Oggiono: musica e parole nel ricordo della strage di Piazza Fontana

Se il 1968 fu l’anno degli studenti, il 1969 entrarono in campo le tute blu. Il baricentro delle lotte si spostò dalle aule universitarie ai cancelli delle fabbriche. Nell’autunno di quell’anno, che passerà alla storia come ''l’autunno caldo'', lavoratori e studenti scesero più volte in piazza uniti e numerosi. Quasi ogni giorno ci furono scioperi, manifestazioni, cortei interni alle fabbriche, che sembravano fiumi in piena; la risposta ai fermenti sociali, alle lotte studentesche, alle grandi mobilitazioni operaie dell’autunno caldo non si fanno attendere ed è drammatica per intensità, violenza, con una serie di attentati di matrice neo fascista. 
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Con la lettura dell’incipit del libro ''I solchi della storia'' da parte dell’autore Maurizio Galli, si è aperta l’iniziativa ''17 fili rossi + 1'', in memoria della strage di Piazza Fontana, avvenuta il 12 dicembre 1969. La serata di sabato 13 gennaio, organizzata nello spazio lettura in Via Baravico a Imberido dall’associazione A.N.P.I Circolo di Oggiono, in collaborazione con il Comune, ha aperto al pubblico uno spazio di riflessione riguardo a questo evento storico. 
''Prima di dare inizio al programma, vorrei dedicare due parole in merito alla serata'' ha esordito Claudio Ravasi, organizzatore dell’iniziativa. ''Ringrazio l’amministrazione comunale per il sostegno, tutti voi qui presenti e anche gli artisti impegnati nella presentazione di questo progetto che, ogni giorno che passa, sta diventando di importanza nazionale; quindi, siamo felici di esporlo anche a Oggiono. Un altro aspetto che mi rende orgoglioso è la locandina, su cui siamo riusciti a inserire il simbolo della neonata sezione dell’A.N.P.I di Oggiono: per questo, colgo l’occasione per invitare a tesserarsi a questa associazione''.
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In seguito a questa calorosa accoglienza, il pubblico è stato avvicinato all’argomento grazie alla visione di un breve filmato, utile a ripercorrere l’accaduto. A questo proposito, la narrazione è stata supportata anche dall’aspetto musicale, con la presentazione dell’album, dedicato alla strage, a cura di Renato Franchi e la sua band. ''La meraviglia di alcuni progetti, tra cui anche questo'' ha raccontato l'artista ''è la musica come mezzo di incontro: per questa ragione, sono presenti anche lo scrittore Maurizio Galli, che ha aderito volontariamente alla nostra proposta, che collega scrittura e cultura all’arte, grazie alla rievocazione del passato''.
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Proprio questa collaborazione tra diversi artisti del territorio, ha consentito la partecipazione dell’attore Paolo Raimondi, dei musicisti Andrea Carlo e Daniele Ridolfi, insieme allo storico prof. Giancarlo Restelli. ''In particolare questo album - ha proseguito il leader del gruppo - è nato dalla suggestione di un piccolo testo significativo riguardo alla dimensione della Milano di quell’epoca; poi, con Mary Macchia, abbiamo lavorato sul testo e sulla lirica, costruendo una melodia nella prospettiva della canzone popolare, ispirandoci a Gaber, Jannacci. Proprio come loro, volevamo raccontare il mondo delle persone umili''.
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L’inizio non solo di un disegno musicale di undici tracce musicali, ma anche di ''17 fili rossi + 1'', a cui hanno aderito anche personaggi di rilievo, tra cui Moni Ovadia, Renato Sarti, Daniele Biacchessi, Silvano Piccardi e Paolo Raimondi. Per questa sentita adesione non solo da parte del mondo dell’arte, ma anche della città e del Comune - rappresentato dal vicesindaco Michele Negri e dall’assesore all’istruzione e alla cultura Giovanni Corti - gli organizzatori si sono detti grati e soddisfatti dell’interesse suscitato, con la speranza di proseguire il loro lavoro su questa linea.
V.I.
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