Greppi: serata con gli autori della rubrica ''Racconti dalla Villa''. Gremito l'ex granaio

E’ stata una serata speciale e molto partecipata quella andata in scena mercoledì 30 aprile nell'ex granaio di Villa Greppi, che ha voluto celebrare la passione per il racconto e per la letteratura. L’evento ''Racconti dalla Villa- Conversazione con gli autori'' è stata un’occasione di confronto per le autrici che sono state tra le protagoniste della rubrica ospitata dal mese di novembre 2024 proprio dalle testate di casateonline, merateonline e lecconline (clicca QUI per visualizzare tutte le puntate). 
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I curatori della rubrica ''Racconti dalla Villa'' l'altra sera nell'ex granaio

L’iniziativa è diventata una sorta di proseguimento ideale del ''Premio letterario Livia Dean'', giunto alla XIX edizione; un concorso indetto dall’Istituto superiore Greppi e dedicato a tutti gli alunni che desiderano proporre un proprio scritto di narrativa in forma anonima.
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Gaia Lena

Una giuria composta da studenti e professori ha giudicato poi tutto il materiale decretandone poi il vincitore o la vincitrice. Si tratta di un progetto vincente e soprattutto motivante per tutti i giovani scrittori che in questo modo hanno l’occasione di mettersi alla prova senza paura del pregiudizio.
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''Il concorso è nato con l’obiettivo di avvicinare i ragazzi alla scrittura narrativa, ma anche alla lettura. E’ un’operazione non semplice, ma le diciannove edizioni del premio dimostrano che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo'' ha detto la professoressa Francesca Maggioni, una delle docenti responsabili del concorso.
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Francesca Sala

''Sicuramente aiuta molto il meccanismo dell’anonimato, ogni autore può mettere il suo testo in un apposito box nell’aula magna e il suo nome verrà scoperto solo al momento dell’eventuale premiazione, tutto questo incoraggia i ragazzi. Lo stesso vale per il tema libero che permettere loro di esprimere tutto quello che si sentono e poi proporlo alla lettura non solo di professori ma anche di coetanei. Spero che questa bella iniziativa continui ancora e ancora'' ha aggiunto.
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I racconti migliori delle edizioni 2022, 2023  2023 sono confluiti, dopo un’attenta selezione, nella rubrica ''Racconti dalla Villa'' curata dall’ex studentessa Giulia Redaelli e dal professore Beniamino Valeriano che ha condotto la serata. Presto il granaio di Villa Greppi si è trasformato in un piccolo palcoscenico dove cinque delle autrici dei racconti pubblicati hanno letto dei passaggi dei loro testi, ma hanno anche dialogato con il pubblico per spiegare meglio l’origine delle storie rispondendo a molte domande.
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La serie di letture si è aperta proprio con ''Il diluvio'', il racconto di Giulia Redaelli, introdotto dai professori Giulia Mauri e Matteo Villa. Una storia fortemente descrittiva con al centro Giorgio Sterzi, un uomo che dovrebbe andare a cena ma continua a rimandare a favore di uno scontro con il suo passato.
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La professoressa Giulia Mauri e l'autrice Giulia Redaelli

''Ho deciso di scandire lo scorrere del tempo con un gocciolio che in realtà è qualcosa di immaginario, lo stesso Giorgio Sterzi, il protagonista, preferisce più immaginare che fare, si crea delle vere e proprie immagini interiori – ha spiegato l’autrice Giulia Redaelli – ho deciso di inserire l’immagine di un orologio che torna più e più volte nel racconto e che è ispirato a quello di Praga che avevo visitato. Il mio protagonista vuole andare in un ristorante in cui però non andrà mai, rappresenta l’idea di perfezione che non verrà mai raggiunta''.
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Gaia Lena, vincitrice della sezione Biennio del concorso nell’edizione 2023, ha deciso invece di dedicare il racconto ''Basta un raggio di sole'' a due giovani protagonisti di cui non si conosce il nome, ma che si trovano su una panchina dove rivivono parti del loro amore.
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Il professor Francesco Bonfanti

