Il governo israeliano e i vignaioli malvagi

Per uno come me che cerca di credere in Gesù Cristo, ogni passo dei Vangeli rappresenta quantomeno una fonte di confronto per la vita di tutti i giorni ma anche un metro di misura per ciò che accade a livello più ampio.

Da ciò non possono non derivare mie pur soggettive valutazioni ma anche e sopratutto alcuni scomodi interrogativi in cerca di risposta.

E allora come non pensare di comparare il passo del Vangelo di Matteo ( Mt 21: 33-46) cosiddetto dei “vignaioli malvagi e infedeli” con quanto sta oggi atrocemente avvenendo non solo a Gaza ma nell'intera “regione” mediorientale?

Più specificatamente a far riflettere è l'esplicito quanto ineludibile interrogativo posto da Gesù, al termine della parabola, agli astanti israeliti e la loro conseguente immediata risposta: “Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?”. Gli rispondono: Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli….”

Di questo botta e risposta non si può far a meno di registrare che è proprio dalla bocca di coloro che si ritenevano giusti ( sommi sacerdoti e farisei) esce quella che potrebbe suonare come una inconsapevole auto condanna del proprio operato, seguito poi da un eloquente e imbarazzato silenzio avendo subito dopo realizzato che “parlava di loro”.

Mi chiedo e chiedo a chi legge: Come non trovare, pur con dispiacere e sofferenza per un Popolo più volte perseguitato nella Storia, qualche similitudine con il prolungato massacro di Gaza e le prepotenze continuamente perpetrate dall'esercito israeliano ma anche, pure in precedenza, dai coloni nei territori palestinesi?

Come non riconoscere malvagità nell'operato in primis del premier Netanyahu e del suo governo che ancora non sono sazi di decine di migliaia di morti innocenti, in gran parte donne e bambini, in enorme e sempre più evidente sproporzione con quelli israeliani trucidati barbaramente da Hamas il 7 Ottobre? La giusta ed immediata condanna internazionale per quell'orribile massacro non dovrebbe spingere a maggior ragione a condannare quest'altro ben più esteso massacro, peraltro ancora indegnamente in atto?

Chi sono oggi i vignaioli malvagi e indegni a cui per giustizia andrebbe strappata la vigna per darla ad altri?

E quante altre ipocrisie stanno ruotando attorno a questa insensata guerra e soprattutto alla inumana possibile escalation che ne potrebbe derivare.

Il tutto spesso sottaciuto da gran parte dei media (stranamente?) con la loro asimmetrica rappresentazione di un conflitto a cui viene negata la vera identità: quella di un'assurda offesa all'Umanità tutta, ben al di là di strumentali nazionalismi spesso presi a copertura di ben altri interessi. Un'Umanità sofferente che coincide troppe volte solo con le povere ed inermi popolazioni, da una parte e dall'altra, mentre i rispettivi capi se la cavano quasi sempre.

Domande brucianti che mi pongo e che ho posto anche in precedenti miei scritti che nascono dal veder spesso rovesciate anche mediaticamente le parti in campo.

Dall'ipocrita tentativo di giustificare, come non voluti “effetti collaterali”, migliaia di morti innocenti in realtà invece causati dall'uso di bombe dall'enorme potere distruttivo in ben conosciute zone ad alta concentrazione di civili sino ad arrivare a mettere addirittura sul banco degli imputati la stessa ONU per prese di posizione inoppugnabili facendole passare come asimmetriche.

E cosa pensare della implicita delegittimazione del Diritto Internazionale, in barba anche a precedenti risoluzioni Onu, fornita da gran parte del cosiddetto Mondo Occidentale facendo variamente da sponda alle pretese auto assolutorie di Israele?

Un Diritto Internazionale, dalla doppia faccia, che si invoca ora per giustificare ad esempio l'invio di una missione navale europea a difesa dei traffici commerciali marittimi minacciati dai ribelli yemeniti disposti a sospendere i loro attacchi solo in concomitanza della cessazione del massacro a Gaza? Legittimità e Giustizia corrispondono?

E perché un Popolo tanto angariato e vilipeso nella Storia come quello Israeliano sta trasformando la propria doverosa autodifesa nel peggior alibi per fare ad altri ciò che ha subìto spesso in passato?

Ed è così indispensabile cercare di attribuire il termine più giusto a quanto si sta continuando a perpetrare a Gaza ( azione militare, sterminio, genocidio, shoa ...) mentre non si riesce a fermare questo assurdo massacro isolando le ipocrite pretese del governo Israeliano?

Forse la speranza sembra incominciare ad intravvedersi anche dalle piazze israeliane che si ribellano finalmente a queste logiche foriere solo di odi e rivalse future. A queste dovrebbe sommarsi, superando alibi di varia natura, l'azione del consesso internazionale finalmente unito nell'isolare chi pretende di avere dalla Storia un iniquo salvacondotto per le proprie mire espansionistiche a scapito di migliaia di innocenti. E, all'alba del terzo millennio, far finalmente prevalere la forza del Diritto e del dialogo sul diritto della Forza.

Che ai vignaioli malvagi si sostituiscano quindi nuovi e più degni vignaioli!

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Germano Bosisio
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