Barzago: nel futuro di Villa Ciardi una struttura socio sanitaria

''Per Villa Ciardi abbiamo dato un indirizzo chiaro: attività di natura sociosanitaria''. È senza dubbio questa la novità più rilevante emersa durante l’assemblea pubblica svoltasi ieri sera a Barzago. Diversi cittadini si sono radunati presso l’aula civica di Via Cantù per la presentazione della nuova variante generale al Piano di Governo del Territorio, ovvero il documento che disegna lo sviluppo urbanistico del piccolo comune casatese. Il compito di illustrare il complesso tema è stato affidato all’architetto Luigi Confalonieri, il professionista che collabora con l’amministrazione barzaghese fin dal 2009.
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Il pubblico intervenuto alla serata

''L’ex Villa Ciardi è l’ambito di rigenerazione urbana più importante tra quelli esistenti a Barzago. Nessuna ipotesi di riconversione della struttura era mai realmente partita perché non si era mai raggiunto l’accordo economico tra le parti. Nel giugno 2022, come noto, la villa è stata acquisita all’asta da alcuni imprenditori della zona. A fronte di tale novità, l’amministrazione si è posta il problema di quale destinazione dare all’area'' ha spiegato Confalonieri.
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Immagine d'archivio del comparto ex Villa Ciardi prima dell'acquisizione all'asta

''La nuova proprietà aveva avanzato timidamente l’ipotesi di costruire delle ville di lusso, subito decaduta perché insostenibile finanziariamente. In generale, viene scartata la destinazione residenziale perché sia per i costi sia perché la zona è poco connessa con il resto del paese. Alla fine, si è scelto di dare un’indicazione chiara verso una trasformazione di carattere terziario ma legata al sociosanitario, dalla casa di riposo al polidiagnostico''.
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L'assessore Michele Bianco (a sinistra) e il sindaco Mirko Ceroli

In tutto, gli ambiti di rigenerazione urbana previsti nel nuovo PGT di Barzago sono quattro. ''Uno riguarda una parte dell’ex tessitura Pozzi, di fronte al campo sportivo. Finora solo una parte di quei capannoni aveva trovato una nuova occupazione. Confermiamo la destinazione produttiva e introduciamo alcune variazioni, per esempio sulle aree da destinare allo stoccaggio merci, in modo da aumentare le opzioni a disposizioni di un operatore eventualmente interessato'' ha spiegato l’architetto Confalonieri. ''C’è poi l’ex Besana Tessile, oggetto in passato di tante proposte mai realmente decollate. È stato raggiunto un accordo tra amministrazione e proprietà in base alla quale in quell’area si prevede una quota di commerciale/terziario, una quota di servizi e una piccola quota di residenziale. Ora si attendono proposte concrete da parte della proprietà''.
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L'architetto Luigi Confalonieri

È però intorno all’ultimo ambito di rigenerazione urbana, situato a Verdegò, che si è sviluppata la discussione con i cittadini. ''La proprietà dell’area ex Besana Moquette si è detta disponibile alla riconversione degli immobili. Abbiamo tolto loro la possibilità di vendere l’area ad un’altra attività produttiva. Lì prevediamo una quota di residenziale e una quota destinata a negozi di vicinato o comunque attività commerciali che non producano eccessivo traffico o inquinamento'' ha spiegato ancora Confalonieri.
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L'ex Besana Moquette di Verdegò

Due i problemi posti dal pubblico: garantire quella praticità che, secondo gli abitanti, è mancata nell’ultimo intervento di riqualificazione a carattere residenziale vicino alla chiesa; garantire sicurezza a chi si muove a piedi perché oggi ''Via Don Giacinto dell’Acqua è peggio della Provinciale'' in termini di velocità media del traffico.
''Si tratta di un problema che l’amministrazione si è posta. Semplicemente abbiamo scelto di agire secondo una lista di priorità. Abbiamo deciso di sperimentare prima la moderazione del traffico lungo Via Dante perché Lario Reti garantiva il rifacimento totale del manto stradale alla fine dell’intervento sull’acquedotto. Ora siamo fermi a metà per lasciare spazio ad uno scavo legato al centro civico'' ha replicato il vicesindaco Michele Bianco. ''Siamo consapevoli della necessità di intervenire su Via Don Giacinto dell’Acqua per renderla una zona a traffico locale e non di passaggio tra SP51 e SS342, anche a fronte della scelta di Barzanò di consolidare il senso unico alternato a San Feriolo. C’è anche un tema legato all’ambito di trasformazione previsto nelle vicinanze della rotatoria lungo la Statale''.
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In quel punto, infatti, è inserito uno dei quattro ambiti di trasformazione mantenuti nel nuovo PGT. Come spiegato dall’architetto Confalonieri, il piano in quel punto prevede lo sviluppo di una media struttura commerciale legato però alla riqualificazione della rotatoria. ''Solo quando avremo delle certezze su questo intervento potremo iniziare a ripensare il traffico lungo quella via. Più che un marciapiede, di difficile realizzazione, sarà più probabile l’avvio di interventi che mettano in sicurezza in passaggio di pedoni e ciclisti'' ha concluso Bianco.
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Due degli altri ambiti di trasformazione riguardano la carrozzeria Sironi e l’impresa TILSA ed erano già stati esaminati in consiglio comunale. Il quarto ambito di trasformazione, più piccolo degli altri e a carattere residenziale, si trova proprio vicino all’area in cui si espanderà la carrozzeria.
A.Bes.
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