Rogoredo piange don Giuseppe Noli: una vita trascorsa in missione
Comunità di Rogoredo in lutto per la scomparsa di don Giuseppe Noli, missionario nativo della frazione casatese. Classe 1940, il sacerdote è stato impegnato in diverse attività al servizio del prossimo, in Italia ma soprattutto nel mondo.
Dopo 12 anni trascorsi a Huacho, in Perù - dove era riuscito a costruire una comunità viva e solidale - don Giuseppe aveva proseguito la sua missione ad Haiti, nel villaggio di Mare-Rouge, nella diocesi di Port de Paix. Qui, per oltre un decennio aveva dato un significativo contributo alla popolazione locale, vivendo anche la drammatica parentesi del terremoto che nel 2010 aveva colpito l'isola dell'America centrale.
All’interno della parrocchia di Mare-Rouge don Giuseppe era chiamato, insieme ad altri religiosi italiani, a guidare un bacino di 25-30.000 abitanti, un lavoro complesso che aveva richiesto la quotidiana formazione di un nutrito gruppo di educatori e catechisti.
Nel 2014, all’età di 75 anni e con mezzo secolo di sacerdozio alle spalle, don Giuseppe aveva poi intrapreso una nuova avventura missionaria in Niger, uno dei paesi più poveri dell'Africa centrale e del mondo. Nella regione di Dosso era proseguito il suo lavoro di ascolto e supporto alle comunità locali.
Si è spento quest'oggi a Varese, dove era ricoverato da alcuni giorni per accertamenti. Alla città lombarda don Giuseppe era particolarmente legato poichè per anni era stato impegnato in quel territorio, in attività pastorali, rivestendo anche l'incarico di coadiutore della Parrocchia di Abbiate Guazzone (Tradate), comunità che gli era rimasta vicina, così come il gruppo missionario di Rogoredo che in questi suoi anni di missione, lo ha sempre sostenuto con affetto.
''Don Giuseppe era un gigante! Aveva semplicemente deciso di trascorrere la vita con gli ''ultimi tra gli ultimi''. Perù, poi la martoriata Haiti, poi i poveri nel deserto del Niger. Gli chiedevamo ma perché li? E lui: sono gli ''ultimi fra gli ultimi'', voglio stare con loro. E' stato un assoluto riferimento per la comunità di Rogoredo'' il ricordo del sindaco Filippo Galbiati, anche lui originario della frazione. ''Ci mancheranno la sua presenza sempre amica e semplice nella sua grandezza, la sua figura così ascetica ed allo stesso tempo solare, le sue parole così delicate e preziose. Ricordo quando, tornando dai luoghi della povertà estrema, ci diceva quanto lo stupivano nei supermercati gli scaffali carichi di cibi per animali, lui che viveva tra guerre, conflitti, popolazioni colpite da terremoto e la fame della sua gente. Ci scuoteva le coscienze, ogni volta che tornava, con le sue scelte radicali (evangeliche le definiva) e un’infinità passione per l'Uomo (definita così il Prossimo), sempre e comunque, senza distinzioni alcune''.
Dopo 12 anni trascorsi a Huacho, in Perù - dove era riuscito a costruire una comunità viva e solidale - don Giuseppe aveva proseguito la sua missione ad Haiti, nel villaggio di Mare-Rouge, nella diocesi di Port de Paix. Qui, per oltre un decennio aveva dato un significativo contributo alla popolazione locale, vivendo anche la drammatica parentesi del terremoto che nel 2010 aveva colpito l'isola dell'America centrale.

Don Giuseppe Noli
All’interno della parrocchia di Mare-Rouge don Giuseppe era chiamato, insieme ad altri religiosi italiani, a guidare un bacino di 25-30.000 abitanti, un lavoro complesso che aveva richiesto la quotidiana formazione di un nutrito gruppo di educatori e catechisti.
Nel 2014, all’età di 75 anni e con mezzo secolo di sacerdozio alle spalle, don Giuseppe aveva poi intrapreso una nuova avventura missionaria in Niger, uno dei paesi più poveri dell'Africa centrale e del mondo. Nella regione di Dosso era proseguito il suo lavoro di ascolto e supporto alle comunità locali.
Si è spento quest'oggi a Varese, dove era ricoverato da alcuni giorni per accertamenti. Alla città lombarda don Giuseppe era particolarmente legato poichè per anni era stato impegnato in quel territorio, in attività pastorali, rivestendo anche l'incarico di coadiutore della Parrocchia di Abbiate Guazzone (Tradate), comunità che gli era rimasta vicina, così come il gruppo missionario di Rogoredo che in questi suoi anni di missione, lo ha sempre sostenuto con affetto.

Don Giuseppe con i volontari del gruppo missionario di Rogoredo
''Don Giuseppe era un gigante! Aveva semplicemente deciso di trascorrere la vita con gli ''ultimi tra gli ultimi''. Perù, poi la martoriata Haiti, poi i poveri nel deserto del Niger. Gli chiedevamo ma perché li? E lui: sono gli ''ultimi fra gli ultimi'', voglio stare con loro. E' stato un assoluto riferimento per la comunità di Rogoredo'' il ricordo del sindaco Filippo Galbiati, anche lui originario della frazione. ''Ci mancheranno la sua presenza sempre amica e semplice nella sua grandezza, la sua figura così ascetica ed allo stesso tempo solare, le sue parole così delicate e preziose. Ricordo quando, tornando dai luoghi della povertà estrema, ci diceva quanto lo stupivano nei supermercati gli scaffali carichi di cibi per animali, lui che viveva tra guerre, conflitti, popolazioni colpite da terremoto e la fame della sua gente. Ci scuoteva le coscienze, ogni volta che tornava, con le sue scelte radicali (evangeliche le definiva) e un’infinità passione per l'Uomo (definita così il Prossimo), sempre e comunque, senza distinzioni alcune''.
