Nibionno: il CODIC presenta all'assessore regionale Lucchini la sua ''missione'' a sostegno di tante donne svantaggiate

''Questa casa è una famiglia, per me e per tutte le donne''. Con queste parole il sindaco di Nibionno, Laura Di Terlizzi, ha aperto l’incontro tenutosi quest'oggi presso Casa Maria delle Grazie (detta CODIC), la struttura che da oltre cinquant’anni accoglie donne con fragilità psichiche. Un luogo che la prima cittadina ha definito ''suo'', sottolineando quanto il Comune sia ''forte nell’ambito sociale'' grazie alla presenza di centri come questo, affiancati da una rete attiva di volontariato che include anche un centro per disabili e una comunità per adolescenti tra i 12 e i 18 anni.
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Alcune immagini dell'incontro svoltosi quest'oggi al CODIC di Nibionno

Durante la mattinata si sono alternati diversi interventi, ciascuno volto a raccontare l’importanza di un luogo che, come ha detto il presidente Angelo Negri, ''è un centro sociale, una famiglia per noi e per tutte le ospiti. L’obiettivo della casa è quello di mettere al centro di tutto la persona''.
A ripercorrere la storia della struttura è stato il direttore Matteo Sozzi, che ha ricordato come Casa Maria delle Grazie sia nata ''poco più di 50 anni fa grazie ad Adele Bonolis'', per ''prendersi carico di donne ai confini della società, in un tempo in cui la realtà era molto più cruda rispetto ad oggi''. La finalità originaria era quella del reinserimento sociale, ''per ridare loro la regola, non come norma ma come valore''. Con il tempo, la struttura ha iniziato a occuparsi di disabilità psichica, aprendosi a nuove modalità di accoglienza e accompagnamento.
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Attualmente la casa dispone di 42 posti letto, 38 in una sede principale e 4 in una struttura vicina, ed è rivolta a donne con patologie psichiatriche che non necessitano di un controllo medico costante. ''Le finestre sono aperte, le ospiti possono organizzarsi. Sono libere ma non hanno un'autonomia sufficiente'' ha spiegato Sozzi, evidenziando come l’approccio sia quello di accompagnare ciascuna persona nella costruzione di relazioni e nel ritrovare sé stessa. La maggior parte delle ospiti arriva dai servizi sociali del territorio, mentre ''circa il 20% proviene da famiglie che hanno difficoltà nella gestione''.
''Gestire una persona con un disagio psichico è complicato, è un disagio che spesso non permette nemmeno di comunicare con gli altri. Noi partiamo da quelle fragilità, e da lì cerchiamo di far emergere il potenziale di ciascuna'' ha aggiunto.
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Il progetto è seguito anche dalla coordinatrice Stefania Sormani, che ha approvato e condiviso quanto descritto da Sozzi. La struttura accompagna molte ospiti per lunghi periodi di vita: ''Ci sono donne che restano con noi anche dopo i 65 anni: dovrebbero andare nelle RSA, ma alcune deambulano perfettamente e sono autonome. In quei casi un trasferimento sarebbe inutile e precoce, e restano a Casa Maria delle Grazie''.
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Il sindaco Laura Di Terlizzi (a destra) accoglie gli amministratori regionali

