Casatenovo: con la Gravel si scaldano i motori per la Marathon Bike

"Agonismo sì, ma non solo: l'obiettivo per noi è quello di fare festa". È racchiuso in queste parole di Ennio Decio, a nome del gruppo Bike Action Team di Galgiana, lo spirito della Marathon Gravel, la manifestazione ciclistica approdata per la prima volta questa mattina sulle strade del nostro territorio affiancando l'ormai storica Marathon Bike, da ben trentadue anni simbolo della festa del ciclismo in Brianza.
Una manifestazione che nasce grazie alla ''sorella maggiore'': si tratta infatti di un percorso non competitivo e non cronometrato, il cui scopo principale è la partecipazione aperta a tutti.
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La sua caratteristica principale sta proprio nella tipologia di percorso: il termine "Gravel" infatti, si riferisce a quegli atleti abituati a un percorso su strada che vogliono spingersi a provare il fuoristrada, ma senza abbandonare la propria bicicletta.
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"L'unica cosa che cambia è il copertoncino, perché una bicicletta normale non è predisposta per andare fuori strada, serve una gomma diversa. Con quest'ultima il ciclista da strada passa al fuori strada cambiando quindi il fondo e finendo immerso in un ambiente completamente diverso, nella natura, al fresco, con una visibilità diversa, senza più le case" ha commentato Decio. Si può dire, in un certo senso, che sia la via di mezzo fra la bici da asfalto e la mountain bike, bicicletta completamente diversa legata invece a un terreno differente.
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Trattandosi di un altro tipo di percorso, anche il paesaggio e la vista, come già detto, sono diverse da quelli offerti dalla Marathon Bike. Come si legge sul sito ufficiale dell'iniziativa, il percorso - che parte sempre dalla palestra di via Volta a Rogoredo e in tutto conta 75 km - "si sviluppa lungo strade bianche, carrarecce, sentieri e percorsi sterrati, sono presenti tratti su strade asfaltate secondarie".
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Chi partecipa alla Marathon Gravel passa inoltre da quattro parchi ben conosciuti da chi abita queste zone: il Parco di Montevecchia con la Valle del Curone, il Parco Adda Nord, il Parco dei Colli Briantei e il Parco della Valle del Lambro. Nonostante ciò, tuttavia, sono stati mantenuti alcune tappe fondamentali per un ciclista, fra cui per esempio il Lissolo, meta di tutto rispetto per una salita breve ma impegnativa che vi termina, o alcuni tratti con pendenza fino al 28%.
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Non essendo competitiva, in ogni caso, non è previsto alcun tratto cronometrato né la compilazione di classifiche; i partecipanti non devono competere fra di loro in ogni caso, si tratta di una libera escursione individuale su strade aperte al traffico e al pubblico in genere. Ognuno si impegna ad escludere qualsiasi atteggiamento o forma di agonismo e si fa garante di ciò nei confronti degli altri partecipanti.
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"Questa iniziativa nasce dal tentativo di rendere più ampia possibile questa giornata di festa del ciclismo, che è la Marathon Bike, perché ormai la parola d'ordine "Marathon Bike" vuol dire fare festa delle ruote grasse e del ciclismo. Quest'anno abbiamo voluto fare le cose in grande, e poiché abbiamo la Marathon per tutti, e al pomeriggio facciamo la Marathon Kids, da quest'anno abbiamo inserito questa "Gravel" per dare più spazio anche a chi non rientra in queste categorie" ha spiegato Decio. 
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"Noi l'abbiamo fatta con uno spirito di libertà, nel senso che abbiamo predisposto il percorso in modo adeguato e abbiamo cercato di curare i particolari, oltre alla pulizia: per esempio passiamo per quattro parchi, in modo che chi pedala non lo faccia in maniera fine a sé stessa, ma possa anche ammirare il paesaggio. Il Gravel è proprio un mondo in cui il ciclista da strada, senza abbandonare la sua bicicletta, comincia a cercare cose diverse e si ritrova in mezzo alla natura".
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E se parliamo di diversità e novità, non possiamo non parlare della modalità di fruizione del percorso: i partecipanti, infatti, hanno dovuto caricare la relativa traccia GPX (fornita dall'organizzazione) sui dispositivi di navigazione e seguirla dall'inizio alla fine, senza possibilità di modificarla.
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"Proprio perché si tratta di qualcosa di profondamente diverso dalla Marathon Bike, e perché le due manifestazioni non possono essere interscambiate tra di loro (anche per una questione di attrezzature e sicurezza), per la Marathon Gravel abbiamo predisposto delle regole diverse. La partenza, per esempio, è libera, alla francese, dalle 8.30 alle 10. Per il percorso, invece, entra in gioco la tecnologia: noi abbiamo dato la traccia, ma sulla strada non ci sono frecce, non c'è un tracciato, ognuno deve seguire il proprio GPS. Il concetto è che sei libero: io ti dò una traccia che ti dice dove devi girare, ma per il resto, ti gestisci come preferisci. L'idea, alla fine, è quella di divertirsi" ha aggiunto ancora Decio.
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E infatti, nonostante questa sia la prima edizione, la manifestazione già conta sui 150 partecipanti, dai professionisti agli amatori, da chi si presenta con caschetto e cappellino a chi si è munito di zaini, zainetti e marsupi, tutti con l'obiettivo comune di divertirsi.
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È questo, in fondo, che crea il clima di festa che caratterizza i giorni della Marathon Bike, e che si respira al momento della partenza, alle premiazioni e nei momenti conviviali condivisi tutti insieme....strizzando l'occhio alla solidarietà. Stamani erano presenti infatti anche i volontari della Lilt, promotori della PigiamaRun in programma il prossimo 15 settembre a Lecco. Un'occasione importante per fare del bene.
Appuntamento dunque a domani, per il via alla gara storica; come sempre dal centro sportivo di Via Volta, punto di partenza e di arrivo dell'evento su due ruote.

G.G.
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