Oggiono, ordine del giorno sulla Palestina: in consiglio minoranza divisa
L’ultima seduta consiliare svoltasi ad Oggiono ha visto la maggioranza compatta attorno ad una proposta simbolica, ma politicamente significativa: un ordine del giorno per sollecitare il governo italiano al riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina. Un'iniziativa che, seppur formalmente non vincolante, ha avuto il chiaro intento di inserirsi nel solco delle recenti prese di posizione internazionali e, a detta dei proponenti, ''di dare voce alla coscienza civile anche a livello locale''.
A presentare il documento è stato il gruppo di maggioranza Insieme per Oggiono, con un lungo e articolato testo che ripercorre i principali passaggi storici e diplomatici sul tema, fino alla recente risoluzione dell’ONU del 10 aprile scorso e al riconoscimento formale da parte di paesi come Spagna, Irlanda e Norvegia.

A sostenere la proposta in aula è stato il capogruppo di maggioranza Michele Negri, che ha voluto sottolineare l’eccezionalità della decisione del gruppo: "In sei anni siamo sempre stati restii a portare in Consiglio temi non direttamente legati all’amministrazione del nostro Comune. Ma la gravità della situazione ci ha spinto a fare un’eccezione: crediamo che ogni istituzione, anche piccola, debba fare la sua parte".
La discussione si è però accesa con l’intervento del capogruppo di minoranza, Alessandro Negri, che ha contestato duramente l’opportunità della mozione, sottolineando come il consiglio comunale dovrebbe concentrarsi su questioni concrete e urgenti per la cittadinanza, evitando prese di posizione su scenari internazionali complessi. "Fare attività contro chi governa oggi è lampante. Sapendo che il consiglio comunale non ha alcun potere sulla politica internazionale, credete che proporre questo ordine del giorno sia opportuno, quando sappiamo, a prescindere dall'essere a favore o contro la situazione, che ci sono problemi molto più grandi da risolvere a livello locale?''. Durante il dibattito, Negri ha anche criticato la maggioranza per aver ''strumentalizzato'' un tema delicato a fini politici, suscitando momenti di tensione in aula.

Il colpo di scena, presagito dal momento del dibattito, è arrivato al momento del voto: Debora Acerbi, consigliera del gruppo di minoranza – dissociandosi apertamente dalla linea del suo capogruppo – ha preso la parola per motivare il suo voto favorevole all'approvazione della proposta. "Non posso voltarmi dall’altra parte di fronte a una tragedia umanitaria. In Palestina è in atto un genocidio senza precedenti, vedere un popolo annientato mi interroga come donna, madre e persona" ha dichiarato. "Io non credo sia la situazione corretta per poter alzare la voce di fronte ad una situazione che ci coinvolge a livello umanitario. Non mi interessa di far parte di una fazione politica o dell’altra, dunque non mi opporrò a richiesta ma la condivido''.
Alla fine, l’ordine del giorno è stato approvato a maggioranza, con il voto favorevole di tutti i consiglieri di Insieme per Oggiono e della consigliera Acerbi. Il suo gesto ha rotto il fronte dell’opposizione, lasciando emergere una spaccatura politica che potrebbe avere conseguenze anche sul futuro equilibrio interno alla minoranza. Staremo a vedere...
A presentare il documento è stato il gruppo di maggioranza Insieme per Oggiono, con un lungo e articolato testo che ripercorre i principali passaggi storici e diplomatici sul tema, fino alla recente risoluzione dell’ONU del 10 aprile scorso e al riconoscimento formale da parte di paesi come Spagna, Irlanda e Norvegia.

Al microfono Michele Negri, capogruppo di maggioranza
A sostenere la proposta in aula è stato il capogruppo di maggioranza Michele Negri, che ha voluto sottolineare l’eccezionalità della decisione del gruppo: "In sei anni siamo sempre stati restii a portare in Consiglio temi non direttamente legati all’amministrazione del nostro Comune. Ma la gravità della situazione ci ha spinto a fare un’eccezione: crediamo che ogni istituzione, anche piccola, debba fare la sua parte".
La discussione si è però accesa con l’intervento del capogruppo di minoranza, Alessandro Negri, che ha contestato duramente l’opportunità della mozione, sottolineando come il consiglio comunale dovrebbe concentrarsi su questioni concrete e urgenti per la cittadinanza, evitando prese di posizione su scenari internazionali complessi. "Fare attività contro chi governa oggi è lampante. Sapendo che il consiglio comunale non ha alcun potere sulla politica internazionale, credete che proporre questo ordine del giorno sia opportuno, quando sappiamo, a prescindere dall'essere a favore o contro la situazione, che ci sono problemi molto più grandi da risolvere a livello locale?''. Durante il dibattito, Negri ha anche criticato la maggioranza per aver ''strumentalizzato'' un tema delicato a fini politici, suscitando momenti di tensione in aula.

L'opposizione: da sinistra i consiglieri Debora Acerbi, Chiara Corti, Laura Commodo e Alessandro Negri
Il colpo di scena, presagito dal momento del dibattito, è arrivato al momento del voto: Debora Acerbi, consigliera del gruppo di minoranza – dissociandosi apertamente dalla linea del suo capogruppo – ha preso la parola per motivare il suo voto favorevole all'approvazione della proposta. "Non posso voltarmi dall’altra parte di fronte a una tragedia umanitaria. In Palestina è in atto un genocidio senza precedenti, vedere un popolo annientato mi interroga come donna, madre e persona" ha dichiarato. "Io non credo sia la situazione corretta per poter alzare la voce di fronte ad una situazione che ci coinvolge a livello umanitario. Non mi interessa di far parte di una fazione politica o dell’altra, dunque non mi opporrò a richiesta ma la condivido''.
Alla fine, l’ordine del giorno è stato approvato a maggioranza, con il voto favorevole di tutti i consiglieri di Insieme per Oggiono e della consigliera Acerbi. Il suo gesto ha rotto il fronte dell’opposizione, lasciando emergere una spaccatura politica che potrebbe avere conseguenze anche sul futuro equilibrio interno alla minoranza. Staremo a vedere...
F.Fa.