Casatenovo: Renato Bianchi e l'emozione di correre due gare di ciclismo leggendarie
Anche quest'anno per Renato Bianchi si è rinnovato l'appuntamento con un'esperienza sportiva indimenticabile. Se nel 2024 il casatese aveva corso ''Il Fiandre'', sul finire del mese di aprile di quest'anno il 73enne ha preso parte, nell'arco di una sola settimana, all'Amstel Gold Race e alla Liegi-Bastogne-Liegi Challenge. Due ''classiche'' per gli amanti della bicicletta che si corrono nel Nord Europa, fra Belgio e Paesi Bassi per la precisione.

Al di là della sfida fisica, la duplice partecipazione in sella alla sua fidata ''due ruote'' ha significato molto anche dal punto di vista umano per Bianchi: un intreccio perfetto di emozioni, paesaggi mozzafiato, passione per il ciclismo e condivisione. E' questo in sintesi, ciò che l'esperienza delle scorse settimane ha lasciato nel casatese (molto conosciuto per la sua lunga militanza nel volontariato sportivo locale).

La prima tappa di questa avventura si è consumata sabato 19 aprile con la più famosa corsa dei Paesi Bassi: l'Amstel Gold Race.
''C'erano 16.000 partecipanti a pedalare sulle strade del Limburgo, ognuno con la propria storia, il proprio ritmo e la voglia di vivere una giornata da vero protagonista'' ci ha raccontato Renato Bianchi.

''Il percorso scelto sommava 125 chilometri: un tracciato affascinante ed impegnativo, disegnato tra colline verdeggianti, salite (le famose berg) brevi ma intense, curve strette e discese veloci; un terreno nervoso dove il respiro non trova mai tregua, ma il cuore si riempie di bellezza. Le gambe rispondevano bene, nonostante il dover continuamente rilanciare la bicicletta ed anche le salite più temute, come la leggendaria Cauberg, sono state affrontate con il giusto mix di fatica e determinazione''.
A rendere la giornata ancora più speciale, la presenza del figlio Giacomo che, giunto dalla non lontana Bruxelles, ha condiviso ogni emozione con il genitore: ''pedalare fianco a fianco, scambiarsi uno sguardo complice durante una salita, affrontare assieme le difficoltà hanno rappresentato momenti preziosi che resteranno per sempre nella memoria'' ci ha detto Bianchi, che già nel 2024 aveva condiviso con il congiunto questa bella passione (ne avevamo parlato QUI).

Ma il viaggio nelle Classiche del Nord per il casatese non si è fermato qui: sabato 26 aprile è stata la volta della Liegi-Bastogne-Liegi Challenge, in Belgio, l'evento amatoriale collegato alla più antica e prestigiosa corsa, un "monumento" del ciclismo mondiale.

''Insieme a Giacomo e a due compagni di avventura - Paul, il nostro amico americano di Detroit e Daniele Motta - abbiamo affrontato il percorso da 80 chilometri, caratterizzato da ben 10 cotes, le tipiche e micidiali salite brevi delle Ardenne belghe. La giornata è stata splendida: cielo limpido, temperatura ideale e atmosfera carica di quella storia che solo la Liegi può dare'' ha aggiunto Renato Bianchi. ''Eravamo quasi 8.000 al via, ognuno pronto a misurarsi con un tracciato duro e selettivo: 1.500 metri il dislivello complessivo, distribuiti su salite celebri come la Cote de la Redoute e la Roche aux Faucons''.

Renato Bianchi, pur grato per la bella esperienza vissuta, non nasconde l'immenso sforzo e la fatica: è stata una prova dura, ma affrontata con grande determinazione, grazie al sostegno reciproco dei compagni di pedalata, chilometro dopo chilometro e ''l'emozione di percorrere le stesse strade calcate da leggende del ciclismo mondiale''.
Salite, fatica, sorrisi: questi gli ingredienti di un'esperienza rivelatasi semplicemente indimenticabile.

