Oggiono, ricordare per agire: studenti a lezione di legalità in Piazza Manzoni
In occasione del 23 maggio, Giornata nazionale della Legalità, l’Istituto superiore Vittorio Bachelet ha promosso un’iniziativa di sensibilizzazione, attraverso musica e testimonianze. Questa mattina infatti, Piazza Manzoni a Oggiono ha fatto da cornice agli interventi di autorità locali, studenti e insegnanti, che hanno offerto ai presenti numerosi spunti di riflessione.

I giovani rappresentanti dell’istituto hanno accolto la comunità con un intervento introduttivo sul tema dell'evento, dal titolo ''Legalità in parole e musica'', dedicato alla memoria della strage di Capaci in cui, nel 1992, persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della Polizia di Stato Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Qualche tempo più tardi la stessa tragica sorte toccò al collega Paolo Borsellino.


Un'iniziativa - quella odierna - promossa nell’ambito della vigente Convenzione tra Regione Lombardia e USR Lombardia per il sostegno al Progetto ''I Centri di Promozione della Legalità: dalla comunità educante alla comunità monitorante – triennio 2023-2025 (L.R. 17/2015)''.


''Vi ringraziamo per la presenza al nostro evento e diamo il benvenuto ai nostri compagni, ai professori e agli Istituti Bertacchi, Greppi e al Comprensivo di Oggiono, unitamente all’amministrazione comunale. Siamo qui oggi perché le idee di questi due importanti magistrati devono camminare con le gambe di noi giovani. Sono passati trentatre anni da quel 23 maggio che ha portato alla morte Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e alcuni componenti della loro scorta. Il 19 luglio dello stesso anno ha segnato invece il sacrificio di Paolo Borsellino''.


''Queste date non costituiscono solo un ricordo, sebbene sia doveroso, ma la condivisione e la parola odierna rendono la memoria azione viva e comune sentire'' ha proseguito un altro alunno. ''Questa mattina la nostra impronta vuole trasformarsi in occasione per agire sul presente e dare spazio al futuro, in nome della legalità e del rispetto delle regole. Per questo, vogliamo dare voce a chi ha lottato contro le mafie e a promuovere una cultura della legalità, della giustizia e della responsabilità civile. Questo non consiste solo in divieti e punizioni, quanto nella partecipazione, nel rispetto e nella responsabilità: in questo senso, la nostra generazione può fare proprio il valore della giustizia riparativa''.


''Sono felicissimo di vedere tanti ragazzi qui presenti in piazza'' ha dato il benvenuto ai giovani l’assessore all’istruzione e alla cultura Giovanni Corti. ''Questa è la cosa più bella a cui possiamo assistere il sabato mattina, non sempre possibile, soprattutto perché ci trasmettono un messaggio importante: ricordare le vittime della mafia. A tutti gli effetti la giornata di ricorrenza è caduta ieri, ma a noi non basta ricordare quel momento in un momento dedicato, ma come se fosse presente ogni giorno. Oggi lo facciamo con la musica, mezzo meraviglioso per contrastare la mafia. A mio parere, il significato reale è racchiuso nella frase alle mie spalle: la mafia teme la scuola più della giustizia perché ci vuole ignoranti. Sarete voi, diventando grandi, a portare questo testimone non solo in questa giornata: so che le scuole si stanno già impegnando nella promozione della legalità, motivo per cui ringrazio i dirigenti delle scuole del nostro territorio''.


Ѐ poi intervenuta la dirigente scolastica Anna Panzeri con una testimonianza dedicata alle figure di Gaspare Capuzza, Gaspare Cervello e Giuseppe Costanza, agenti incaricati - insieme ad Angelo Corbo e alle altre vittime - di proteggere Giovanni Falcone e che in quell'attentato di trentatre anni fa rimasero gravemente feriti. ''C’è una scuola che va oltre le aule scolastiche, la palestra e i laboratori: è quella costruita da grandi uomini e donne che nelle loro vite sono stati in grado di rendere reali e concreti i principi della Costituzione. A loro è dedicata questa manifestazione. Oggi non siamo a scuola perché siamo noi a voler fare la differenza e a capovolgere il mondo, con coraggio. Se il valore pubblico della scuola si misura dalla sua capacità di coltivare non solo saper fare, ma anche saper essere, almeno possiamo dire di averci provato''.


Presente all'intensa e toccante mattinata anche Dario Maria Crippa, dirigente dell'Istituto superiore Greppi di Monticello. ''Devo dire che per me è un onore prendere parte a questa iniziativa perché credo sia importante sostenere questi progetti che toccano il cuore dei ragazzi'' ha esordito. ''La nostra responsabilità è non limitare la scuola a un ambiente di istruzione e formazione, bensì di educazione: credere in questi valori significa viverli attraverso la guida dei docenti che accompagnano la loro vita. Quindi, è importante trasmettere l’importanza di queste proposte come aggiunta di vita al percorso dei nostri giovani''.


La manifestazione - promossa in collaborazione con Libera e Avviso Pubblico - si è conclusa con momenti di musica e riflessione collettiva, che hanno coinvolto i partecipanti come componente attiva di un impegno comune contro ogni forma di ingiustizia, violenza e indifferenza. L’iniziativa ha dimostrato quanto sia viva, tra le nuove generazioni, la volontà di costruire una società più giusta e consapevole, capace di trasformare la memoria in azione concreta.
Le parole, le emozioni e le testimonianze ascoltate sono diventate semi di legalità, pronti a germogliare nel quotidiano impegno di ciascuno.

