Oggiono: la comunità commemora Sant’Agata

Un fine settimana ricco di appuntamenti in occasione della festa di Sant'Agata. I primi venerdì 2 febbraio, giorno della Candelora, con le messe delle 8.30 e delle 18.30, animata dal gruppo di Nazareth. Sabato, per San Biagio, prevista la benedizione dei pani e della gola per arrivare così a domenica, con la celebrazione nella chiesa dedicata alla Santa.
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“Come abbiamo ascoltato nel Vangelo” ha esordito nell'omelia don Paolo Ghirlandi “questa memoria liturgica di sant’Agata coincide con il messaggio emerso anche ieri, in cui si affronta questo incontro tra questa donna peccatrice e Simone il fariseo. Gesù gli fa comprendere che, se deve compiere il bene, deve portarlo a compimento bene: atteggiamento opposto a quello adottato da protagonista di questa lettura. Vediamo che egli accoglie Gesù nella propria casa in modo superficiale, al contrario di quanto ha fatto la donna peccatrice”.
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All’interno di questa riflessione, avviata nella messa di domenica, emerge il confronto tra questi due personaggi, attraverso un ribaltamento della prospettiva comune. “In queste parole” ha proseguito Don Paolo “ci viene fornito un altro insegnamento: fare bene il bene. Non si può compiere un’azione di carità in modo banale e inconsistente, soprattutto quando ci si rivolge a Dio”.
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Un racconto analogo, ricordato nel corso della celebrazione, riguarda Caino e Abele, i cui doni vengono graditi maggiormente, perché le primizie e i frutti migliori offerti rappresentano l’impegno e la dedizione del suo lavoro da pastore. “Caino, in modo simile a Simone, offre gli scarti, cioè la parte meno ragguardevole del suo raccolto. Anche noi, quindi, siamo invitati ad agire nell’ottica del bene inteso come volontà di donare qualcosa, anche di piccolo, come il nostro tempo, nella preghiera o in un gesto di amore verso il prossimo nel modo migliore possibile. Questo è anche l’esempio di cui sant’Agata è testimone e ci rende partecipi ogni giorno: essa ha dato al Signore il meglio di se stessa, ha donato la sua verginità. tutta la sua vità nella componente corporea e affettiva, in particolare nel martirio”.
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Accompagnati da queste parole significative e ricche di stimoli, sono stati congedati dai volontari per la vendita di mele e frittelle, caratteristici di questa ricorrenza come segno di protezione verso tutte le donne.
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V.I.
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