Monticello: per lo studio del Centro PIM la 'bretella' della zona industriale è necessaria

Uno studio per valutare scenari alternativi alla viabilità locale, con particolare riferimento ai mezzi pesanti. Era l'obiettivo che lo scorso anno aveva spinto i comuni di Besana, Briosco, Veduggio e Monticello a unire le forze, sottoscrivendo un protocollo d'intesa finalizzato a conferire un incarico al Centro Studi PIM per l’individuazione appunto degli itinerari preferenziali dei mezzi pesanti e relativi interventi/azioni atti a garantire la sicurezza di tutte le componenti della mobilità sulla rete stradale.
Lo studio interessava in realtà anche il territorio di Renate - fra i componenti del tavolo di confronto sul tema, propededutico al conferimento dell'incarico di studio - ma l'amministrazione del sindaco Matteo Rigamonti aveva poi fatto sapere di non voler sottoscrivere il protocollo di collaborazione.
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Una volta pronto il documento, lo scorso maggio i quattro comuni coinvolti si sono riuniti per conoscere i risultati dello studio sovracomunale, con un successivo incontro alla presenza anche di Renate. Quanto emerso dallo studio effettuato dai tecnici del Centro PIM è stato oggetto di controdeduzioni da parte dei comuni di Renate e Veduggio, con tutta la documentazione recepita in primis da Besana - capofila dell'iniziativa - e a seguire dagli altri, Monticello compreso. In queste settimane anche la giunta del sindaco Alessandra Hofmann ha infatti approvato lo studio definitivo che si compone - oltre che di documentazione fotografica sulla rete viabilistica attuale - anche di due tavole comprensive di itinerari preferenziali per i mezzi pesanti, secondo uno scenario di breve e di medio periodo.
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La SP54 in territorio di Monticello

Il primo contempla principalmente la viabilità esistente e mostra l’attuale schema di rete ottimale per gli itinerari preferenziali dei mezzi pesanti mentre l'altro ridefinisce lo schema ottimale contemplando le nuove infrastrutture stradali previste. A questo proposito particolare rilevanza la acquisisce la cosiddetta ''bretella'' o ''circonvallazione di Cortenuova'' ovvero la strada prevista nell'ambito del piano di lottizzazione BAL_P1 finalizzata al collegamento della zona industriale della frazione monticellese (zona Krino) con Via Piave di Besana. Un'arteria che - qualora dovesse effettivamente essere realizzata - potrebbe salvaguardare Via Immacolata a Cortenuova dal traffico pesante, così come il centro storico di Renate (la zona fra chiesa e municipio).
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Immagini di Via Garibaldi e Via Piave a Besana: qui dovrebbe essere realizzata la bretella

''L’attuazione dell’ambito BAL_P1 e la realizzazione del nuovo collegamento tra Via Piave e Via Italia Unita (Monticello in Brianza) da origine ad un nuovo itinerario da nord (Piave) verso est (Italia Unita) e viceversa portante per i mezzi pesanti. Tale connessione può quindi rappresentare l’occasione per alleggerire ulteriormente il traffico lungo Via Garibaldi, non solo con il divieto di transito per i mezzi pesanti su Via Garibaldi, ma anche con la ridefinizione dell’intersezione con Via Piave, eliminando la previsione di rotatoria, ridefinendo una continuità stradale fluida con diritto di precedenza fra il ramo nord di Via Piave e il nuovo collegamento previsto con Via Italia Unita, mentre le relazioni da e verso il ramo sud di Via Piave rappresenteranno un itinerario secondario senza diritto di precedenza. Oltre a ciò vengono riconfermati gli interventi di moderazione e di messa in sicurezza lungo l’asse di Via Garibaldi contemplati nello Studio viabilistico ambito BAL_P1 e connessione viaria tra le vie Piave-Gerolo-San Camillo (aprile 2014) e ripresi dal PGTU del Comune di Besana in Brianza, volti a impedire un peggioramento delle condizioni e della vivibilità dell’asse di Via Garibaldi. Si ricorda inoltre che l’asse Italia Unita-Bocconi (Monticello Brianza) oltre a contemplare sezioni stradali migliori dell’asse di Via Garibaldi (Besana Brianza) rientra fra gli itinerari idonei per il transito dei mezzi eccezionali'' si legge nella relazione conclusiva dello studio, in riferimento agli effetti positivi per il territorio di Besana.
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Via Immacolata a Cortenuova di Monticello

Effetti positivi che a detta dei tecnici del Centro PIM caratterizzeranno anche Monticello, in particolare la frazione Cortenuova ''in quanto la connessione con precedenza fra le vie Bocconi e Piave (ramo nord) realizzerà un itinerario alternativo all’asse Casati-Immacolata, che potrà registrare notevoli riduzioni dei flussi di traffico a beneficio delle residenze in affaccio.
Eppure a distanza di decenni, segnati da cambi di amministrazione, confronti, ricorsi al Tar e solleciti da parte degli operatori privati coinvolti, nulla è ancora cambiato. La ''bretella'' propedeutica allo sviluppo della zona industriale fra Monticello e Besana, continua a restare sulla carta.
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La zona industriale di Via Italia Unita a Cortenuova

Venendo al resto del territorio monticellese, lo studio - per quanto riguarda l’asse delle vie Casati - Foscolo - IV Novembre – Aligi Sassu - Battisti (fra la SP51 e Torrevilla - propone di riservarlo ai frontisti, dedicato quindi al raggiungimento a partire dalla strada provinciale delle attività all’interno del territorio comunale e adiacenti al confine con Barzanò. Le arterie infatti ''presentano buone caratteristiche geometriche funzionali all’interno del territorio comunale ma non formano un itinerario sovralocale al di fuori di esso''. Lo stesso vale per Via Cadorna (verso Viganò) e Via Diaz (il collegamento fra Torrevilla e Missaglia, località Molinata).
Le vie Sirtori, Volta e Rossini (ovvero il collegamento fra la SP54 da Casirago alla strada panoramica passando per il cimitero) nonostante siano classificate come percorribili da trasporti eccezionali e trasporti in condizione di eccezionalità, a detta di PIM non sarebbero ''adatte ad essere classificate come itinerari preferenziali per i mezzi pesanti in relazione al contesto e alle caratteristiche geometrico-funzionali''.
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Un'altra immagine di Cortenuova, fra Via Bocconi, Via Manara e Via S.Michele

Per quanto riguarda il territorio di Monticello lo studio si chiude con il suggerimento di individuare zone a 30 km/h al fine di proteggere zone residenziali o comunque sensibili (quali ad esempio Via 4 Novembre a Torrevilla) e di rivisitare - qualora le ipotesi su carta divenissero realtà - la segnaletica verticale, con riferimento a quella riservata ai mezzi pesanti.
G.C.
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