Oggiono, crollo di una parte di controsoffitto alle medie: in consiglio Castelli risponde ai quesiti di Negri

Nel corso della seduta del Consiglio Comunale di Oggiono di giovedì 22 maggio, il gruppo di minoranza ''Alessandro Negri Sindaco'' ha presentato un’interrogazione formale in merito al crollo di una porzione del controsoffitto verificatosi il 9 gennaio 2025 in un’aula della scuola secondaria di primo grado Marco D’Oggiono. L’interrogazione, firmata dai consiglieri Alessandro Negri, Laura Commodo e Chiara Corti, ha sollevato una serie di questioni relative alla sicurezza dell’edificio, alla gestione delle aule inagibili e alla comunicazione verso la cittadinanza.
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Il tavolo della giunta. Al centro il sindaco Chiara Narciso

L’episodio – che non ha fortunatamente causato feriti – ha riguardato la classe 2D ed è stato attribuito, dalle prime ricostruzioni, a infiltrazioni d’acqua provenienti dall’aula sovrastante, già dichiarata inagibile all’inizio dell’anno scolastico. Da qui la richiesta del gruppo di minoranza di chiarimenti puntuali su diversi aspetti, tra cui l’origine del cedimento, la gestione delle segnalazioni e delle verifiche precedenti al crollo, gli eventuali provvedimenti adottati e la presenza di indagini da parte delle autorità competenti.
A rispondere per l’amministrazione è stato il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Claudio Castelli. Nel suo intervento, l'amministratore ha spiegato che il crollo sarebbe stato causato da una discontinuità nel pavimento in linoleum dell’aula soprastante, che ha permesso l’infiltrazione dell’acqua piovana – proveniente da un punto di giunzione danneggiato tra i canali in lamiera del tetto – fino al controsoffitto sottostante. Il tetto era già stato oggetto di ispezione nel settembre 2024, quando si erano effettuati interventi di pulizia delle gronde e degli scarichi. Tuttavia, non erano emerse criticità tali da far presagire il successivo cedimento.
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I consiglieri di minoranza Chiara Corti, Laura Commodo e Alessandro Negri

Particolare rilievo ha assunto la questione della chiusura dell’aula al piano superiore, sulla quale l’assessore ha chiarito che non esisteva alcun provvedimento formale adottato dall’Ufficio Infrastrutture: la chiusura era avvenuta a scopo cautelativo, senza atti ufficiali. Anche i sopralluoghi effettuati prima dell’incidente, rientrando nell’ordinaria attività di manutenzione, non sono stati documentati in maniera sistematica, né hanno evidenziato elementi di rischio imminente.
Il vicesindaco ha inoltre informato il Consiglio che, successivamente al crollo, le aule interessate sono state poste sotto sequestro da parte delle autorità competenti fino al 28 aprile. Attualmente, è in corso un’indagine, ma l’Amministrazione non è a conoscenza di ulteriori dettagli in merito alla natura o ai tempi dell’istruttoria. Sul fronte degli interventi, Castelli ha riferito che, dopo il dissequestro, sono state avviate operazioni di verifica e messa in sicurezza dell’area da parte di una ditta specializzata. Il riutilizzo delle aule sarà consentito solo dopo il completo ripristino delle condizioni di sicurezza.
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Per quanto concerne le risorse economiche, nel bilancio di previsione 2025 risultano stanziati 30.500 euro per la manutenzione straordinaria dell’edificio scolastico. L’assessore ha infine ribadito l’impegno dell’Amministrazione per garantire trasparenza, annunciando che una relazione tecnica dettagliata sull’intero edificio verrà redatta al termine delle verifiche attualmente in corso.
Discreta l’insoddisfazione per le risposte ricevute da parte degli interroganti: nella sua controrisposta, il capogruppo di minoranza Alessandro Negri ha giudicato l’intervento dell’assessore come incompleto e poco trasparente. ''La replica in parte non soddisfa la natura delle domande'' ha esordito Negri, sottolineando in particolare la mancanza di chiarezza su chi abbia disposto materialmente la chiusura dell’aula scolastica coinvolta. ''È stato chiesto chi ha chiuso le aule e la risposta non è trasparente''. Pur premettendo di non voler ''puntare il dito'', il consigliere ha riconosciuto i limiti delle risorse comunali sull’edilizia scolastica, ma ha rimarcato la gravità dell’episodio: ''È successo un fatto grave, un pezzo di controsoffitto è caduto in un’aula. Il tema è questo, e riteniamo giusto porre attenzione sulla situazione dell’edificio e sulle conseguenze che questo episodio comporta''.
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Primo da sinistra l'assessore Claudio Castelli

Negri ha poi criticato l’approccio poco sistematico adottato nelle verifiche precedenti al disastro, sottolineando l’ambiguità della decisione di chiudere l’aula pur non avendo riscontrato alcuna infiltrazione significativa nell’attività di ricerca preliminare, giudicata insufficiente. Ancora più netto il rilievo sui sigilli apposti alle aule: ''Dire che non si sa chi li ha messi è una risposta che difficilmente può sembrare realistica''.
Accolti positivamente l’intervento dell’azienda incaricata del ripristino e lo stanziamento di risorse, arriva comunque la messa in guardia contro soluzioni tampone da parte degli interroganti: ''Questi 30.000 euro non risolveranno il problema strutturale alla base''.
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Il tavolo della maggioranza

''Ci accorgiamo tutti che quella scuola è tutto fuorché un ambiente accogliente e funzionale'' ha concluso Negri, rilanciando la proposta di aprire un tavolo di confronto per valutare investimenti strutturali più consistenti nell’edilizia scolastica al fine di garantire condizioni di svolgimento delle attività didattiche ''dignitose'' agli studenti dell’istituto. Infine, ha annunciato che seguirà una nuova interrogazione, giudicando insoddisfacente l’insieme delle risposte ricevute: ''Non mi sembra corretto fuorviare rispetto ad alcune domande che vi sono state poste in modo diretto, perché la risposta la sapete".
F.Fa.
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