Cambiamo l’immagine ma resta la sostanza. Moderno nella grafica, antico nei contenuti

Un cambiamento, per chi è avanti con gli anni, è sempre motivo di trauma. Ma Tom Cruise aveva affermato che qualcosa di nuovo è sempre qualcosa di meglio.

Insomma eccoci qui, dal 4 luglio con la nuovissima veste grafica che nelle intenzioni dovrebbe svecchiare il sito e renderlo più compatibile con i telefonini, "mobile friendly" come spiegano i "ragazzi".

In effetti merateonline sconta 23 anni di anzianità. Sul filo di lana si è giocato con un altro sito il primato assoluto in Lombardia, uno dei primi in Italia, di un portale di esclusiva informazione provinciale senza un corrispondente cartaceo.

Merateonline, il cui grado di diffusione lenisce fatiche e costi, inserito tra i primi venti portali nazionali (e senza sommare gli altissimi dati di casateonline e leccoonline) presenta da oggi un aspetto più arioso più in linea con la tendenza attuale. Pur mantenendo l'impostazione di base e tutti i contenuti e i richiami originali.

Migliore visibilità anche per i banner unica fonte di entrata del network.

Merateonline apre la strada: nelle prossime settimane anche i siti gemelli cambieranno grafica utilizzando l'esperienza del primo giornale online della provincia di Lecco, per offrire una immagine adeguata ai tempi ai tantissimi lettori (media 30mila accessi unici/giorno).

Un cambiamento necessario e opportuno, dunque, per quanto rimaniamo incrollabilmente convinti - da decenni - che l'immagine abbia la sua importanza ma a fare la differenza sono i contenuti, la presenza meticolosa sul territorio a qualsiasi evento che sia un Consiglio comunale o una sagra di paese, l'aggiornamento costante in tempo reale.

E non ultimo, anzi, il coraggio di affrontare scontri e sostenere tesi, di prendere posizione e di tenere le distanze dai centri di potere, piccoli o grandi che siano.

Il peggio che può capitare a un giornale è quello di diventare megafono di qualcuno. E, purtroppo, è quello che secondo noi sta accadendo a parte della carta stampata.

Anche per questo rischia davvero di sparire persino dalle edicole.

Claudio Brambilla
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