Casatenovo: il Benessere degli studenti al centro di un incontro con Ats e Asst
Il Comune di Casatenovo - in collaborazione con l'Istituto comprensivo - ha organizzato un importante e interessante incontro per cittadini e cittadine, rivolto in particolare a genitori, nonni, educatori ed insegnanti.
Nella serata di mercoledì 14 maggio il tema ''Tecnologia e movimento. Educhiamoci al benessere'' è stato approfondito attraverso gli interventi della dottoressa Michela Perolini e del dottor Andrea Pracchi (rispettivamente di Ats Brianza e Asst Lecco) per quanto riguarda il rapporto tra bimbi e schermi; la dottoressa Silvia Celada, medico dello sport, si è invece occupata di presentare i benefici fisici e sociali di un progetto come il Piedibus. Ha partecipato all’evento, organizzato dal consigliere comunale Gaetano Caldirola insieme con la dirigente scolastica dell'IC casatese Simonetta Baldari, anche il professor Massimiliano Craia, a capo del Comprensivo Volta di Mandello e Abbadia. Intorno alle 20.30, diversi cittadini e cittadine hanno quindi preso posto in sala consiliare, insieme al sindaco Filippo Galbiati e all’assessore all'Istruzione Enrica Baio, pronti ad ascoltare i diversi interventi dei relatori.

"Vi ringrazio per la partecipazione a questo evento che approfondisce tematiche fondamentali per la prevenzione e la salute dei nostri bambini" ha detto in apertura di serata Gaetano Caldirola. "Affronteremo due diversi argomenti che però sono collegati dal tema della salute, del benessere e della prevenzione di comportamenti nocivi".

Hanno preso dunque la parola Michela Perolini e Andrea Pracchi. "Il nostro progetto consiste nel parlare di benessere, soprattutto quando facciamo formazione nelle scuole. Ma ovunque, in realtà, sempre senza giudizio. "Bimbi onscreen" è nato come progetto rivolto ai primi 1.000 giorni di vita: analizza l’uso e l’abuso degli schermi digitali nella primissima infanzia, quando il device viene utilizzato come "babysitter", o per sostituire i genitori in alcune attività. Vedremo come tutto questo può portare a difficoltà emotive, relazionali e di apprendimento. Anche la cooperativa Spazio giovani ci ha aiutato, insieme ai diversi sistemi bibliotecari, a diffondere questo progetto, grazie al suo fitto sistema di reti e comunicazione. È un programma che è entrato nei consultori e negli ospedali, perché crediamo che per i genitori sapere tutto questo sia particolarmente importante".

Si è così aperto il dibattito, a tratti scientifico, a tratti pedagogico, sempre competente e approfondito; anche l’intervento dello psicologo Pracchi ha permesso al pubblico di comprendere meglio le difficoltà e i disturbi causati dall’utilizzo improprio di dispositivi digitali, che intaccano la crescita e le abitudini di vita dei bambini. Senza demonizzare, senza giudicare, spiegando con lucida schiettezza come abitudini apparentemente innocue possano invece celare grandi rischi, i relatori hanno infine dato alcune indicazioni di base per gestire meglio il rapporto con gli schermi, ricordando l’importanza della funzione di mediatore con un bambino, che potrebbe accedere a conoscenze e persone dalle quali dovrebbe essere invece tutelato.
"Tecnologie sempre in evoluzione. È il mondo della rivoluzione touch, dove basta un click per far succedere qualcosa. Si parla di manipolazione diretta e di interazione indipendente (dai due anni un bimbo può capire come utilizzare uno smartphone), a partire dall'osservazione dei genitori e dall'esercizio continuo" ha concluso Andrea Pracchi.

Si è poi passati al secondo argomento dell’incontro, l’importanza di riconoscere un progetto sociale sostenibile come il Piedibus, tema affidato alla dottoressa Silvia Celada di Ats Brianza. "Risulta fondamentale per una comunità, perché crea una situazione di benessere condiviso da diversi utenti. Spesso si associa la salute alla prevenzione, in quanto sane abitudini di vita riducono di molto la possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari e tumori. Dunque, occupandoci di progetti che promuovano l'attività fisica, è bene citare il Piedibus, come momento quotidiano condiviso di allenamento del corpo".

