Bulciago, Sicor: ancora incertezze sul futuro del sito. Da ottobre ''cassa'' per i lavoratori
Prosegue il periodo di attesa per gli oltre cento lavoratori impiegati nel sito bulciaghese di Sicor (ex Teva) che, dopo l'annuncio dell'azienda israeliana di voler chiudere le linee di produzione la scorsa primavera, stanno continuando a lavorare - per il momento - nella sede affacciata sulla strada provinciale 342.
Dopo il primo annuncio relativo alla manifestazione di interesse per l'acquisto del sito da parte di alcuni soggetti, nell'ultimo mese sembrano essersi fatte avanti ulteriori società industriali che vorrebbero approfondire la conoscenza del sito anche nelle prossime settimane. Notizie più certe potrebbero già essere disponibili entro la fine di questo mese, quando probabilmente questi soggetti confermeranno la propria posizione e decideranno di avviare o meno dei negoziati e degli scambi di informazioni più serrati.
Al momento sembra però che una delle realtà interessate abbia già compiuto un sopralluogo nello stabilimento di Bulciago per visitare il centro di produzione, il che può far sicuramente ben sperare i lavoratori che al momento hanno ben poche certezze.
Se l'acquisto ci sarà lo si potrà sapere solo fra qualche settimana, con i lavoratori lasciati attualmente in un limbo di attesa mista a speranza. A partire da ottobre fra l'altro, una novantina di loro dovrebbero cominciare a percepire la cassa integrazione.
L'altro fronte decisivo in questa delicata questione è invece quello che riguarda la bonifica dell'area, un argomento che sta molto a cuore alla cittadinanza, e che per il Comune di Bulciago rimane comunque un intervento imprescindibile da non mettere in discussione.
La volontà del sindaco Luca Cattaneo, dell'assessore all'ambiente Tonino Filippone e dell'assessore al commercio e alle attività produttive Raffaella Puricelli è quindi non solo quella di monitorare sul prosieguo della bonifica ma anche di insistere sul recupero ambientale del sito in modo da evitare che l'eventuale futuro acquirente possa trasformare l'area in un "cimitero a cielo aperto", come ha ricordato lo stesso assessore Filippone.
M.B.