Oggiono: Lusenti e Sottocornola presentano “12 dicembre 1969. La perdita dell’innocenza”

Una giornata dedicata alle memorie, non solo della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma anche per tutte le stragi che hanno colpito l’Italia e sono rimaste senza giustizia. Questo è il tema che racchiude il libro ''12 dicembre 1969. La perdita dell’innocenza'', presentato ieri pomeriggio nell'ambito della rassegna ''Incontri a km 0'', nella biblioteca civica, dagli autori Luigi Lusenti e Fabio Sottocornola. Su invito dell’assessore all’istruzione e alla cultura Giovanni Corti e con il patrocinio del Comune di Oggiono, i due giornalisti hanno presentato la loro opera come testimonianza sulla strage di Piazza Fontana a Milano, presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura; un grave attentato terroristico che causò 17 morti e 88 feriti.
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Facciamo la battaglia dentro le cose per cambiarle: da questa frase, tratta dall’ultimo capitolo, è scaturita la riflessione dell’assessore. ''Rispetto a sabato scorso, siamo passati a una tematica più forte, che si addentra in episodi realmente accaduti: penso che sia arrivato il momento di rendere Storia questo fatto di cronaca, attraverso documenti che dicano verità. Inoltre, è una ricorrenza che si sta avvicinando e mi ha fatto riflettere su quanto sia importante, se ancora oggi, dopo oltre cinquant’anni, continuiamo a ricordare avvenimenti simili. La cosa interessante è che io mi aspettavo un racconto, invece sono stato piacevolmente stupito di trovare una serie di interviste anche di persone che non hanno vissuto l’accaduto in prima persona, ma nate dopo'' ha detto Corti.
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Grazie al supporto del filmato inerente alla strage, girato e caricato sulle piattaforme digitali dal Liceo “Cremona” di Milano, Luigi Lusenti è intervenuto per spiegare questa scelta. ''Molte volte, prima della presentazione, dedichiamo un attimo per la visione di questo video per due aspetti: il primo riguarda la sintesi di ciò che è avvenuto il 12 dicembre di quell’anno e dei decenni che sono seguiti. Il secondo motivo è perché si tratta di un contenuto realizzato da ragazzi nati dopo il 2000, segno positivo rispetto alla storia del nostro Paese e indizio del fatto che il problema della memoria non è solo dei ragazzi, come si potrebbe credere. Inoltre, come è stato accennato, non aveva senso aggiungere un libro sulla storia di questa strage agli innumerevoli che sono già stati scritti. Abbiamo deciso di dedicarci a questo avvenimento perché è stato l’inizio dello stragismo e, poi, del terrorismo brigatista''.
Quindi, spinti dal desiderio di comprendere come un Paese possa vivere per tanti anni con una ferita così significativa, a cui poi ne sono seguite tante altre, i due scrittori hanno dato inizio al loro lavoro. ''Quando Luigi mi ha contattato per propormi questo tema, ero un po’ perplesso dal momento che avevo visto numerosi libri di storia e di inchiesta, che indagano a fondo sulla questione. Nonostante questa prima esitazione, ho capito che la chiave di lettura e di interpretazione ha come obiettivo la conservazione della memoria, per fare in modo di non disperdere il ricordo anche nelle persone che hanno vissuto questo evento e i decenni successivi in prima persona''.
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La ricerca e la descrizione di testimonianze differenti non solo rappresenta la particolarità di questo progetto, ma è stata anche una sollecitazione a rievocare questo ricordo in queste persone. ''Un esempio di questo effetto ci è stato raccontato anche da Susanna Camusso, ex segretaria della CGIL, ora parlamentare a Roma; lei ricordava che quel giorno stava rientrando a casa in tram, quando si trova bloccata per questo incidente, che l’ha colpita molto fino a portarla a prendere una decisione importante nella sua vita, cioè di entrare nell’attività politica sindacale'' ha concluso Sottocornola. 
Questa vicenda, quindi, oltre a rappresentare una parte della storia dell’Italia, permette di riflettere, a distanza di oltre 50 anni, sui problemi di attualità che ancora oggi colpiscono il sistema giudiziario italiano e riaccendono la coscienza sociale.
V.I.
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