Molteno: gli ambulatori medici fanno discutere, ma restano

Bocciata dal gruppo di maggioranza la mozione presentata a fine marzo dal gruppo di opposizione Progetto per Molteno sul tema degli ambulatori comunali di Via San Rocco. Una battaglia che i referenti della minoranza conducono da tempo, contrari alla presenza, nello stesso stabile – edificato dal Comune ex novo, attraverso l’accensione di un mutuo - dei medici di medicina generale (MMG) e dei professionisti della sanità privata, essendo la struttura stata data in locazione alla Clinica San Martino s.r.l. con sede a Malgrate.
Attraverso questo documento i consiglieri e firmatari Giuseppina Corti, Barbara Gilardi e Ferdinando De Capitani hanno chiesto al sindaco e alla giunta di impegnarsi al fine di rescindere l'accordo di locazione con la società San Martino, facendo leva sul contenuto dell’articolo 5 del suddetto contratto. 
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IMG_9592.jpeg (463 KB)A destra il sindaco Giuseppe Chiarella

''Abbiamo portato questa mozione in consiglio, anche se non avremmo dovuto dato che il regolamento prevede che la mozione sia sottoscritta, ma non lo è dal punto di vista giuridico'' ha precisato in apertura il sindaco Giuseppe Chiarella, entrando poi nel merito dei contenuti. ''Il D.G.R. delle regole 2019 che citate riguarda le strutture accreditate o convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), ma non riguardano il privato puro come è nel caso in questione. Il riferimento alla normativa è quindi assolutamente incoerente''. Inoltre, il primo cittadino ha chiarito quali sono i casi in cui deve essere richiesta l’autorizzazione sanitaria. Secondo la legge regionale 23/2015 devono richiedere l’autorizzazione le strutture sanitarie di ricovero e cura, centri procreazione medicalmente assistita e i centri residenziali psichiatrici. ''Tutte le altre presentano la Scia, quindi è corretto si sia proceduto in questo modo. Non c’è bisogno di autorizzazione di inizio attività, tanto che il privato ha presentato la Scia che è un’altra cosa ed è pertanto corretto che ATS abbia fatto il sopralluogo dopo l’inizio dell’attività per verificare se sono rispettate le condizioni''.
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Un'ulteriore precisazione da parte del sindaco: ''A inizio aprile 2024 è stato approvato il nuovo accordo collettivo nazionale, che riprende l’accordo nazionale del 2005 sotto la cui egida sono nati gli ambulatori di Molteno. L’articolo dice che se ci sono attività non mediche o sanitarie soggette ad autorizzazione, allora è richiesto l’ingresso separato. Inoltre, in una nota del 2016 dell’ATS di Bergamo si dichiara che non c’è incompatibilità tra i medici di medicina generale e l’ambulatorio medico. Ho scritto ad ATS e sono in attesa di un confronto pacifico alla luce di queste caratteristiche. Infine, il contratto di locazione è stato sottoscritto dal responsabile dell’ufficio tecnico, quindi il sindaco non può scioglierlo insieme con la giunta. Se ci saranno le condizioni, faremo valere l’articolo 5, che ho fatto inserire io nel contratto di locazione, ma al momento le condizioni non sussistono''.
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I consiglieri De Capitani, Corti e Gilardi di Progetto per Molteno

La replica dunque al consigliere di minoranza Ferdinando De Capitani. ''La prima cosa da discutere è il perché abbiamo fatto quest'opera. Davvero ai cittadini serve un ambulatorio così com’è ora? Dobbiamo porci la questione di come migliorare il servizio nella struttura dei medici perché noi non siamo contrari agli ambulatori, ma vogliamo pensare a come migliorare il servizio della medicina generale (MMG)'' ha sostenuto il consigliere. ''Ci sono buone prassi a Olginate ad esempio, che ha impostato davvero una medicina di gruppo. Il Comune chiede ai medici di compartecipare alle spese e il servizio di medicina di base viene coperto ogni giorno, con una segretaria aperta. Questo è forse quello che si aspetterebbero i cittadini. L’altra è la questione di regolarità'' ha detto De Capitani, tornando ad esprimere i dubbi già sollevati nella mozione. ''Di quel contratto la responsabilità politica la consegniamo a lei. Non denunciamo nessuno ma le segnalazioni, che sono dovute, le facciamo: noi chiederemo ufficialmente di annullare questo contratto. Il voto di questa mozione rappresenta il tipo di servizio che vogliamo dare negli ambulatori: i medici a nostro avviso sono abbandonati e il personale è assunto e pagato dal privato. Di quello che è successo la responsabilità è vostra perché abbiamo costruito un ambulatorio per privati. Una struttura così avrebbe dovuto essere impostata sui MMG e con qualche servizio in più con l’aiuto di ATS''. 
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Sul tema è intervenuto il capogruppo di maggioranza Mauro Proserpio, sottolineando come la mozione chieda ai consiglieri di esprimersi su ''una competenza che non è del consiglio comunale''. ''I cittadini stanno patendo questa situazione o lo state raccontando voi? A noi arrivano altri punti di vista. Le persone vanno dal medico in un contesto più bello, si viene accolti dalla segreteria, si entra nello studio del medico, si riceve la prestazione e si va a casa'' ha detto Proserpio, specificando come nessuno ovviamente, sia obbligato a rivolgersi al privato per prestazioni sanitarie. ''Quindi la mia domanda è questa: è un problema dei cittadini o di carattere politico? Non di politica amministrativa, ma partitica. La realtà è che i cittadini oggi vanno dai medici in una condizione migliore''.
Sulla mozione, bocciata dalla maggioranza, ha concluso così il primo cittadino: ''I medici di base staranno sempre lì, sebbene vi faccia comodo asserire il contrario e finché non ci saranno le condizioni non rescindiamo il contratto''. 
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M.Mau.
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