''Il sole è un dei protagonisti del mio racconto insieme a due ragazzi che si fermano proprio su una panchina ad ammirare i raggi ed iniziano a ricordare ciò che hanno vissuto – ha spiegato l’autrice – di proposito ho deciso di lasciare i protagonisti senza nome per renderli più universali, in questo modo tutti possiamo riconoscerci in loro ed immergerci nelle loro storie''. 
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Il racconto ''Rifiorire'' di Francesca Sala, introdotto dalla professoressa Barbara Battistella è invece una vera e propria lettera scritta a se stessa in cui emerge la difficile relazione tra spirito e corpo.
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I docenti Giulia Mauri e Matteo Villa

''Tutto è nato da un’idea lanciata dalla mia prof di filosofia: dopo la lettura in classe del simposio aveva chiesto di provare a scrivere una lettera a se stessi e ho deciso di cogliere la sfida. In quel momento mi trovavo ad amare un corpo malato, avevo la necessità di raccontare quello che stavo vivendo. L’immagine del fiore è venuta molto spontanea, volevo paragonarlo a qualcosa di bello che presto sarebbe sbocciato ma anche evidenziare la sua fragilità'' ha detto Francesca Sala. 
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L'autrice Viola Paganoni

La professoressa Francesca Corbetta ha invece presentato il racconto ''Guerre'' di Viola Paganoni, la storia di un incontro tra una ragazza che vive una guerra interiore e un alfiere che invece la combatte in prima persona, una un racconto contro l’indifferenza che si struttura intorno alla metafora della scacchiera.
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Viola Paganoni e la professoressa Francesca Corbetta

''Ho scelto il tema della guerra perché è qualcosa di universale, tutti ne abbiamo un’idea diversa da qui il titolo al plurale – ha detto Viola Paganoni- tutto nasce dalla lettura di Una questione privata di Beppe Fenoglio, ne ero rimasta profondamente colpita e così ho riportato la guerra partigiana nel mio racconto anche se ho deciso di non esplicitarla. Non sono una giocatrice di scacchi, ma ho voluto usare questa metafora che è stata più volte ripresa in narrativa, dopo tutto proprio questo gioco è una specie di guerra in miniatura. Il mio obiettivo principale è stato quello di mostrare quanto fosse pericolosa l’indifferenza della protagonista e come si incontri con l’alfiere che rappresenta il suo esatto opposto''. 
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Irene Costamagna e il professor Francesco Bonfanti

Infine è stato il turno della lettura di parte di ''Arlene di Piombo'' racconto di Irene Costamagna introdotto dal prof Francesco Bonfanti. La storia, fortemente legata alla scuola, parla di una professoressa adorata dagli studenti, ma che improvvisamente da un anno all’altro cambia completamente diventando terribili, il cuore della donna infatti non c’è più perché, divenuto sempre più pesante, ha deciso di strapparselo. ''Sono una persona molto semplice e ho preferito dire il meno possibile riguardo alla protagonista, infatti non sappiamo nulla di lei prima che si strappasse il cuore. In realtà non c’è un vero motivo per cui ha fatto questo gesto, ho voluto lasciare al lettore libera scelta, una libertà per fare il racconto più suo''  ha spiegato Irene Costamagna
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Il dirigente scolastico Dario Crippa

La serata ha raccolto un successo di pubblico incredibile; tra famiglie e studenti segnaliamo la presenza di Cristiano Puglisi, componente del consiglio di amministrazione del Consorzio Brianteo Villa Greppi e del dirigente scolastico dell’Istituto Dario Crippa che ha espresso grande entusiasmo nei confronti dell’iniziativa. Per il gran finale la parola è però andata a Marco Bellini, poeta imbersaghese curatore della sezione poesie e che ha fortemente voluto questa serata dedicata ai ragazzi. 
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''Il progetto del concorso mi ha subito colpito molto e ho suggerito la pubblicazione su casateonline, merateonline e lecconline. Era giusto dare importanza a questo grande lavoro che ha coinvolto tantissime persone; in un momento storico in cui c’è un eccesso di ego e narcisismo abbiamo mostrato come insieme si possono fare tante cose. Tutti questi ragazzi hanno una grande consapevolezza dello scrivere, in molti ho rivisto anche degli interessanti riferimenti letterari''.
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Marco Bellini

''Ritengo che la scrittura debba sempre essere legata al vissuto, anche lo scrittore alto ha avuto un momento di studio su chi lo ha preceduto, ma poi ha superato gli stili trovando il suo. La scrittura, quella vera, comporta l’essere letti, occorre fare un passo importante che porta alla responsabilità verso il reale, prendersi la responsabilità di tutto quello che si scrive'' ha concluso.
G.M.
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