Le scuse agli italiani del Canada e il silenzio di Mario Draghi

In Canada ad esempio furono 600 i civili italiani arrestati e messi in Campi di Concentramento e più di 31.000 gli italiani dichiarati "alieni nemici" e come tali sottoposti a ogni genere di maltrattamenti e di discriminazioni.
La comunità italo-canadese - che è oggi forte di 1.600.000 persone - da tempo chiedeva che si facesse ammenda dei maltrattamenti subiti dai loro nonni durante la guerra.
Il Premier Justin Trudeau, accogliendo queste loro giuste richieste, è andato in Parlamento e ha portato le scuse formali del Canada agli italiani internati durante la Seconda Guerra Mondiale.
E ha aggiunto : "Erano imprenditori, lavoratori, e medici. Erano padri , figli e amici. Una volta arrivati nel campo, non c'era durata della pena. A volte, l'internamento è durato alcuni mesi , altre volte diversi anni."
Tanto di cappello a Trudeau che ha avuto il coraggio di chiedere scusa alla comunità italiana ( è in genere molto difficile che i vincitori si scusino coi vinti ! ).
E' per questo che mi sarei aspettato che fosse Mario Draghi in prima persona ad esprimere al collega Justin Trudeau la riconoscenza dell'Italia per questo grande e significativo gesto di pacificazione.
Invece no, il Governo Italiano ha delegato uno (sconosciuto per gli italo-canadesi ) Sottosegretario, Benedetto Della Vedova, ad esprimere al Canada i saluti e i ringraziamenti della Madre-Patria degli italo-canadesi.
Peccato perché il Canada - fra i paesi in cui furono internati civili italiani - sta facendo da apripista.
Moltissimi altri civili italiani furono internati in Campi di Concentramento negli Stati Uniti, in Inghilterra e soprattutto in Africa, tutti paesi nei quali nessuno ha mai fatto ammenda delle sofferenze e dei maltrattamenti subiti dai civili italiani internati.
La parola di Draghi avrebbe sottolineato l'importanza che hanno per l'Italia questi gesti di pacificazione con gli italiani nel mondo.
Particolarmente tragico fu il destino dei 100.000 civili italiani che risiedevano in Egitto ( e a questo proposito non posso non pensare ai casi attuali di Giulio Regeni e di Zaki ).
Gli italiani d'Egitto furono dunque internati in Campi di Concentramento allestiti in tutta fretta e in pieno deserto in condizioni di vita del tutto disumane.
Antonio Conrater