Oggiono: 'Pietra di Inciampo' in ricordo di De Francesco. Il 27/1 la cerimonia per la posa

''E’ un qualcosa di molto significativo ciò che ci apprestiamo a fare, un qualcosa che deve fare ''inciampare'' le coscienze per ricordare che quanto accaduto non debba riaccadere mai più''. Giovanni Corti – assessore alla cultura – ha annunciato l'arrivo a Oggiono della Pietra di Inciampo realizzata dall'artista tedesco Gunter Demnig e dedicata a Mario De Francesco, cittadino oggionese deportato e morto in Germania durante la Seconda guerra mondiale. Sarà posata il prossimo 27 gennaio in occasione delle Giornata della Memoria.
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Via De Francesco, nel cuore di Oggiono

Sono numerose le Pietre di Inciampo che sono state posizionate in Europa, da quando nel 1992 Demnig promosse questa iniziativa. ''Abbiamo avanzato la richiesta nel gennaio dello scorso anno e avviato contatti con l’associazione che cura questa iniziativa e artista tedesco che ha ideato le Pietre di Inciampo, nate per ricordare i deportati ebrei, politici, e non solo, uccisi nei campi di concentramento nazisti e fascisti'' ha aggiunto l'esponente della giunta.
Una richiesta che è nata dopo un lungo lavoro di ricostruzione storica della vicenda personale di Mario De Francesco, a cura dello stesso assessore. Nato a Campobasso nel 1923, Mario era il figlio del medico condotto di Oggiono Enrico De Francesco, persona molto nota e stimata in città.
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L'assessore alla cultura Giovanni Corti

''La storia di Mario è del tutto particolare'' ha ricordato Corti. ''Viene chiamato alle armi fra le fila della Repubblica Sociale Italiana di Salò. Cerca di evitare l’arruolamento, ma alla fine è costretto a presentarsi all’ufficio militare. Nel gennaio del 1944, mentre prestava servizio a Genova, diserta come forma di opposizione al regime''.
Mario farà ritorno a Oggiono, dove la sua famiglia viene minacciata dalle milizie fasciste e intimata a consegnare il figlio. Per evitare rappresaglie sui suoi cari, Mario si consegna. Dopo essere stato imprigionato nel carcere Marassi di Genova, verrà deportato nel campo di concentramento di Zöschen, in Sassonia.
Nei campi di prigionia nazisti, in particolare a Merseburg, viene visto da altri giovani oggionesi deportati nel mese di marzo del 1945. Stentano a riconoscerlo. ''Era diventato un ombra'' dichiarerà uno di loro alle autorità militari italiane dopo la guerra.
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Negli ultimi mesi del Secondo conflitto mondiale, Mario De Francesco viene ucciso durante uno dei tanti trasferimenti di prigionieri deportati che le truppe naziste organizzarono sul front est europeo di fronte all’avanzata dell’Armata Rossa. Alla fine della guerra si perse ogni traccia di Mario e per lunghi anni la famiglia cercò di ricostruire la sua vicenda, senza avere successo.
''Nonostante l’intervento dell’allora sindaco Grassi'' ha proseguito Corti spiegando come gli ultimi giorni di vita di De Francesco siano stati ricostruiti solo a metà del 1949, grazie a Paolo Losacco, amico di Mario, con il quale condivise l’arruolamento e la deportazione.
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Proprio il figlio di Paolo Losacco è stato invitato a Oggiono per prendere parte alla cerimonia che ''giungerà al termine di una ricostruzione di una pagina di storia personale, ma che ha riguardato anche la città''.
''È importante ricordare una persona morta perché deportata in un campo di concentramento e sterminio'' ha spiegato poi l’assessore sottolineando come alla base delle persecuzioni vi siano state motivazioni legate alla razza, alla religione e alle idee politiche. ''Questa Pietra di inciampo deve far inciampare le coscienze per ricordare quanto accaduto e fare in modo che non accada mai più''.
La scelta dell’amministrazione è stata di posizionarla ai piedi del monumento ai caduti oggionesi, considerando Mario De Francesco come una vittima del Secondo conflitto mondiale.
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''Oggi – ha concluso Corti – diviene ancora più importante ricordare perché mancano i testimoni diretti, è giusto che avvenga un passaggio di consegne fra i nostri genitori ci hanno insegnato a ricordare e le nuove generazioni, per portare avanti la memoria di ciò che è accaduto. Questa pagina di storia ci è utile oggi perché ricorda come la contrapposizione esasperata conduca a gravi violazioni dei diritti ed eccessi violenti. Spero che la figura di un ragazzo di vent’anni e la sua storia, vissuta tanti anni fa, risulti ancora importante e attuale a molte persone''.
La cerimonia della posa della Pietra di Inciampo avrà inizio alle ore 10.30 presso la sala consiliare del municipio.
L.A.
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