Rogeno: un incontro culturale con Gian Pietro Testori promosso da UnitixTutti
Un incontro culturale a Rogeno. Lo scorso giovedì sera si è svolto il primo aperitivo letterario organizzato dal gruppo UnitixTutti, che rappresenta la minoranza in consiglio comunale. L’ospite della serata, tenutasi sulla terrazza del bar Al Viale, è stato Gian Pietro Testori scrittore erbese e autore di tre romanzi ambientati nel nostro territorio. L'ospite ha coinvolto ed emozionato il suo pubblico attraverso una narrazione efficace dei suoi libri e di se stesso.
''A guerra finita. Brianza anni 40'' è il suo primo romanzo: è ambientato in un cortile popolare come tanti, a poco tempo dalla fine della guerra e qui si incrocia un’umanità varia, specchio di un paese intero che ancora si lecca le ferite. Tutti a modo loro devono fare i conti col passato per ricostruire il loro presente.
''Quel brutto inverno in Brianza. La stagione dei figli perduti'' è il titolo del secondo libro, in una Brianza sempre uguale a se stessa dove si incrociano i cammini fragili di ragazzi in attesa di un’occasione migliore. Una generazione che gira a vuoto, schiacciata tra gli ardori raffreddati degli anni ’60 e il cinismo a venire degli anni ’80.
L’ultima opera - almeno per il momento - porta il titolo ''La Ghita del Prà del matto'' ed è ambientata in una piccola frazione ormai dimenticata del Pian d’Erba dove una donna esercita l’antica professione della maga. Veronica ma per tutti la Ghita è l’erede di un antico sapere che si tramanda da secoli. Un sapere tutto al femminile. Le antiche strie, o streghe, da sempre perseguitate ma spesso ricercate per la loro capacità di curare malattie del corpo e dello spirito.
Una serata fatta di racconti dove la tradizione e lo spirito locale sono emersi accanto alle storie narrate nei romanzi.
''A guerra finita. Brianza anni 40'' è il suo primo romanzo: è ambientato in un cortile popolare come tanti, a poco tempo dalla fine della guerra e qui si incrocia un’umanità varia, specchio di un paese intero che ancora si lecca le ferite. Tutti a modo loro devono fare i conti col passato per ricostruire il loro presente.
''Quel brutto inverno in Brianza. La stagione dei figli perduti'' è il titolo del secondo libro, in una Brianza sempre uguale a se stessa dove si incrociano i cammini fragili di ragazzi in attesa di un’occasione migliore. Una generazione che gira a vuoto, schiacciata tra gli ardori raffreddati degli anni ’60 e il cinismo a venire degli anni ’80.
L’ultima opera - almeno per il momento - porta il titolo ''La Ghita del Prà del matto'' ed è ambientata in una piccola frazione ormai dimenticata del Pian d’Erba dove una donna esercita l’antica professione della maga. Veronica ma per tutti la Ghita è l’erede di un antico sapere che si tramanda da secoli. Un sapere tutto al femminile. Le antiche strie, o streghe, da sempre perseguitate ma spesso ricercate per la loro capacità di curare malattie del corpo e dello spirito.
Una serata fatta di racconti dove la tradizione e lo spirito locale sono emersi accanto alle storie narrate nei romanzi.