La serata si è conclusa con l'intervento di Massimiliano Craia, che ha sottolineato la prossimità di situazioni ad alto rischio celate dietro a uno schermo, indagando come esse cambino le relazioni tra i più giovani e il modo di gestire le dinamiche sociali "off line". Un incontro importante, probabilmente il primo di una serie, che ha consentito di approfondire un tema necessario per migliorare i rapporti generazionali, familiari, educativi.
Nella serata di mercoledì 14 maggio il tema ''Tecnologia e movimento. Educhiamoci al benessere'' è stato approfondito attraverso gli interventi della dottoressa Michela Perolini e del dottor Andrea Pracchi (rispettivamente di Ats Brianza e Asst Lecco) per quanto riguarda il rapporto tra bimbi e schermi; la dottoressa Silvia Celada, medico dello sport, si è invece occupata di presentare i benefici fisici e sociali di un progetto come il Piedibus. Ha partecipato all’evento, organizzato dal consigliere comunale Gaetano Caldirola insieme con la dirigente scolastica dell'IC casatese Simonetta Baldari, anche il professor Massimiliano Craia, a capo del Comprensivo Volta di Mandello e Abbadia. Intorno alle 20.30, diversi cittadini e cittadine hanno quindi preso posto in sala consiliare, insieme al sindaco Filippo Galbiati e all’assessore all'Istruzione Enrica Baio, pronti ad ascoltare i diversi interventi dei relatori.

"Vi ringrazio per la partecipazione a questo evento che approfondisce tematiche fondamentali per la prevenzione e la salute dei nostri bambini" ha detto in apertura di serata Gaetano Caldirola. "Affronteremo due diversi argomenti che però sono collegati dal tema della salute, del benessere e della prevenzione di comportamenti nocivi".

Il consigliere comunale Gaetano Caldirola e la dirigente dell'IC di Casatenovo Simonetta Baldari
Hanno preso dunque la parola Michela Perolini e Andrea Pracchi. "Il nostro progetto consiste nel parlare di benessere, soprattutto quando facciamo formazione nelle scuole. Ma ovunque, in realtà, sempre senza giudizio. "Bimbi onscreen" è nato come progetto rivolto ai primi 1.000 giorni di vita: analizza l’uso e l’abuso degli schermi digitali nella primissima infanzia, quando il device viene utilizzato come "babysitter", o per sostituire i genitori in alcune attività. Vedremo come tutto questo può portare a difficoltà emotive, relazionali e di apprendimento. Anche la cooperativa Spazio giovani ci ha aiutato, insieme ai diversi sistemi bibliotecari, a diffondere questo progetto, grazie al suo fitto sistema di reti e comunicazione. È un programma che è entrato nei consultori e negli ospedali, perché crediamo che per i genitori sapere tutto questo sia particolarmente importante".

Si è così aperto il dibattito, a tratti scientifico, a tratti pedagogico, sempre competente e approfondito; anche l’intervento dello psicologo Pracchi ha permesso al pubblico di comprendere meglio le difficoltà e i disturbi causati dall’utilizzo improprio di dispositivi digitali, che intaccano la crescita e le abitudini di vita dei bambini. Senza demonizzare, senza giudicare, spiegando con lucida schiettezza come abitudini apparentemente innocue possano invece celare grandi rischi, i relatori hanno infine dato alcune indicazioni di base per gestire meglio il rapporto con gli schermi, ricordando l’importanza della funzione di mediatore con un bambino, che potrebbe accedere a conoscenze e persone dalle quali dovrebbe essere invece tutelato.
"Tecnologie sempre in evoluzione. È il mondo della rivoluzione touch, dove basta un click per far succedere qualcosa. Si parla di manipolazione diretta e di interazione indipendente (dai due anni un bimbo può capire come utilizzare uno smartphone), a partire dall'osservazione dei genitori e dall'esercizio continuo" ha concluso Andrea Pracchi.

Si è poi passati al secondo argomento dell’incontro, l’importanza di riconoscere un progetto sociale sostenibile come il Piedibus, tema affidato alla dottoressa Silvia Celada di Ats Brianza. "Risulta fondamentale per una comunità, perché crea una situazione di benessere condiviso da diversi utenti. Spesso si associa la salute alla prevenzione, in quanto sane abitudini di vita riducono di molto la possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari e tumori. Dunque, occupandoci di progetti che promuovano l'attività fisica, è bene citare il Piedibus, come momento quotidiano condiviso di allenamento del corpo".

I relatori e gli ospiti intervenuti alla serata
La serata si è conclusa con l'intervento di Massimiliano Craia, che ha sottolineato la prossimità di situazioni ad alto rischio celate dietro a uno schermo, indagando come esse cambino le relazioni tra i più giovani e il modo di gestire le dinamiche sociali "off line". Un incontro importante, probabilmente il primo di una serie, che ha consentito di approfondire un tema necessario per migliorare i rapporti generazionali, familiari, educativi.
L.F.