Il presidente Negri ha voluto sottolineare il valore umano di chi lavora nella struttura: ''Tutti gli operatori e collaboratori del centro lavorano al 50% con professionalità e al 50% con puro cuore''.
A portare il punto di vista dell’ambito sanitario è stato il dottor Antonio Colaianni, in rappresentanza di ATS Brianza, che ha parlato del rapporto tra cura e famiglia: ''Dentro questo centro c’è cura e famiglia. Non c’è uno senza l’altro''. Il direttore sociosanitario ha ricordato che alcune necessità sanitarie minime possono essere gestite in autonomia all’interno del centro, mentre per i bisogni più complessi è fondamentale garantire un presidio assistenziale. ''Portiamo i servizi all’interno perché le risorse del territorio sono tanto importanti per le donne, quanto le donne lo sono per il territorio''. E ha ribadito: ''Questa casa è un luogo di vita''.
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Il sindaco Di Terlizzi ha spiegato che l’incontro era rivolto anche ai primi cittadini dei comuni limitrofi: un progetto condiviso e aperto. ''L’obiettivo è che la positività della struttura e delle persone possa arrivare a un risultato molto più ampio, anche nella struttura''.
La visita a Casa Maria delle Grazie ha rappresentato la seconda tappa di una giornata interamente dedicata al confronto con le comunità locali, alla presenza dell’assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità Elena Lucchini e del sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia Mauro Piazza. In mattinata, i due rappresentanti regionali hanno fatto visita al Servizio Educativo di Inclusione (SEI) di Robbiate, ex CSE, rivolto a ragazzi in età scolare con disabilità grave, dove sono stati presentati progetti educativi individualizzati ad alta specializzazione.
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''Questi incontri rappresentano un passo significativo nella costruzione di un dialogo tra istituzioni, operatori e cittadini, ha dichiarato il sottosegretario Mauro Piazza, con l’obiettivo di promuovere iniziative che contribuiscano allo sviluppo sociale e al benessere delle comunità locali. Regione Lombardia conferma il proprio impegno nel promuovere l’inclusione sociale e le pari opportunità, anche attraverso la valorizzazione delle reti territoriali pubbliche e private in grado di accompagnare processi inclusivi''. Piazza ha inoltre ringraziato la sindaca di Nibionno Laura Di Terlizzi ''per il prezioso supporto e l’attenzione dimostrata nei confronti delle iniziative sociali del territorio'' e tutti i sindaci presenti nelle due tappe, in particolare quelli di Cassago, Colle Brianza, Costa Masnaga, Cesana Brianza, Garbagnate Monastero, Ello, Robbiate e Merate.
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Il sottosegretario Mauro Piazza e l'assessore regionale Elena Lucchini

A chiudere l’incontro è stata l’assessore Lucchini, che ha parlato dei progetti già avviati sul territorio e dell’importanza del confronto tra generazioni. ''L’incontro tra giovani e anziani rappresenta un passaggio di valori fondamentale: sono due mondi diversi che si incontrano e si arricchiscono a vicenda''. La sua presenza, ha spiegato, le consente di comprendere come costruire nuove realtà.
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Lucchini ha poi annunciato l’imminente approvazione in giunta del nuovo bando per l’inclusione socio-lavorativa delle persone con disabilità psichica, fisica o sensoriale nella fascia 16-64 anni. ''Abbiamo avviato questo bando nel 2023 e si concluderà a fine 2025. Prevede 15 milioni di euro, con una nuova linea dedicata alle disabilità post-trauma, per offrire formazione, laboratori e accompagnamento anche alle famiglie''.
A concludere la giornata è stato un gesto simbolico e profondamente significativo: le ospiti della struttura hanno voluto donare all’assessore Lucchini e al sottosegretario Piazza un mazzo di fiori finti, realizzati nei laboratori della casa, e una copia del libro dedicato alla fondatrice Adele Bonolis. Un segno di riconoscenza che testimonia l’impegno condiviso tra chi vive e lavora nella struttura e le istituzioni che la sostengono.
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Dopo il momento del dono, il presidente Angelo Negri, la coordinatrice Stefania Sormani e il direttore Matteo Sozzi hanno accompagnato i presenti in una visita guidata agli ambienti principali della struttura. Un percorso tra le aree comuni come la mensa, la sala relax, la farmacia, la segreteria e la cappella, cuore della vita quotidiana della casa.
Nella sala relax, le ospiti trascorrono il tempo libero guardando la TV, ricamando o giocando a carte, in un clima di condivisione serena. Nella cappella, invece, don Mario celebra una messa al mese, sottolineando come ''le ospiti di Casa Maria delle Grazie sono quelle che cantano più forte di tutte''. In quello stesso spazio, alcune donne volontarie recitano regolarmente il rosario insieme alle residenti, e durante le festività natalizie, è proprio lì che si svolgono i momenti di festa e d'incontro per tutta la comunità della casa.
Gloria Draghi
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