Oggiono: spesa per il sociale ed evasione fiscale i temi al centro del confronto in Aula

Si è aperto in un clima di sobria formalità, ma non privo di passaggi significativi, il primo Consiglio comunale del 2025 della città di Oggiono, convocato nella serata del 30 aprile. Un ordine del giorno apparentemente tecnico, ma che ha rivelato – nel suo scorrere – spunti di riflessione politica e segnali da non sottovalutare per il futuro assetto amministrativo e sociale della città.
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Il consiglio comunale convocato l'altra sera a Oggiono

Ad aprire i lavori è stata la comunicazione del sindaco Chiara Narciso relativa alle dimissioni, pervenute lo scorso 24 aprile a causa di motivi strettamente personali, del consigliere Filippo Bugiada dalla delega ai Servizi alla Persona. Una decisione che, pur non pregiudicando l'impegno del consigliere all’interno della maggioranza, segna un cambiamento significativo nella composizione operativa della giunta.
''Intendo continuare a seguire le tematiche, seppur senza la responsabilità formale della delega'' ha dichiarato Bugiada in una nota letta dal primo cittadino. Le deleghe restano per ora in capo direttamente al sindaco, che si è riservata ulteriori valutazioni per un’eventuale ridistribuzione.
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La maggioranza

È però al quarto punto all’ordine del giorno che la discussione ha assunto toni più intensi, rivelando le tensioni e le priorità che attraversano l’amministrazione e le opposizioni. L’assessore al bilancio Nadia Crippa ha presentato il Rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2024 come un quadro solido, ma dai margini d’azione contenuti. Il risultato complessivo di amministrazione – ha spiegato – chiude con un valore di circa 4 milioni di euro, ma la parte realmente disponibile per spesa e investimenti si riduce drasticamente. Dopo gli accantonamenti obbligatori per prudenza (circa 3 milioni) e quelli vincolati per legge (oltre 1 milione), restano poco più di 5.000 euro destinabili direttamente a spese di investimento, mentre l’avanzo effettivamente disponibile si aggira intorno ai 500.000 euro.
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Nel corso della discussione, che si è conclusa con l'approvazione del rendiconto grazie agli 8 voti favorevoli della maggioranza,  uno dei nodi centrali è stato rappresentato dalla ripartizione delle risorse e, in particolare, dall’aumento costante della spesa sociale. Un tema che ha suscitato riflessioni critichedella minoranza e risposte puntuali da parte della maggioranza, delineando una differenza di visione politica sulla sostenibilità e le priorità dell’intervento pubblico.
A sollevare la questione è stato il capogruppo di minoranza Alessandro Negri, che ha sottolineato come ''lo spazio di manovra dell’amministrazione, una volta considerate le spese vincolate, sia ormai quasi interamente assorbito dalla spesa sociale, in crescita costante''.
Negri ha citato l’incremento degli utenti dei servizi sociali, passati da 961 nel 2019 a 1.250 nel 2024, a fronte di una popolazione sostanzialmente stabile e di un tasso di disoccupazione provinciale molto basso (2,4%). ''Ci chiediamo se queste persone vengano accompagnate verso l’uscita dalla fragilità o se siano assistite per anni senza prospettive concrete. Il rischio, nel lungo periodo, è di trovarsi con le mani legate e senza risorse da destinare ad altri ambiti strategici come giovani, sport, sicurezza o decoro urbano''.
A condividere la preoccupazione anche la collega Debora Acerbi, che ha definito “fondamentale un cambio di passo'' rispetto al modello attuale di welfare locale. ''Il fatto che Oggiono abbia sempre avuto un servizio sociale di qualità – ha affermato – non deve impedire una riflessione seria su come migliorarlo. La spesa è aumentata in modo importante, ma la popolazione no: serve un confronto condiviso su nuovi criteri di intervento, altrimenti rischiamo una fase di stallo nel medio periodo''.
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Di tutta risposta, il sindaco Narciso ha difeso con decisione l’impianto attuale del sistema di welfare comunale, sottolineando come ''non si tratti semplicemente di contributi economici, ma di un insieme articolato di servizi – dal sostegno scolastico per i bambini, all’assistenza domiciliare per gli anziani – che rispondono a bisogni reali e differenziati''.
''C’è sempre stato un progetto dietro ogni intervento, non assistenzialismo fine a sé stesso. Accolgo però la proposta di una commissione per approfondire numeri e margini di razionalizzazione'' ha concluso il sindaco. 
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I consiglieri comunali di minoranza Corti, Commodo e Negri

Menzione speciale durante il dibattito consiliare al tema dell’evasione fiscale, una questione che tocca sia l’equilibrio di bilancio sia la tenuta del patto di cittadinanza. Crippa ha illustrato i risultati dell’attività di recupero dell’evasione, definendola ''molto importante'': solo per quanto riguarda l’IMU, nel 2024 il Comune ha accertato quasi 300.000 euro, all’interno di un totale di avvisi emessi tra il 2021 e il 2025 pari a 1 milione e 150.000 euro. Tuttavia, l’assessore ha sottolineato come, in media, solo il 66% degli importi accertati venga effettivamente incassato, un risultato che, pur rappresentando un segnale incoraggiante, evidenzia la necessità di rafforzare ulteriormente le attività di contrasto all’evasione. In questa direzione si colloca anche l’adozione di una procedura strutturata di sollecito, rivolta sia a persone fisiche che giuridiche, che si avvale del regolamento approvato nel 2019 e prevede anche verifiche sull'inadempienza del contribuente.
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Il tavolo della giunta. Terza da sinistra il sindaco Narciso. In collegamento Debora Acerbi della minoranza

La questione è stata ripresa anche dai banchi dell’opposizione, con il consigliere Negri che ha posto l’accento su un dato allarmante: 1 milione e 600 mila euro di sanzioni non riscosse. ''Può davvero passare sotto silenzio una cifra di questa portata? Il messaggio che rischia di passare è che pagare le imposte o le multe sia opzionale, con conseguenze gravissime non solo per i conti pubblici, ma per la credibilità dell’istituzione comunale e il senso stesso di legalità tra i cittadini''. 
Crippa ha riconosciuto la fondatezza della preoccupazione, distinguendo tra entrate tributarie ed extratributarie. Se per le prime la percentuale di riscossione è relativamente buona, grazie anche al lavoro puntuale dell’ufficio tributi, per le sanzioni al codice della strada la situazione appare più complessa: la riscossione in conto residui si ferma infatti attorno al 9%. ''Si tratta perlopiù di importi piccoli ma molto numerosi - ha spiegato l’assessore – e che, una volta trasmessi ai concessionari della riscossione, non sono più direttamente gestibili dal Comune, che può solo sollecitare. Ma spesso, purtroppo, con scarsi risultati''.
Una difficoltà strutturale, che rischia di incidere negativamente sulla percezione pubblica dell’efficacia amministrativa.
F.Fa.
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