Molteno: consegnate le Costituzioni ai neo diciottenni

Consegna delle Costituzioni ai giovani di Molteno che nel 2024 e 2025 hanno raggiunto la maggiore età. La cerimonia è stata ospitata, nel tardo pomeriggio di venerdì 23 maggio, presso la Cooperativa Accoglienza e Lavoro della Comunità Sorella Amelia che si occupa di accompagnare verso il reinserimento in società persone con problemi di dipendenze da alcol o sostanze stupefacenti. Presenti gli amministratori comunale e il personale educativo della comunità. 
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I neo diciottenni premiati con la Costituzione insieme all'amministrazione comunale e ai referenti della Cooperativa Accoglienza e Lavoro

''La consegna della Costituzione è un momento simbolico: donando materialmente il testo vogliamo invogliare i ragazzi a leggere il fondamento del nostro ordinamento giuridico. Con il compimento dei 18 anni, si acquisiscono diritti ma anche doveri: si diventa pienamente responsabili dei diritti civili e si risponde personalmente delle proprie azioni'' ha detto il sindaco Giuseppe Chiarella, citando l’articolo 2 dove si parla di diritti ma anche dei ''doveri inderogabili di solidarietà''.
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''Se la solidarietà entra nella nostra Costituzione, significa che è qualcosa di importante. La solidarietà, nel nostro ordinamento giuridico, si accompagna ai concetti di eguaglianza e dignità, espressi nell’articolo 3. Il rispetto è dovuto alla persona in quanto tale: spetta a ognuno di noi rimuovere le differenze tra le persone. Queste norme assicurano i diritti costituzionali fondamentali: non si tratta di fratellanza, ma di un dovere dello Stato. Si tratta di diritti e non di elargizioni caritatevoli''.
Anche il diritto di voto - ha proseguito il primo cittadino - ''è un dovere civico espressione della solidarietà politica: è la prima condizione perché di democrazia si possa parlare. Deve anche esserci una solidarietà dei modelli per donare alla collettività risorse preziose come il tempo per migliorare la qualità della vita di tutti e rafforzare il legame della comunità''. 
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Al centro il sindaco Giuseppe Chiarella

L’assessore ai servizi sociali Davide Conti ha sottolineato il rapporto di collaborazione tra il Comune e la Comunità Sorella Amelia. ''Da diversi anni, grazie a un’idea dell’amministrazione Proserpio, è stato creato lo sportello ''volta la carta'', gratuito e rivolto ai cittadini di Molteno per il sostegno familiare''. L’assessore si è poi riferito alla Costituzione: ''Alla fine degli anni Quaranta, allo stesso tavolo c’erano persone con idee politiche e una visione del mondo completamente diverse ed è emerso un testo che rappresenta le diverse anime del paese del tempo. Per me, è una una Costituzione di collaborazione che, pur nella diversità, mostra il pezzetto che ciascuna parte seduta a quel tavolo ha messo''.
Conti ha poi invitato i giovani ad interessarsi alla politica, compresa quella comunale e ad assumere un incarico attivo, iscrivendosi alle liste di scrutatori e presidenti di seggio. 
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A sinistra l'assessore Davide Conti

La parola, a seguire, è passata a Marco, ospite della comunità, che ha raccontato il suo vissuto, in trent’anni di dipendenza da sostanze. É entrato in comunità la prima volta seguendo un percorso triennale ma dopo essere uscito è ricaduto nella droga finché ha chiesto nuovamente aiuto: ora ha un lavoro all’esterno e sta concludendo la sua seconda esperienza all’interno della comunità. ''Agli inizi dicevo di voler provare una volta, poi è diventato un’abitudine. Sono cose che ti portano ad allontanare la famiglia e gli amici perchè pensi solo a te stesso e non ti interessi più degli altri, se non per recuperare quello che ti serve durante il giorno. Se dovesse capitare di trovare amicizie sbagliate, valutate a cosa andate incontro e quello che andate a perdere: la fiducia di tutti quelli che vi vogliono bene. Oggi ho imparato a volermi un po’ più bene ed è la cosa più importante'' ha detto durante la testimonianza, che ha toccato le corde di tutti i presenti. 
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Cristian Broch, direttore e presidente della società cooperativa sociale ''Accoglienza e lavoro'' ha aggiunto: ''Noi mettiamo in pratica alcuni dei principi costituzionali: cerchiamo di ridare un’opportunità e dignità alle persone che hanno fatto una vita complessa e faticosa, una vita ai margini. Cerchiamo di mettere insieme la persona con la società perché la tossicodipendenza fa pensare solo a se stessi. Non c’è nulla di trasgressivo nell’uso della droga perché è il prodotto del capitalismo. Se si vuole essere trasgressivi, non bisogna drogarsi, ma studiare, fare sport e avere passioni''.
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A destra Christian Broch

La comunità ospita 30 persone di sesso maschile, oltre alle 6 che si trovano nell’appartamento in Via della Vittoria a Molteno per l’esperienza di ''housing''.
''In comunità - ha proseguito il direttore della struttura - si entra con il certificato di tossicodipendenza, come il Sert. L’ingresso è libero: nessuno è obbligato a entrare e nessuno a restare. I programmi sono normati da una legge di regione Lombardia che stabilisce un tempo massimo di 36 mesi, rinnovabili. Siamo una comunità molto tollerante: il cancello è sempre aperto e cerchiamo di porci come un ponte sul territorio. I programmi sono molto individualizzati perché ogni persona ha il proprio percorso di cura. Abbiamo accorciato il tempo di permanenza chiusi in comunità: oggi diamo la possibilità di uscire in tempo minore rispetto al passato per sperimentarsi nell’associazionismo e nel lavoro. Questo sta producendo negli ospiti un benessere positivo''. 
La cerimonia si è conclusa con la consegna della Costituzione ai ragazzi e un rinfresco per tutti i presenti.
M.Mau.
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