''Le Classiche del Nord non sono solo gare: sono un rito collettivo, una celebrazione della bibicletta, una scuola di vita: sono felice e grato a Giacomo, Paul e Daniele di averle vissute, con il cuore pieno di emozioni e già con la voglia di tornare'' ha concluso Bianchi, affidandoci così il diario di questa sua ennesima esperienza sportiva, ma soprattutto umana.
Del resto ci sono viaggi che vanno oltre la fatica, che superano la semplice sfida sportiva e diventano ricordi da custodire.

Renato Bianchi, primo a sinistra durante la Amstel Gold Race
Al di là della sfida fisica, la duplice partecipazione in sella alla sua fidata ''due ruote'' ha significato molto anche dal punto di vista umano per Bianchi: un intreccio perfetto di emozioni, paesaggi mozzafiato, passione per il ciclismo e condivisione. E' questo in sintesi, ciò che l'esperienza delle scorse settimane ha lasciato nel casatese (molto conosciuto per la sua lunga militanza nel volontariato sportivo locale).

Bianchi con il figlio Giacomo
La prima tappa di questa avventura si è consumata sabato 19 aprile con la più famosa corsa dei Paesi Bassi: l'Amstel Gold Race.
''C'erano 16.000 partecipanti a pedalare sulle strade del Limburgo, ognuno con la propria storia, il proprio ritmo e la voglia di vivere una giornata da vero protagonista'' ci ha raccontato Renato Bianchi.

''Il percorso scelto sommava 125 chilometri: un tracciato affascinante ed impegnativo, disegnato tra colline verdeggianti, salite (le famose berg) brevi ma intense, curve strette e discese veloci; un terreno nervoso dove il respiro non trova mai tregua, ma il cuore si riempie di bellezza. Le gambe rispondevano bene, nonostante il dover continuamente rilanciare la bicicletta ed anche le salite più temute, come la leggendaria Cauberg, sono state affrontate con il giusto mix di fatica e determinazione''.


Padre e figlio alla Liegi-Bastogne-Liegi Challenge
Ma il viaggio nelle Classiche del Nord per il casatese non si è fermato qui: sabato 26 aprile è stata la volta della Liegi-Bastogne-Liegi Challenge, in Belgio, l'evento amatoriale collegato alla più antica e prestigiosa corsa, un "monumento" del ciclismo mondiale.

I Bianchi con gli amici Daniele e Paul
''Insieme a Giacomo e a due compagni di avventura - Paul, il nostro amico americano di Detroit e Daniele Motta - abbiamo affrontato il percorso da 80 chilometri, caratterizzato da ben 10 cotes, le tipiche e micidiali salite brevi delle Ardenne belghe. La giornata è stata splendida: cielo limpido, temperatura ideale e atmosfera carica di quella storia che solo la Liegi può dare'' ha aggiunto Renato Bianchi. ''Eravamo quasi 8.000 al via, ognuno pronto a misurarsi con un tracciato duro e selettivo: 1.500 metri il dislivello complessivo, distribuiti su salite celebri come la Cote de la Redoute e la Roche aux Faucons''.

Renato Bianchi, pur grato per la bella esperienza vissuta, non nasconde l'immenso sforzo e la fatica: è stata una prova dura, ma affrontata con grande determinazione, grazie al sostegno reciproco dei compagni di pedalata, chilometro dopo chilometro e ''l'emozione di percorrere le stesse strade calcate da leggende del ciclismo mondiale''.
Salite, fatica, sorrisi: questi gli ingredienti di un'esperienza rivelatasi semplicemente indimenticabile.

''Le Classiche del Nord non sono solo gare: sono un rito collettivo, una celebrazione della bibicletta, una scuola di vita: sono felice e grato a Giacomo, Paul e Daniele di averle vissute, con il cuore pieno di emozioni e già con la voglia di tornare'' ha concluso Bianchi, affidandoci così il diario di questa sua ennesima esperienza sportiva, ma soprattutto umana.
Del resto ci sono viaggi che vanno oltre la fatica, che superano la semplice sfida sportiva e diventano ricordi da custodire.
G.C.