Un'operazione che avrebbe consentito di congelare la questione e consentire alle persone di "buona volontà" chiamate a far parte del Cda di portare avanti l'attività senza essere gravate dalla caotica situazione venutasi a creare nel frattempo.

Per certi versi oggi dovrei quindi essere soddisfatto. E invece per una serie di motivi - non ultimo il fatto che è trascorso quasi un anno prima che si arrivasse a questa soluzione - non lo sono affatto.

Il sindaco Massimo Panzeri ha sostenuto per tutto questo tempo la necessità della "liquidazione" con l'incondizionato appoggio della dottoressa Maria Vignola, segretario comunale di Merate. Il sindaco di Casatenovo, il dottor Filippo Galbiati, alla fine ha sposato la stessa scelta pur essendo su un fronte politico opposto. Olgiate Molgora in extremis ha sparigliato le carte, ma alla fine è passata la linea della liquidazione. Questo nonostante con il passare dei mesi la situazione fosse lentamente cambiata e la matassa dipanata a suon di costose consulenze, creando in questo modo le condizioni per poter ripartire, cosa tra l'altro in parte fatta, evitando la battuta d'arresto della liquidazione.

Su questo epilogo incombono tante ombre, che solo con il tempo potranno essere dissolte.

Il dato più clamoroso di queste ore è però un altro e cioè la determinazione di portare da poco più di 80 mila euro a ben 140 mila lo stanziamento per i compensi dei componenti del Collegio dei liquidatori. Quarantamila euro per ogni commissario e quindi un malloppo tutt'altro che trascurabile per l'avvocato Alessandra Colombo, Paolo Emanuele Grimoldi e il presidente del Collegio, il dottor Ciro D'Aries al quale andrà un ulteriore bonus di ventimila euro, eletti con una procedura a dir poco "singolare" come vedremo più avanti.

Come è noto, erano 6 i candidati tra i quali l'assemblea dei sindaci è stata chiamata a scegliere i tre commissari destinati a far parte del Collegio.

La votazione segreta, durante la quale ogni sindaco ha potuto esprimere fino a tre preferenze, ha assegnato a Grimoldi 24 voti, a Colombo 19 e a D'Aries "solo" 13 preferenze. Individuata la terna, si è passati a eleggere il presidente del Collegio. E tuttavia, contrariamente a quanto avvenuto per la prima votazione, è stato deciso, ma forse bisognerebbe dire "imposto" dal Comune di Merate (alias Vignola & Panzeri), che il voto di ogni sindaco avrebbe avuto un peso "pro capite". Inutile dire che a questo punto la parte del leone l'hanno fatta Merate e Casatenovo capovolgendo di fatto l'esito della precedente elezione e assegnando 92 voti a D'Aries, 32 a Grimoldi e "solo" 13 all'avvocato Colombo. In pratica, il consulente del Comune di Merate ha fatto filotto, senza colpo ferire.

Verrebbe da chiedersi se l'avvocato Colombo sia la stessa persona a cui i sindaci avevano affidato nel recente passato, nella veste di presidente del Cda di Retesalute, le sorti dell'Azienda di Novate, ma tant'è. Speriamo quantomeno di non dover scoprire d'aver speso una fortuna per celebrare un bel funerale.

Basterà ora attendere pochi giorni, forse già giovedì, per capire che direzione intende intraprendere il Collegio dei liquidatori e il suo presidente, anche se il prologo del film non fa ben sperare.

Angelo Baiguini
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