Oggiono, il lupo... è tornato: in tanti alla serata pubblica

Si è svolta nella serata di venerdì 16 maggio, in sala consiliare a Oggiono, un’iniziativa di approfondimento dedicata al ritorno del lupo nelle aree prealpine lombarde, promossa dall’Associazione Monte di Brianza con il patrocinio del Comune. L’evento ha registrato un’ampia partecipazione di pubblico, segno dell’interesse e della sensibilità crescente verso un tema tanto affascinante quanto complesso.
Come si ricorderà, infatti, la presenza del lupo è stata segnalata a più riprese - in tempi recenti - nei territori limitrofi a Oggiono: dall'esemplare immortalato da una fototrappola in località San Michele di Galbiate, alle carcasse rinvenute a Valmadrera e a Civate, senza dimenticare l'ultimo caso, con un giovane animale investito mortalmente nei giorni scorsi lungo la SP54, fra Montevecchia e Cernusco.
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"Ringrazio voi per la presenza e il Comune di Oggiono per il patrocinio" ha esordito il presidente dell’Associazione Monte di Brianza Luigi Panzeri. "Il mio compito è promuovere queste serate, in cui ci si approccia in modo professionale e scientifico a questi temi. Per questo speriamo che le informazioni che vi daremo daranno vita a un dibattito o a uno spazio di confronto. L’associazione si occupa del territorio del Monte di Brianza, in particolare della sua salvaguardia, valorizzazione e promozione, che merita un’attenzione importante. Anche in passato ci siamo battuti per la tutela di questa area, insistendo per creare un parco, che funge da strumento per la gestione ambientale. Magari un giorno questo progetto verrà realizzato anche a Oggiono".
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Luigi Panzeri dell'Associazione Monte di Brianza

Anche l’assessore Giovanni Corti si è espresso in merito alla numerosa partecipazione della comunità all’iniziativa di sensibilizzazione e divulgazione. "Vorrei ringraziare tutti coloro che sono intervenuti per questo momento e tutti voi così numerosi, compreso il relatore Vincenzo Perin. Questa associazione, che conosco da anni, ha lavorato con tanto impegno per porre attenzione a questa zona" ha detto l'esponente della giunta Narciso. "Questo collegamento tra il Parco del Monte Barro e quello del Curone merita particolare interesse sia dal punto di vista ambientale sia da uno storico. Inizialmente, sembrava paradossale parlare di lupi in Brianza: nonostante questo, la presenza di questi animali è diventata un fenomeno che interessa tutti noi. Anche le nostre nonne ce ne parlavano perché c'erano nel nostro territorio fino alla metà del secolo scorso, poi sono stati eliminati nel periodo del Fascismo. Quindi questo aspetto non dovrebbe meravigliarci, proprio per la sua importanza".
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L'assessore Giovanni Corti

Si è poi addentrato nell’argomento il naturalista e guardiaparco Vincenzo Perin, sensibile a questo argomento sempre più attuale. "Io mi occupo dei lupi chiamati transfrontalieri, cioè di montagna e che vivono in zone di confine tra un territorio e un altro. Quando questi animali ritornano dalla Svizzera occupano le zone più favorevoli per la loro sopravvivenza: i monti. Questa scelta è dettata dalla quiete e dalla fervida presenza di prede. Quindi hanno iniziato a occupare queste aree, a difenderle e a riprodursi. In provincia di Como ci sono attualmente due nuclei familiari che si stanno riproducendo: il terzo, purtroppo scomparso, si era insediato nella Valle Morobbia qualche anno e fa. Questo è stato il primo a essere individuato nel 2015".
Da decenni, quindi, questo animale occupa queste regioni: per questo intorno a lui sono stati aperti numerosi spunti di riflessione che sviluppano anche la relazione con l'uomo. Anche l’esperto, dopo aver tracciato e ricostruito questo fenomeno, ha riportato le sue considerazioni nel suo libro "Come l’acqua il lupo".
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Il guardiaparco Vincenzo Perin

"Il titolo - ha spiegato l’autore - è tratto dall’analogia tra l’elemento naturale e l’oggetto della mia ricerca: come l’acqua, infatti, anche il lupo è da sempre presente, ma inosservato agli occhi della comunità. Inoltre, è una fonte di vita, ma anche di morte: l’acqua, quando diventa intensa provoca criticità; allo stesso  modo, il ritorno dei lupi, se non gestito nel modo corretto, potrebbe creare alcuni problemi. Rappresenta una sorgente di vita perché porta equilibrio nell’ambiente, innestando una logica di preda-predatore, ed esercita un forte impatto sulla vegetazione erbacea".
La serata si è conclusa con un vivace momento di confronto con il pubblico, segno di un rinnovato interesse verso la natura che ci circonda e la necessità di una convivenza consapevole tra uomo e fauna selvatica.
V.I.
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