Al di là di ipotetiche alleanze e schieramenti, ecco alcuni problemi di Casatenovo su cui bisogna puntare l'attenzione

Si susseguono, sugli organi di stampa locali, le cronache delle vicende politiche casatesi come la nuova candidatura di un civico con lista, che smentisce l’influenza da parte di partiti (si suppone di centro destra), e si raccontano vicende faticose nell’individuazione del candidato sindaco (nel centro sinistra). Altre candidature non pervenute.
Voglio fare qui alcune considerazioni di merito. A prescindere che Casatenovo possa essere stata amministrata diligentemente, nel rispetto di standard di sevizi di qualità e di scelte condivisibili, fatte anche recentemente con il PGT, ciò non toglie che rimangono aperti alcuni nodi centrali che rischiano di rendere opaco quanto fatto sin’ora e di spostare l’attenzione sul tema delle alleanze e degli schieramenti. 
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Due assi tematici mi sembra importante mettere in luce:

1) Nodo del centro del paese-ex area Vismara.
Non sto ad elencare i problemi che questo tema ha comportato dalla firma dell’Accordo di Programma alla dichiarazione di esaurimento (salvo verificare il risultato del ricorso al TAR di aprile  fatto da una delle proprietarie). E’ ovvio che se le responsabilità ricadono su due dei tre attori privati, c’è una certa amarezza per l’epilogo ed il fatto che sono andati persi anni preziosi per non risolvere il problema.
Certamente la situazione Ferrarini-Vismara, con la procedura concorsuale, ha complicato di molto la faccenda. Gli edifici e la non manutenzione/dismissione  dell’area sono un pugno nell’occhio. Ma ciò non giustifica che l’operazione in  due fasi, ricollocazione polo produttivo a Cascina  Sant’Anna, in area agricola, con perdita di suolo (e variante mai fatta) e riqualificazione area in centro sia andata tutta esclusivamente a sfavore dei casatesi. Con il PGT l’amministrazione ha cercato una svolta diminuendo gli indici di edificabilità e aumentando gli spazi verdi ed a uso pubblico ma lascia aperto il problema di come affrontare i 3 PII rivisitati, con una parte della proprietà in procedura concordataria.  
Qui sta il nodo del problema. Oggi serve uno scatto in avanti per pensare a come uscirne. Ovviamente con mezzi leciti. Non penso che il mercato immobiliare  oggi abbia le energie per risolvere il problema, salvo ottenere vantaggi di rendita probabilmente non compatibili con il PGT impostato ed i costi relativi. Comunque il rapporto tra pubblico e privato non può essere eluso.
Quindi cosa fare? A mio parere serve un'azione più incisiva da parte del pubblico che in relazione alla chiusura dell’AdP sviluppi un’azione a due livelli. Una verso la nuova struttura proprietaria che si va delineando per verificare nuove disponibilità ma secondariamente, se queste non ci sono e con tempi certi, procedere con azioni piu’ incisive nel rapporto con la nuova proprietà, in merito alla regolarizzazione degli atti amministrativi (mi riferisco alla variante al PGT del terreno ex-agricolo in produttivo che ovviamente comporta per la proprietà un vantaggio economico sul suolo). Una volta si utilizzava il termine ''esproprio'' ma la letteratura e successivamente la legislazione urbanistica l’ha via via sostituito con altri strumenti, in particolare di partenariato pubblico-privato. Se questa è la strada dobbiamo riprenderla con nuovo vigore e senza tentennamenti, la politica non puo’ rinunciare all’interesse pubblico e ad una visione del futuro prossimo quantomai incerto e segnato da grandi rischi.

2) Come secondo asse problematico, in chiave elettorale, mi sembrano importanti  alcuni temi e li cito di seguito. 

Mobilità. Casatenovo come molti comuni della Brianza lecchese sono supportati dal solo trasporto su gomma. Prevalentemente privato. Si è fatto un importante e meritorio investimento in ciclabili per favorire la mobilità ''dolce'', in particolare verso le frazioni e tra le frazioni. Se si è convinti di cio’ bisogna andare oltre con una strutturazione intermodale che guardi agli accessi a snodi di trasporto a largo raggio. Se Casate ritiene di essere un ''nodo dei tre parchi'' e sviluppi la sua attitudine di luogo in cui le aree verdi incidano sulla vita delle persone, e ne aumenti l’attrattività, qualcosa sulla mobilità va pensato per il futuro prossimo.

