Mandic, rovesciare la logica

Come in tutte le cose che hanno importanza il cercare di formarsi opinioni non superficiali non è materia di valenza secondaria.

Ecco perché per chi segue da tempo le sorti dell' Ospedale Mandic di Merate risulta determinante attingere dallo "storico", che necessariamente va ben oltre l'esperienza personale diretta. Perciò la documentata illustrazione di fatti, date e cifre fornite negli anni, in special modo da Merateonline, possono fare la differenza. 

Ed allora, pur nelle articolate vicissitudini intercorse che stanno portando alla chiusura del Punto  Nascita, qualche approfondita valutazione è d'obbligo.
https://www.merateonline.it/notizie/134594/merate-ldquo-sospeso-rdquo-il-punto-nascita-dall-rsquo-11-3-e-in-definitiva-dall-rsquo-11-5-ldquo-vogliamo-sviluppare-le-attivit-a-pre-e-post-parto-rdquoù

Soprattutto l'analizzare in dettaglio la fatidica (ma non assoluta ne definitiva) soglia dei 500 nascite annuali, ai fini dell'eventuale chiusura, non solo può ma deve rappresentare una ineludibile azione di controllo da svolgere circa le strategie sanitarie adottate in precedenza.

Mi rifaccio quindi a quanto pubblicamente espresso da parte di alcuni consiglieri regionali sin dal lontano 2019, con evidenti intenzioni tranquillizzanti «Siamo certi che troveremo le soluzioni affinché il servizio attualmente offerto venga mantenuto ed implementato» ( sich!), e su come si debbano intendere simili parametri “...visto che si tratta di linee guida per l’ottimizzazione del servizio e non imposizioni di carattere assoluto”. Al di là di questi “pareri” l'automatica soppressione al di sotto delle 500 nascite sembrerebbe perlomeno non essere tassativa come è  deducibile dal raffronto di questi 2 testi del sito della Regione Lombardia:  https://www.lombardianotizie.online/punti-nascita/

https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/lombardia-notizie/DettaglioNews/2018/06-giugno/25-30/punti-nascita-gallera

Qui di seguito in particolare lo stralcio del passaggio del testo del primo link che al massimo prevede “l'avvio di un approfondimento specifico sui punti nascita “ che presentino una soglia inferiore alle 500 nascite per tre anni consecutivi (sarebbe, a quanto riportato dai media, il caso del Punto nascita del Mandic):

“Le norme nazionali prevedono – sottolinea l’assessore Gallera – l’avvio di un approfondimento specifico sui punti nascita”. Questo è previsto “qualora vi sia un numero calante di parti, inferiore alla soglia di 500, per tre anni consecutivi. In nessun ospedale della Lombardia, ad oggi, ci sono reparti che presentino contemporaneamente queste caratteristiche”. 

Del resto, invece che le dichiarazioni tranquillizzanti che si sono susseguite poi nel tempo sarebbe ben occorso, oltre che ravvisare elementi già allora preoccupanti, perseguire scelte strategiche  
configurabili come utili e concreti fattori di  un potenziale “risanamento”. https://www.merateonline.it/notizie/87493/gallera-il-ridimensionamento-del-mandic-amp-e-una-fake-news-l-amp-rsquo-assessore-regionale-esalta-il-dg-e-nega-qualsiasi-chiusura

Quindi per analogia ne conseguirebbe, secondo tale “qualificata” fonte regionale, che l'eventuale chiusura del Punto Nascita non sarebbe derivabile dal pedissequo quanto automatico rispetto di tale numerica soglia ma, sostanzialmente, sarebbe dettata da una squisita scelta di natura “politico-sanitaria". Una “politica sanitaria” che, non solo per definizione, non dovrebbe avere come centro fondativo esclusivamente la componente economica (pur importante ma non prioritaria) ma semmai l'assolvimento di una primaria diffusa funzione socio-sanitaria pubblica che abbia nel qualitativo livello universalistico il fulcro del suo servizio.

Quindi ne dovrebbe conseguire che se veramente prevalessero motivi di coerente “opportunità strategica” (in questo caso la dichiarata volontà delle competenti autorità preposte, compresi i Sindaci dei Territori connessi, di invertire il processo di depauperamento del Mandic) non si dovrebbe procedere ad una chiusura, magari ammantata con  palliative “riconversioni”.

In altri termini se l'anomala drastica contrazione delle nascite al nosocomio (esclusivamente circoscritta agli ultimi 2 anni) fosse anche la conseguenza, oltre del calo demografico, di quantomeno discutibili precedenti scelte programmatorie di “sistema”(e quindi relative perdite del livello di attrattività) nulla vieterebbe di mettere in campo, “a bocce ferme”, azioni migliorative per invertire l'occasionale quanto contingentata tendenza. Anzi questa opzione, vista la sopracitata volontà di rilancio della Sanità Pubblica più volte esplicitamente espressa ai vari livelli, dovrebbe rappresentare un'obbligatoria attuazione di tale volontà. Tutto ciò sarebbe in perlomeno apparente coerenza anche con quanto analogamente e apprezzabilmente espresso dai massimi livelli regionali circa la volontà di non più ricorrere a medici gettonisti, come anche recentemente ribadito. 

Del resto per evidente similitudine quell'apprezzabile  “Non siamo obbligati ...” da parte dell'Assessore Bertolaso sarebbe incomprensibile se non valesse anche per parametri come quelli che si vorrebbe aprioristicamente applicare nei confronti del Punto Nascita, visto l'andamento difforme soltanto negli ultimi 2 anni e peraltro condizionato da fattori contingenti vari e, perlomeno potenzialmente, superabili.

https://www.merateonline.it/notizie/131866/merate-l-assessore-bertolaso-incontra-i-sindaci-sul-mandic-i-gettonisti-devono-sparire-il-punto-nascita-solo-con-garanzieùmandic-i-gettonisti-devono-sparire-il-punto-nascita-solo-con-garanzie

https://milano.repubblica.it/cronaca/2024/03/08/news/stop_della_regione_ai_gettonisti_nella_sanita_il_tar_sospende_la_delibera-422279444/_il_tar_sospende_la_delibera-422279444/

Si prospetta quindi in questa specifica circostanza la possibilità, con anche valenze più di ordine generale, di verificare in modo tangibile la reale volontà più volte proclamata di rilancio di una preziosa struttura territoriale, a partire dalla rivalorizzazione e non più soppressione del Punto Nascita: un indiscutibile banco di prova per misurare una effettiva inversione di tendenza non solo a livello locale.

Un modello ed una logica diversa che non si limiti solo a registrare passivamente le eventuali criticità ma che ponga realmente le basi, soprattutto analizzandone in profondità le cause e destinandovi adeguate risorse, per il loro superamento. Un superamento condotto in modo critico, efficace ed efficiente e mettendo in campo scelte mirate i cui effetti siano costantemente poi monitorati nel tempo.

Ecco, a mio sommesso parere, ciò che si dovrebbe sottoporre da parte dei sindaci dei Territori connessi all'Assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso nel previsto incontro del 19 marzo.

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Germano Bosisio
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