Un alpino replica al dottor Magni

Dr. Magni sono un alpino, non so scrivere colto (ma anche inutile) come scrive lei, so però cosa vuol dire rispettare chi non è come me e non la pensa come me.
Lei si mette in cattedra e da lezioni a tutti ma non si accorge che l'allievo diventa lei perché fa la figura del saputello. Cosa sa lei degli alpini, di cosa fanno gli alpini durante tutto l'anno?
Cosa conosce della nostra storia, dei nostri valori del nostro fare solidarietà del nostro essere al servizio della comunità?
Cosa ne sa lei delle migliaia di ore di lavoro GRATUITO che donano gli alpini?
Certo una volta l'anno ci troviamo orgogliosamente tutti insieme e marciano insieme, e facciamo festa insieme, e non cantiamo faccetta nera...ma che ne sa lei delle migliaia d'ore di prove che i cori dedicano al canto, che è gioia di vivere?
Mi piacerebbe sapere cosa fa lei GRATUITAMENTE per la società.
Non si vergogna ad usare in modo così puerile tutti gli studi che ha fatto?
Frequenti un po' le sedi alpine e imparerà l'umiltà, la concretezza la gioia dello stare insieme di essere felici insieme di essere utili alla società insieme.  

Dino Pirovano, capogruppo alpini Casatenovo
Comprendo la stizza di un alpino veterano, ma la sua lettura dell'articolo del dr. Magni è quanto meno superficiale. E senza scomodare l'analisi di Freud, perchè andremmo nei meandri della psiche. Fermiamoci a Faccetta Nera cantata a squarciagola a Biella. Certo non da tutti. Ma da molti.
E allora, forse, è necessario fare pulizia all'interno piuttosto che mettere in croce chi segnala questi sgradevoli sintomi nostaligici. Ci pensi un attimo e rilegga con cura l'articolo. Così, probabilmente, la bile tornerà a scorrere normalmente.

C.B.



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