Quella di Bergamo (all'UTE) è una multa che offende e umilia una popolazione intera

Nel 1978 è uscito quel magnifico film L'Albero degli zoccoli, di Ermanno Olmi, vincitore della Palma d'Oro a Cannes e di molti altri premi cinematografici, film che descrive la realtà contadina nella campagna bergamasca agli inizi del 1900. Una rappresentazione realistica della laboriosità e delle radici culturali e religiose del popolo bergamasco. Molti anni sono passati e la laboriosità di quella gente ha creato quel miracolo economico che gli abitanti odierni vanno orgogliosi e della cui ricchezza la nazione intera ne può godere.
Quanto è successo con la multa comminata alla Professoressa facente parte di una associazione culturale della terza Età di Casatenovo, che stava illustrando alla comitiva, le bellezze artistiche di Bergamo, senza scopo di lucro, offendono profondamente la popolazione Bergamasca, che vive ancorata alle proprie radici culturali. Proprio in questi tempi che vede Bergamo e Brescia come città capitali della cultura Italiana. Multa che offende i Bergamaschi, che i soldi sono stati abituati a guadagnarli duramente, anche con lavori umili, ma svolti con grande professionalità (non dimentichiamo che i muratori bergamaschi hanno lavorato all'Ermitage a San Pietroburgo) ma soprattutto con grande onestà. Sono offesi da questa gabella, voluta da chi il lavoro lo svolge con il solo sudore della lingua, che colpisce persone che sono venute ad ammirare le bellezze artistiche di Bergamo. Multa che offende la dignità di una popolazione. Dignità che dovrebbe avere anche il Sindaco. Rispetto per il Presidente della Repubblica, arrivato in occasione dell'inaugurazione ma rispetto per i cittadini che mantengono questa Repubblica. Un Sindaco, che si era schierato per l'Autonomia, avrebbe dovuto stracciare pubblicamente quella contravvenzione, andando contro alla burocratizzazione di questo Stato. Stato il quale, mostra quotidianamente sulle sue reti TV pagate con i soldi dei cittadini, le folgoranti imprese di giovani che imbrattano i monumenti e opere di grandi artisti, senza che abbiano nulla da temere, mentre si infligge una sanzione a chi la cultura la diffonde in Italia e nel mondo.
R.C.
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