L’energia
. Per le famiglie (i costi), per le utenze pubbliche (vedi scuole, impianti sportivi, ecc. i costi) e per il tema del clima (l’abuso di energia fossile) è un problema  che va affrontato. Mi sarei aspettato piu’ coraggio da parte dell’amministrazione nell’affrontare questo tema, in particolare in direzione della promozione delle Comunità Energetiche, dove il ruolo propositivo  dell’ente locale potrebbe favorire un salto di qualità nell’uso delle fonti rinnovabili e per limitare le diseguaglianze sociali almeno in materia energetica. Cito anche il tema di uso delle acque che  in prospettiva risulterà essenziale.

Sociale. Molte cose sono state fatte dal comune in materia e nelle diverse implicazioni che affronta. Disabilità, povertà, anziani e anziani non autosufficienti sia direttamente che in accordo con Rete Salute. Qui il tema che preoccupa di piu’ è il venir meno di alcune politiche statali che l’attuale governo sta inibendo. E’ chiaro che la municipalità non puo’ sostituirsi ma bisogna iniziare a capire le conseguenze derivanti per evitare che la parte piu’ in difficoltà della popolazione ne subisca gli effetti(come la materia sanitaria insegna).

Centro sportivo/area fiera/orto sociale. L’amministrazione ha presentato una serie di interventi atti a ridefinire parte degli impianti sportivi presenti (tennis, padel), a potenziare i servizi a supporto del campo sportivo e della palestra (spogliatoi), dismettendo l’impegno economico consortile verso la piscina di Barzanò. Ha inoltre acquisito una importante area aggiuntiva all’attuale. Mi chiedo, in direzione di che cosa? Inoltre l’orto sociale, che vive strani momenti di clamore e poi di silenzi. Il recente progetto presentato dalla Giunta, nell’ultimo c.c., ridefinisce alcune priorità e rilancia l’idea dell’agro-sociale. Bene, mi auguro, che non vada perso l’encomiabile sforzo in  giusta direzione, la promozione delle iniziative collegate di tipo culturale  che andava ad integrare quelle importanti, ed alcune belle, iniziative svolte nelle frazioni (la Festa di Sant’Anna, la Fiera, la Festa del salame, le iniziative delle Colombina, le notti bianche, ecc.). 

Infine il tema della partecipazione, dell’allargamento delle rappresentanze e della presentazione del lavoro svolto. Porrei l’attenzione su due questioni: la presenza e la pressione degli interessi economici e il rinnovamento degli strumenti di partecipazione alle scelte ed alle decisioni, dove gli incontri con le frazioni sono importanti e positivi ma non esauriscono l’attenzione a settori sociali esclusi o laterali ai temi di politica amministrativa. Lo dico perché l’apatia, il disinteresse, il disimpegno (che si vede nell’espressione del voto) dei molti forse può trovare, nella politica delle municipalità, un antidoto, un qualcosa che la politica, ad altri livelli, ha perso e fatica a recuperare nella complessità dei problemi quotidiani e delle guerre che si susseguono. Quindi un grosso lavoro di riconoscimento del lavoro del volontariato in ambito sociale, sportivo, culturale, associativo, se in particolare giovanile, va reso piu’ evidente e premiante e non solo limitato a chi ha ambizioni di successo. 

Concludo con un appello. Casate ha una storia politico-amministrativa importante e significativa che nessuno puo’ smentire e non dubito che anche questa giunta vi abbia contribuito. A mio parere siamo in una fase delicata e non vorrei che timori eccessivi non permettano ai problemi del nostro paese di venire affrontati, con anche una discreta dose di autocritica ma soprattutto guardando alle nuove generazioni e alle responsabilità che abbiamo verso loro.

Grazie
Angelo Colombo
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