Dolzago: le voci della Resistenza nella serata ''Noi, partigiani''

La mattina del 26 aprile 1945 Paolo Emilio Taviani - tra i capi del Movimento Partigiano in Liguria - a nome del CLN, poteva annunciarlo via radio: ''Per la prima volta nella storia di questa guerra, un corpo d’esercito si è arreso ad un popolo''. Raccontano con precisione i sentimenti di quei giorni le testimonianze raccolte nel memoriale ''Noi, partigiani: volti e voci della Resistenza nel lecchese'' a cura di Gad Lerner e Laura Gnocchi in collaborazione con ANPI, lette ieri sera in biblioteca a Dolzago dalla consigliera Margherita Elgani, tributando i partigiani che hanno vissuto e lottato nel territorio lecchese.
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Margherita Elgani

"Avevamo rinviato questa serata in segno di rispetto per Papa Francesco, in seguito al periodo di lutto. E oggi possiamo dirlo con forza: è stato un partigiano del nostro tempo. Ha sempre scelto da che parte stare, ricordandoci che 'chi costruisce muri invece di ponti non può dirsi cristiano'' ha ricordato il sindaco Paolo Lanfranchi, aprendo la serata. ''In un momento storico come questo, è nostro dovere ricordare, far sentire la nostra voce, soprattutto di fronte a chi, anche ricoprendo ruoli istituzionali, si pone contro i valori stessi della nostra democrazia''.  
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Tra i partigiani ricordati Carlo Comi, nato a Lomagna, Angela Carla Roi, nata a Dorio, e i lecchesi Edgardo Benedetti e Angela Locatelli Guzzi. 
Benedetti, nato ad Acquate, si unì alla Resistenza a soli 16 anni, nel 1943, entrando nella Brigata Poletti. La sua decisione fu sostenuta dal padre: ''Fai bene, meglio con i partigiani che con i fascisti'', gli disse. 
Dopo la guerra – che lo vide impegnato in numerose azioni contro le forze fasciste e tedesche – continuò il suo impegno civile all'interno dell'ANPI, diventando una figura di riferimento per la memoria storica della Resistenza a Lecco. Nel 2016, fu insignito della Medaglia della Liberazione.
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Il sindaco Paolo Lanfranchi

La sua testimonianza è stata raccolta nel progetto "Noi, partigiani", dove racconta con lucidità e passione le sue esperienze durante la guerra. L’intervista, visionabile sul sito ANPI nella sezione Memoriale della Resistenza Italiana, è stata proiettata nella sala, seguita dalle parole di Angela Locatelli Guzzi, mancata nel 2003. ''Nata a Lecco, Guzzi fu una delle protagoniste della Resistenza nel lecchese. Durante la guerra, la sua abitazione, conosciuta come "Villa dello Zucco", divenne un punto nevralgico per le attività partigiane. Qui, insieme al colonnello Morandi e al giardiniere di famiglia, nascondeva documenti importanti in una cassetta di zinco sepolta sottovasi di gerani nella serra'' ha raccontato Elgani.
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Ma è lei stessa a raccontare le forti tensioni di quel periodo, che non la spinsero mai a tirarsi indietro: ''La sera arrivava il Colonnello Morandi: io, lui e il nostro giardiniere nascondevamo in una cassetta di zinco tutti i documenti che portavano i vari collegatori, e si sotterravano. Su c’era la serra calda e la cosiddetta serra fredda. In essa avevamo scavato una bella buca e lì si metteva questa cassetta. Era tutta coperta di vasi di gerani''.
Il suo impegno civico non venne mai meno: divenne presidente dell’ANPI provinciale di Lecco e membro del Consiglio nazionale dell'associazione. Fu anche tra i fondatori del Centro Culturale "Piero Calamandrei" nel 1962, contribuendo attivamente alla promozione della cultura e della memoria storica nella sua città.
''La memoria è al centro di questa serata, di queste settimane, ma dovrebbero esserlo sempre, una memoria viva e tangibile'' ha concluso Elgani, ringraziando i presenti che con interesse hanno preso parte al momento di approfondimento. 
Sa.A.
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