I giovani rappresentanti dell’istituto hanno accolto la comunità con un intervento introduttivo sul tema dell'evento, dal titolo ''Legalità in parole e musica'', dedicato alla memoria della strage di Capaci in cui, nel 1992, persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della Polizia di Stato Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Qualche tempo più tardi la stessa tragica sorte toccò al collega Paolo Borsellino.


Un'iniziativa - quella odierna - promossa nell’ambito della vigente Convenzione tra Regione Lombardia e USR Lombardia per il sostegno al Progetto ''I Centri di Promozione della Legalità: dalla comunità educante alla comunità monitorante – triennio 2023-2025 (L.R. 17/2015)''.


''Vi ringraziamo per la presenza al nostro evento e diamo il benvenuto ai nostri compagni, ai professori e agli Istituti Bertacchi, Greppi e al Comprensivo di Oggiono, unitamente all’amministrazione comunale. Siamo qui oggi perché le idee di questi due importanti magistrati devono camminare con le gambe di noi giovani. Sono passati trentatre anni da quel 23 maggio che ha portato alla morte Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e alcuni componenti della loro scorta. Il 19 luglio dello stesso anno ha segnato invece il sacrificio di Paolo Borsellino''.


''Queste date non costituiscono solo un ricordo, sebbene sia doveroso, ma la condivisione e la parola odierna rendono la memoria azione viva e comune sentire'' ha proseguito un altro alunno. ''Questa mattina la nostra impronta vuole trasformarsi in occasione per agire sul presente e dare spazio al futuro, in nome della legalità e del rispetto delle regole. Per questo, vogliamo dare voce a chi ha lottato contro le mafie e a promuovere una cultura della legalità, della giustizia e della responsabilità civile. Questo non consiste solo in divieti e punizioni, quanto nella partecipazione, nel rispetto e nella responsabilità: in questo senso, la nostra generazione può fare proprio il valore della giustizia riparativa''.


L'assessore oggionese a cultura e istruzione, Giovanni Corti
''Sono felicissimo di vedere tanti ragazzi qui presenti in piazza'' ha dato il benvenuto ai giovani l’assessore all’istruzione e alla cultura Giovanni Corti. ''Questa è la cosa più bella a cui possiamo assistere il sabato mattina, non sempre possibile, soprattutto perché ci trasmettono un messaggio importante: ricordare le vittime della mafia. A tutti gli effetti la giornata di ricorrenza è caduta ieri, ma a noi non basta ricordare quel momento in un momento dedicato, ma come se fosse presente ogni giorno. Oggi lo facciamo con la musica, mezzo meraviglioso per contrastare la mafia. A mio parere, il significato reale è racchiuso nella frase alle mie spalle: la mafia teme la scuola più della giustizia perché ci vuole ignoranti. Sarete voi, diventando grandi, a portare questo testimone non solo in questa giornata: so che le scuole si stanno già impegnando nella promozione della legalità, motivo per cui ringrazio i dirigenti delle scuole del nostro territorio''.


La dirigente scolastica del Bachelet, Anna Panzeri
Ѐ poi intervenuta la dirigente scolastica Anna Panzeri con una testimonianza dedicata alle figure di Gaspare Capuzza, Gaspare Cervello e Giuseppe Costanza, agenti incaricati - insieme ad Angelo Corbo e alle altre vittime - di proteggere Giovanni Falcone e che in quell'attentato di trentatre anni fa rimasero gravemente feriti. ''C’è una scuola che va oltre le aule scolastiche, la palestra e i laboratori: è quella costruita da grandi uomini e donne che nelle loro vite sono stati in grado di rendere reali e concreti i principi della Costituzione. A loro è dedicata questa manifestazione. Oggi non siamo a scuola perché siamo noi a voler fare la differenza e a capovolgere il mondo, con coraggio. Se il valore pubblico della scuola si misura dalla sua capacità di coltivare non solo saper fare, ma anche saper essere, almeno possiamo dire di averci provato''.


A destra il dirigente del Greppi, Dario Maria Crippa
Presente all'intensa e toccante mattinata anche Dario Maria Crippa, dirigente dell'Istituto superiore Greppi di Monticello. ''Devo dire che per me è un onore prendere parte a questa iniziativa perché credo sia importante sostenere questi progetti che toccano il cuore dei ragazzi'' ha esordito. ''La nostra responsabilità è non limitare la scuola a un ambiente di istruzione e formazione, bensì di educazione: credere in questi valori significa viverli attraverso la guida dei docenti che accompagnano la loro vita. Quindi, è importante trasmettere l’importanza di queste proposte come aggiunta di vita al percorso dei nostri giovani''.


La manifestazione - promossa in collaborazione con Libera e Avviso Pubblico - si è conclusa con momenti di musica e riflessione collettiva, che hanno coinvolto i partecipanti come componente attiva di un impegno comune contro ogni forma di ingiustizia, violenza e indifferenza. L’iniziativa ha dimostrato quanto sia viva, tra le nuove generazioni, la volontà di costruire una società più giusta e consapevole, capace di trasformare la memoria in azione concreta.
Le parole, le emozioni e le testimonianze ascoltate sono diventate semi di legalità, pronti a germogliare nel quotidiano impegno di ciascuno.
V.I.