Casatenovo: Citterio lascia la Lega, ''partito che non ascolta i militanti e impone dall'alto''

Lo avevamo sospettato (e in qualche modo anticipato). Il comunicato sul tema elezioni diffuso l'altro giorno da Daniele Butti, segretario provinciale della Lega, non era stato condiviso con chi a Casatenovo in questi anni ''ci ha messo la faccia''. Uno su tutti Lorenzo Citterio, giovane consigliere del gruppo di minoranza Più Casatenovo che nel movimento oggi guidato da Matteo Salvini ha trascorso diversi anni, caratterizzati da passione, impegno, ma soprattutto da un'obiettività di giudizio. Mai sopra le righe, il casatese si è sempre contraddistinto per la propria onestà intellettuale, tratto che lo ha portato - spesso in maniera compatta insieme ai colleghi - a condividere alcune posizioni dell'amministrazione comunale del sindaco Filippo Galbiati, ritenendo in quelle occasioni di agire nell'interesse di Casatenovo e del territorio (su tutti si ricorderà la mozione a favore del rilancio dell'ospedale Mandic ndr). Criticando invece la maggioranza, anche duramente, su altri temi; ad esempio sulla riqualificazione del centro, sull'accordo di programma per la rilocalizzazione Vismara o sulla gestione dei cimiteri del paese.
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Lorenzo Citterio

Il sostegno della Lega provinciale ad Angelo Perego però - candidato sindaco della lista che si contrapporrà a quella della maggioranza uscente - è stata la cosiddetta ''goccia che ha fatto traboccare il vaso'' rispetto all'insofferenza di Citterio nei confronti del partito. Un comunicato calato dall'alto e non condiviso con chi a Casatenovo il Carroccio lo ha rappresentato direttamente in più occasioni. Senza contare che l'attuale esponente di Più Casatenovo, pur avviando un confronto con Perego, non aveva ancora assunto una decisione definitiva rispetto al suo ruolo in vista delle prossime elezioni amministrative.
In queste ore, attraverso una nota stampa che pubblichiamo integralmente di seguito, Lorenzo Citterio si smarca dunque dalla Lega. Il comunicato stampa di Butti a detta del consigliere casatese ''è emblematico di un partito che non concede più spazio alla discussione interna e che non ascolta i suoi militanti. Le imposizioni dall’alto non fanno parte del mio DNA e non fanno parte del DNA della Lega che ho conosciuto e in cui ho militato''.
Un'insofferenza maturata nel giovane residente a Rogoredo già da qualche tempo, anche in considerazione della posizione assunta dal Carroccio nei confronti dell'Europa e più in generale di un progetto politico che ruota ormai intorno alla figura di Salvini, non più condiviso.
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Citterio lascia dunque la politica? Questo non è chiaro, ma l'esperienza del lustro sui banchi della minoranza che si sta per chiudere è più che positiva: ''penso di aver contribuito in modo costruttivo al bene comune e alla nascita di un dialogo costante tra gli amministratori che rappresenta una pietra miliare da custodire anche per i prossimi anni, a prescindere da chi ci sarà. Questo è il sentiero tracciato in questi anni e questo sarà il sentiero che seguirò se dovessi decidere di candidarmi, nella consapevolezza della centralità delle autonomie locali per il futuro della democrazia, per il buon andamento della pubblica amministrazione e per lo sviluppo economico del sistema paese''.

Di seguito la nota diffusa da Lorenzo Citterio:
I tempi sono cambiati, anche per la Lega. E’ ormai da qualche anno che non nascondo dubbi - anche pubblicamente - sulle posizioni della Lega nei confronti dell’Europa, sull’organizzazione del partito, sulla scelta dei candidati, sul livello di democrazia interna e, più in generale, su un progetto politico che negli anni è andato personificandosi nella figura di un segretario politico, Matteo Salvini, rispetto al quale mi sono ritrovato sempre più distante soprattutto per il modo di fare politica. 

Non posso che prendere atto di un comunicato stampa da parte della Segreteria Provinciale della Lega di cui non condivido i contenuti, né tanto meno l’approccio. La Segreteria Provinciale, infatti, ha deciso di supportare la candidatura di Angelo Perego  senza condividere anche con me questa decisione, senza considerare il mio impegno in questi anni in Consiglio Comunale a Casatenovo e la mia opinione in merito. Al candidato sindaco, che ora scopro appoggiato anche dalla Lega, ho avuto modo di esporre i miei dubbi sul suo progetto politico e non posso che augurargli in bocca al lupo per la sua campagna elettorale. 

I dubbi, però, non si sconfiggono con un comunicato stampa che è emblematico di un partito che non concede più spazio alla discussione interna e che non ascolta i suoi militanti. Le imposizioni dall’alto non fanno parte del mio DNA e non fanno parte del DNA della Lega che ho conosciuto e in cui ho militato.

Ringrazio tutte le persone che ho incontrato in questi anni nella Lega e con le quali sono sicuro che l’amicizia proseguirà. E’ il momento per me di smarcarmi da un movimento politico che non mi rappresenta più e che si è trasformato sempre di più in un partito vicino ad una destra - e chi mi conosce personalmente, lo sa bene - lontana dalla mia sensibilità politica. L’inversione di rotta che auspicavo su temi importanti e strategici come l’Europa non c’è stata, anzi, anche quest’anno la Lega si presenterà alle Elezioni Europee con un’alleanza di partiti di estrema destra che minano ai nostri valori costituzionali e all’unità dell’Unione Europea di fronte a sfide difficili e in un contesto geopolitico allarmante.

Al termine di 5 anni di mandato da Consigliere comunale a Casatenovo, in qualità di consigliere di minoranza penso di aver contribuito in modo costruttivo al bene comune e alla nascita di un dialogo costante tra gli amministratori che rappresenta una pietra miliare da custodire anche per i prossimi anni, a prescindere da chi ci sarà. Questo è il sentiero tracciato in questi anni e questo sarà il sentiero che seguirò se dovessi decidere di candidarmi, nella consapevolezza della centralità delle autonomie locali per il futuro della democrazia, per il buon andamento della pubblica amministrazione e per lo sviluppo economico del sistema paese. Un’autonomia concreta, fatta di competenze e di dialogo e lontana da proclami elettorali che ad oggi hanno portato ben pochi risultati e creato una frattura con le tematiche vere, concrete ed attuali del nostro territorio.
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G.C.
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