Oggiono, 25 aprile: libertà e giustizia, ideali da ricordare

Una manifestazione intercomunale quella andata in scena ad Oggiono in occasione della Festa della Liberazione. Oltre alle autorità cittadine, si sono uniti alla cerimonia odierna altri comuni del circondario, tra cui quello di Annone Brianza, Bosisio Parini, Castello e Cesana Brianza, Costa Masnaga, Dolzago, Garbagnate Monastero, Ello, Molteno, Rogeno, Sirone, Suello e Nibionno.
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Dopo la celebrazione della messa nella chiesa di Sant'Eufemia e la tappa al cimitero per il saluto a chi ''è andato avanti'', il corteo si è spostato in Piazza Manzoni: qui forze dell'ordine, alpini, semplici cittadini - sulle note suonate dal corpo musicale Marco di Oggiono - hanno assistito alla deposizione di una corona d'alloro ai piedi del monumento ai caduti.
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''Ringrazio tutti voi qui presenti: a partire dal vicesindaco dei ragazzi, guidato dalla sua professoressa, i miei colleghi sindaci dell’oggionese, il corpo musicale Marco d’Oggiono e la neocostituita associazione ANPI sezione di Oggiono. Vorrei dedicare un ringraziamento anche ai cittadini perché, senza la loro presenza, questa manifestazione perderebbe il senso e la forza di essere un momento prezioso di memoria collettiva'' ha esordito il sindaco di Oggiono, Chiara Narciso.
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''A 79 anni di distanza ricordiamo la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ma soprattutto lo straordinario coraggio di uomini e donne che, da diverse estrazioni sociali, si unirono a combattere un nemico comune. Ricordiamo il popolo italiano, stremato da anni di guerre e ingiustizie, è riuscito a conquistare la propria indipendenza e libertà''.
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Da parte del sindaco quindi, un invito a non dare per scontato queste conquiste, come la giustizia e la dignità umana, così faticosamente raggiunte.
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''Al contrario - ha concluso l'amministratrice - è necessario viverle, per non dimenticare mai come sono nate: così la memoria diventa un dovere. Per questo, nel contesto moderno, essere antifascisti ha un significato profondo e attuale. In merito a questo, credo che la frase di Sandro Pertini racchiuda pienamente questo concetto: Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente''.
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Per la prima volta, anche il presidente dell’associazione ANPI di Oggiono ha avuto l’occasione di esprimere parole di riflessione in merito a questa giornata. ''A nome dell’organizzazione, vorrei ringraziare l’amministrazione comunale per essere qui a celebrare il 25 aprile, occasione di memoria. In modo particolare, vorrei dedicare uno spazio di considerazione doverosa su due temi: la pace e l’Europa. Davanti a noi, infatti, si è aperto il conflitto tra due anime del continente europeo politico moderno: quella dei nazionalismi e quella dell’integrazione fondata sulla pace. Quest’ultimo concetto sembra sia associato a un cedimento politico o etico-morale. Invece, noi pensiamo che, senza di essa, nessuna nuova Europa  possa vedere la luce. La democrazia, la laicità, il dialogo tra religioni e la convivenza tra popoli non devono essere affondati dalla guerra: altrimenti anche le libertà individuali e la giustizia sociale perdono la loro forza di fronte al conflitto'' le parole di Ermanno Negri.
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Proprio ad alcuni spunti offerti dall'attualità e dalle vicende passate, ha fatto riferimento il presidente della conferenza dei sindaci dell'oggionese, Giuseppe Chiarella nel suo intervento. ''Porgo un doveroso saluto a tutte le autorità intervenute oggi. Rispetto alla polemica sollevata lo scorso anno, il tema di questa giornata è la dichiarazione di antifascismo; come se una dichiarazione di tale portata possa risolvere tutti i problemi che attanagliano il nostro Paese. Io sono antifascista, ma sono anche antidittatoriale, antitotalitarista e anti coloro che, pur definendosi antifascisti, in nome di una presunta superiorità intellettuale, impediscono agli altri di parlare, tengono in ostaggio le università e imbrattano i nostri monumenti''.
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''Il vero problema è difendere, non a parole ma con i fatti, con i nostri comportamenti, la democrazia, la libertà e la giustizia. Dovremmo essere tutti uniti nel difendere questi ideali, senza prepararci all’occorrenza di queste giornate: uniti nella costruzione di una nuova moralità, come è accaduto 79 anni fa'' ha detto l'amministratore moltenese. 
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La commemorazione si è arricchita anche dei versi della poesia ''L’uomo libero'', di Domenica Turco, recitata dal vicesindaco dei ragazzi Loris Corinzia, per poi concludersi sulle note dell’inno nazionale. In questo momento di condivisione, stretti in uno spirito di riconoscenza, la comunità si è radunata intorno alla pietra di inciampo, posata a gennaio, simbolo della Resistenza.
L’Uomo Libero non ha confini,

il suo limite è l’infinito,

le sue vie sono sempre aperte

come le porte di un tempio invisibile

– è lui, il sacerdote dell’Ignoto…

L’Uomo Libero spregia le catene

ma non si lascia travolgere dalla lotta,

il suo campo di battaglia è la vita,

la prima preoccupazione, l’Amore.

L’Uomo Libero è vento:

accende le ceneri addormentate,

spettina le foglie degli alberi,

grida dall’alba del sole

al tramonto della luna

per ricordare al mondo

una sola parola: libertà
V.I.
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