Missaglia vota all'unanimità la mozione sul Mandic (ma non la versione stesa a Maresso)

Un voto unanime a sostegno dell'ospedale Mandic. Anche a Missaglia il consiglio comunale ha discusso la mozione frutto del confronto fra le conferenze dei sindaci di casatese e meratese. Ad introdurre il penultimo punto all'ordine del giorno della seduta di giovedì sera è stato il capogruppo di maggioranza Bruno Crippa, che ha richiamato in breve i fatti che hanno portato alla stesura del documento unitario, preceduto da una prima versione - assai più dettagliata ed incisiva - che era stata prodotta proprio a Missaglia (a Maresso per la precisione) ma che per questioni più politiche che altro - seguite da pietose polemiche mezzo stampa - è stata accantonata a favore di quella posta in votazione ieri.
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Bruno Crippa, capogruppo di Più Missaglia

''Il Mandic è sempre stato un punto di riferimento'' ha detto l'ex sindaco, ricordando il depotenziamento in corso, tanto che lo stesso assessore al welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha annunciato la prossima chiusura del punto nascite. ''Medici e primari se ne vanno, il pronto soccorso in questi mesi del 2023 ha avuto un calo di accessi del 30% e si avvale di molti gettonisti. Auspichiamo che l'assessore torni a breve come ha promesso: nel frattempo chiediamo di votare questa mozione trasversale, un documento firmato da ventisette sindaci''.
Spazio quindi all'intervento del sindaco Paolo Redaelli che ha esordito parlando di ''momento delicato per il territorio'' e ritenendo il Mandic ''l'ospedale di riferimento'' per i missagliesi. Un presidio storicamente importante a detta del primo cittadino che ha anche condiviso brevemente la propria personale esperienza, essendo stato ricoverato per due mesi parecchi anni fa e potendo dunque sperimentare sulla propria pelle la qualità della struttura e dei professionisti in servizio.
''Negli anni il Mandic si è distinto per eccellenze nella chirurgia, nella pediatria, nella neurologia e in ultimo durante il Covid anche per le cure pneumologiche frutto di un accordo con l'Inrca di Ancona'' ha detto Redaelli, facendo poi riferimento al tessuto sociale che il presidio meratese ha saputo creare, favorendo altresì la nascita di importanti realtà quali l'Hospice di Airuno.
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Il sindaco Paolo Redaelli fra la vice Donatella Diacci e il segretario Mario Scarpa

Ora lo scenario è fortemente mutato: ''abbiamo appreso da qualche mese che la psichiatria non riaprirà, urologia e oculistica sono chiuse, mentre si è registrata anche una contrazione dell'attività chirurgica'' ha aggiunto, facendo poi riferimento alla ''fuga'' di professionisti che si sta registrando. ''Se nell'ambiente manca la fiducia, si perde il senso del luogo e tutti scappano. Nella medicina questo è un aspetto importante'' ha aggiunto Redaelli, parlando poi del recente colloquio con l'assessore regionale Bertolaso che a Merate ha incontrato i sindaci. ''Ci ha fatto capire che il punto nascite chiuderà perchè non ci sono i numeri, ma io credo che non si possa ragionare solo sulle cifre'' ha aggiunto l'amministratore. ''Per quanto riguarda il pronto soccorso, ci è stato promesso un potenziamento e la chiusura dell'esperienza con i gettonisti. Dovrebbero arrivare anche dei fondi dal Ministero. Bertolaso nel suo intervento è stato ficcante e ci ha promesso di tornare: ora però ci aspettiamo i fatti''.
Il sindaco missagliese infine, ha fatto riferimento al percorso che ha portato alla stesura della mozione e alla prima versione della stessa. ''Dopo l'incontro con i consiglieri regionali, parlando con alcuni colleghi all'esterno del municipio di Merate è nata l'idea di stendere un documento da inviare a Regione e io più che volentieri ho dato la disponibilità della sala di Maresso anche per dimostrare che il casatese tiene all'ospedale pur non essendo direttamente sul territorio. Io questa sera avrei voluto portare quella mozione, sicuramente più impegnativa, ma è venuto fuori dopo l'incontro che molti sindaci non erano stati informati. Addirittura sono stato accusato di ingenuità nell'aver concesso la sala, ma l'ho fatto perchè ci credevo'' ha proseguito, specificando che ''il documento di questa sera è stato condiviso dall'intero territorio''.
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Il gruppo Centrodestra Unito: da sinistra i consiglieri Casiraghi, Duvia, Comi e Meregalli

Terminato l'intervento di Redaelli la parola è passata a Riccardo Meregalli, capogruppo di minoranza, che ha anticipato il voto favorevole e convinto di Centrodestra Unito. ''Grazie per aver portato in consiglio questo documento e anche per il coinvolgimento nei miei confronti prima di questa seduta. La visita di Bertolaso la reputo un segnale positivo di vicinanza al territorio. Qualcuno l'ha definita una passerella, ma credo invece che sia stata data la giusta attenzione ad un tema importante, quando molti ospedali chiudono nell'indifferenza'' ha detto il consigliere Meregalli. ''Sul Mandic avverto una mancanza di fiducia, eppure non è vero che non ci siano professionisti validi ed eccellenti. Bisognerebbe promuovere un sondaggio sul territorio per capire cosa si aspetta l'utenza e quali sono le problematiche avvertite. Lo potrebbe fare la stessa Regione o anche qualche Comune'' ha concluso l'esponente della minoranza, ribadendo il voto favorevole del proprio gruppo alla mozione che è stata quindi approvata all'unanimità.
Ad oggi il medesimo documento è stato approvato all'unanimità anche dai consigli comunali di Barzago, Barzanò, Cremella e Sirtori. Cassago lo ha presentato ma non votato (per una questione legata al regolamento comunale ndr), mentre Casatenovo ha portato la prima versione dello stesso, condivisa dalla maggioranza e dalle due opposizioni.
G.C.
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