Il Casatese è presente quando servono figure di comando. Dopo la Provincia anche la presidenza di Retesalute. La gara contro Merate vinta ''a mani basse''

La Provincia di Lecco, l'ambito distrettuale e ora anche Retesalute. Nei ruoli ''di vertice'' il casatese non sta a guardare.
L'elezione a presidente del CdA che avrà l'arduo compito di far ripartire l'azienda speciale che eroga i servizi socio-assistenziali nel territorio, ha confermato un assunto ormai certo. Seppur piccolo, il circondario che gravita intorno a Casatenovo è una vera e propria fucina di figure politiche - di lungo o più breve corso - pronte a scendere in campo quando c'è da assumere ruoli apicali.

Lontano dalla vita amministrativa da quasi otto anni, Antonio Colombo ha accettato di presiedere il consiglio di amministrazione di Retesalute. Un richiamo probabilmente irrinunciabile per l'ex sindaco di Casatenovo che nel 2014 al termine del secondo mandato, aveva deciso di fare un passo indietro, uscendo di scena dalla politica locale per dedicarsi a vita privata e al volontariato.

A convincerlo a tornare in campo ci sarà stato probabilmente anche il suo successore Filippo Galbiati, ancora oggi ai vertici dell'ambito distrettuale di Merate. Un altro che in questi anni non si è tirato indietro, rivestendo la carica di presidente della conferenza sindaci, ma anche di numero uno del distretto di Lecco in una fase peraltro critica, quando andavano gestiti - fra le altre cose - i progetti di accoglienza diffusa dei migranti.

Nei ruoli di vertice dunque, Casatenovo c'è. Anzi, sarebbe meglio dire...il casatese c'è. Basti pensare alla Provincia di Lecco, da dicembre rappresentata da Alessandra Hofmann di Monticello. Eletta sindaco nemmeno tre anni fa, la prima cittadina già aderente a Forza Italia ha saputo in fretta occupare posizioni di rilievo: dalla presidenza della conferenza sindaci (con il testimone raccolto da Galbiati), al consiglio di rappresentanza di Ats, per giungere poi a Villa Locatelli, sede dell'ente provinciale.

Una vittoria sul rivale Marco Passoni di Olginate facilitata anche dalla maggior penetrazione del centro destra nel territorio lecchese e dalla discesa in campo dei Civici di Antonio Rusconi, seppur il loro risultato si sia poi nei fatti rivelato deludente. Ma anche dal suo ruolo di ''moderata'' nella compagine politica del centro destra lecchese.

Alessandra Hofmann succede a Claudio Usuelli - già sindaco di Nibionno, altro comune del territorio - e a Bruno Crippa di Missaglia, vice presidente vicario per una manciata di mesi. La Brianza dunque, che i lecchesi considerano spesso ''marginale'', ha saputo imporsi non poco in Provincia, dove anche il gruppo di minoranza è rappresentato da un casatese: quel Paolo Negri per cinque mandati consecutivi in giunta a Sirtori e sconfitto alle ultime amministrative dall'attuale cittadino Matteo Rosa ma soprattutto dalla voglia di cambiamento espressa dagli elettori.

Non contento della rappresentanza locale, il casatese è ben inserito anche in Parlamento, grazie a Gian Mario Fragomeli, già sindaco di Cassago e deputato alla Camera da quasi otto anni. Un'esperienza condivisa per qualche tempo anche da Veronica Tentori, classe 1985, tornata alla sua professione dopo la parentesi a Montecitorio. Entrambi esponenti del Partito Democratico che ha visto sino a ieri quale guida del territorio provinciale Marinella Maldini, figlia del noto Giovanni della DC che ha segnato la politica locale degli anni Ottanta, coniando non a caso il concetto di Città Brianza.

Se la territorialità non è per forza sinonimo di competenza, il piccolo Casatese risulta senza dubbio vincente nella partita immaginaria con il confinante territorio di Merate.

Un risultato probabilmente casuale. O forse frutto di una mancanza di alternative - in termini di disponibilità e competenza - espresse dalla seconda città della provincia?
Gloria Crippa
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.