Sanità pubblica locale: ma non si doveva potenziare?

Quale segnale con l'annunciata chiusura definitiva del Reparto di Psichiatria del Mandic di Merate?

Come cittadino comune che da tempo, come sempre più tanti, ha a cuore le sorti del Servizio Sanitario Nazionale con particolare riferimento alle concrete ricadute sulle realtà locali, non posso non interrogarmi sull'annunciata chiusura definitiva del Reparto di Psichiatria del Mandic di Merate.

Allargando la specifica questione, vista la sua innegabile esemplarità, cerco volutamente di ridurre all'osso la questione: alla comprensione del cittadino comune, ancor prima che utente e al di là dei vari elementi tecnico-organizzativi pur importanti sottesi, c'è qualcosa che non quadra: se il Covid (ma ancor prima il crescente "disagio sociale") ha aumentato, dati alla mano, i casi "psichiatrici" perché, se si vuol realmente valorizzare le strutture pubbliche, si riducono gli spazi preposti?

Dal resoconto mediatico, infatti, sembra emergere questo punto di vista del DG Favini:
"Il dg Favini ...ha sostenuto che per riattivare il Servizio psichiatrico diagnosi e cura presso il presidio di via Cerri manchino da una parte personale e dall'altra "utilità", ritenendo sufficienti i letti del Manzoni."

Proprio in ragione di ciò, il dott. Favini vorrà spiegare meglio e pubblicamente i motivi di questa perlomeno apparente contraddizione?

Lo chiedo cortesemente perché in passato avevo avuto il piacere di una sua pur inaspettata risposta ad alcuni miei interrogativi che avevo pubblicamente posto su casi analogamente connessi alla sanità locale.

Ne riporto qui un eloquente passaggio:
"Rispetto al punto 3) della lettera del Signor Bosisio, assicuro che la dirigenza non ha in questo momento obiettivi di razionalizzazione della spesa legata al personale bensì non riesce a trovare i professionisti di cui ha bisogno, nonostante i continui ripetuti concorsi pubblicati.
Tale situazione, come è noto a tutti, riguarda quasi tutte le Aziende Ospedaliere a livello nazionale. Non ci guida quindi la "riduzione dei costi fissi" e tantomeno la fantasiosa possibilità di premialità delle dirigenze legate al contenimento delle spese sul personale, ma al contrario un forte impegno, almeno di questa ASST, a ricoprire con contratti di dipendenza tutti i posti vacanti"
.

Inaspettata sia perché alle mie ulteriore argomentazioni non aveva fatto seguito alcuna sua risposta,

https://www.merateonline.it/articolo.php?idd=124655&origine=1&t=Risposta+al+D.G.+dell%27ASST+Lecco+dr.Favini.


https://www.casateonline.it/articolo.php?idd=137636&origine=1&t=Considerazioni+sul+concorso+infermieri


sia perché non si erano registrate altrettante risposte a precedenti interrogativi di altri cittadini ancor prima che essere utenti.
Non ultima questa recente richiesta di pubbliche informazioni posta garbatamente dal sig. Trezzi che seppur forse troppo articolata, poteva ben essere degna di risposte perlomeno ad alcuni mirati interrogativi di innegabile interesse pubblico.

https://www.leccoonline.com/articolo.php?idd=75210&origine=1&t=Sanit%26agrave%3B+pubblica%2C+a+Lecco+come+stiamo%3F+Da+un+lettore+20+domande+al+D.G.+Paolo+Favini.

Del resto se si hanno buone motivazioni non si dovrebbe avere alcun problema a dettagliarle pubblicamente meglio. O no?

Grazie quindi se ci saranno ora adeguate risposte.

Germano Bosisio
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