Casatenovo: il dialogo tra Gad Lerner e don Walter Magnoni apre l'Ultima Luna d'Estate

Il coraggio del pensiero. È per questo che l'Ultima Luna d'Estate, e in generale gli eventi culturali di un certo rilievo, danno fastidio: perché stimolano e alimentano il coraggio del pensiero. È accaduto ieri in occasione dell'inaugurazione della storica rassegna che da ventisei anni porta il grande teatro tra le ville e le cascine della Brianza grazie alla collaborazione tra Teatro Invito e Consorzio Brianteo Villa Greppi.

La suggestiva cornice di Villa Lattuada ieri sera a Casatenovo

I primi a salire sul palco, nella splendida location di Villa Lattuada a Casatenovo, sono stati Lucia Urbano e Filippo Galbiati. Se da un lato la presidente del Consorzio ha ricordato l'importanza dell'Ultima Luna d'Estate per il territorio, dall'altro il sindaco di Casatenovo ha posto l'attenzione sull'argomento della serata. "Il tema della diversità e delle devianze è un tema quanto mai attuale. Io sono stanco della mediocrità, della superficialità e dell'ignoranza a cui sembra condannato il nostro paese. Sono stanco di un dibattito di così basso livello. Ben vengano serate come queste che ci permettono di respirare tutt'altro clima" ha sottolineato il dottor Galbiati.

Lucia Urbano del Consorzio Brianteo Villa Greppi

Già, ben venga una riflessione di alto livello sviluppata da due relatori d'eccezione: Gad Lerner, nato a Beirut da famiglia ebraica e divenuto uno dei più apprezzati giornalisti della televisione italiana; don Walter Magnoni, parroco di Acquate, Olate e Bonacina a Lecco e docente di Etica sociale all'Università Cattolica di Milano. "Nessuno di noi visto da vicino è normale. È difficile dire cosa sia normale. Io ritengo che in realtà la nostra cultura parli di unicità. Dobbiamo stare attenti ad etichettare. Questo tempo richiede il coraggio di accettare l'originalità di cui ognuno di noi è portatore e ciò è possibile solo accettando la sfida del dialogo" ha esordito don Walter, di fronte ad una platea da tutto esaurito nonostante il caldo.

Il sindaco Filippo Galbiati e Luca Radaelli di Teatro Invito

Luca Radaelli, direttore artistico dell'Ultima Luna d'Estate nonché moderatore della serata, aveva sollecitato i due relatori sul significato di parole come diversità, devianza, anormalità, recentemente tornate centrali nel dibattito pubblico italiano. "Roberto Vannacci spiega di avere scritto "Il mondo al contrario" per rappresentare lo stato d'animo di tutti quelli che come lui percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che loro percepiscono come sentire comune, logica e razionalità" ha replicato Gad Lerner. "Come ha ricordato oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la nostra patria nasce dall'incontro tra diverse etnie. Questo dato dovrebbe essere ovvio ma evidentemente non lo è. Non esistono i gruppi che rappresentano l'autenticità di questo territorio e gli intrusi. Ognuno di noi è unico". Tra il pubblico erano presenti tanti amministratori locali, segno tangibile della vicinanza di una parte del nostro territorio ad una rassegna come l'Ultima Luna d'Estate. "Oggi coloro che per vari motivi hanno una vita difforme dal senso comune subiscono lo stigma, il fastidio di chi si ritiene maggioranza" ha rilanciato Luca Radaelli.

Gad Lerner

"Né le religioni né il sentire comune rappresentano qualcosa di immutabile. Aristotele, per esempio, sosteneva che la schiavitù fosse un fatto naturale. La stessa Chiesa cristiana per secoli ha accettato la schiavitù. Detesto la retorica delle radici, come se noi fossimo dei vegetali. Le religioni mutano nel tempo e le tradizioni sono fatte per essere messe in discussione" ha evidenziato Gad Lerner. Eppure, questa retorica del senso comune finisce tante volte per penetrare anche l'animo di ciascuno di noi. "Noi pensiamo di aver abolito la schiavitù da tempo ma in realtà nel nostro paese ci sono persone relegate in condizioni molto simili a quelle degli schiavi" ha ricordato don Walter. "Quando sono arrivati gli ucraini hanno prevalso l'accoglienza e la generosità. Perché non c'è lo stesso atteggiamento verso chi arriva dall'Africa? L'estate scorsa abbiamo giustamente accolto 175mila persone, eppure nessuno ha parlato di invasione o tsunami umano. Oggi invece c'è lo stato di emergenza" ha aggiunto il giornalista del Fatto Quotidiano.

Questo è stato il momento in cui la riflessione ha sprigionato tutta la sua potenza interrogante, accendendo i cuori dei presenti. "Gli artisti e gli intellettuali in grado di lasciare una traccia più profonda sono quelli che sviluppano e stimolano il senso critico delle persone. Badate bene che figure come quella del generale Vannacci all'inizio sembrano macchiette, buffoni. Solo dopo ci si accorge che quei personaggi hanno preso spazio e si sono consolidati. Ma a quel punto loro avranno già approfittato della nostra ignoranza e pigrizia mentale. Del resto, pensiamo di essere informati solo perché abbiamo in tasca uno smartphone" ha rilanciato Gad Lerner, il quale poi ha aggiunto: "Penso che l'unica speranza di salvezza risieda nella tenacia e nella capacità di studiare delle giovani generazioni".

Don Walter Magnoni

Ecco qui il punto vero: i giovani. Quei giovani schiacciati tra un sistema dei media che troppo spesso tende alla semplificazione, una società che troppo spesso pone infiniti ostacoli sul loro percorso di crescita personale e un mondo dei "grandi" che troppo spesso propugna vuoti insegnamenti senza capire chi ha di fronte. In questa situazione, come si può trovare il tempo e l'energia per pensare al di fuori degli stereotipi dominanti?

"Come educatore e come professore universitario cerco di trasmettere un modello in cui impariamo a dare fiducia all'altro e a credere che il futuro ha a che fare con la speranza e non con la paura. Tra le nuove generazioni ci sono dei ragazzi molto bravi a cui non diamo fiducia. I Padri Costituenti erano tutti molto giovani e per questo hanno scritto un testo intriso di speranza" ha concluso don Walter Magnoni. Eccoli gli ingredienti del pensiero critico: studio, fiducia, speranza.

Di seguito il cartellone con i prossimi appuntamenti:

A. B.
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