18° tappa del Giro d'Italia: a Cesano è festa per Nico Denz
E’ stata una giornata speciale e assolutamente da ricordare per tutto il nostro territorio che è stato abbracciato dal calore del Giro d'Italia. Nel corso della diciottesima tappa da Morbegno a Cesano Maderno la provincia di Lecco e il casatese sono stati protagonisti di alcune fasi cruciali di corsa che hanno acceso letteralmente la passione.

A bordo strada infatti, tutti i comuni della zona si sono attrezzati con giganteschi striscioni per accogliere il passaggio della grande carovana rosa, un folto pubblico è riversato in strada per applaudire i tanti atleti che si sono dati battaglia durante una giornata dalle alte temperature.

Dopo la partenza da Morbegno scattata intorno alle 2 di pomeriggio, in gruppo c’è stata subito battaglia per cercare di centrare la fuga di giornata che si è formata proprio nella provincia di Lecco. Quaranta atleti si sono avvantaggiati nei confronti del plotone principale, un bel gruppo numeroso con molti atleti interessanti come il favorito di giornata Mads Pedersen e il fuori classe del ciclocross Wout Van Aert. Chilometro dopo chilometro i battistrada sono riusciti a guadagnare un ampio margine di vantaggio che ha permesso loro di condurre in testa tutta la gara.

Sul primo Gran Premio della Montagna di giornata posizionato a Perlasco, il bresciano Christian Scaroni (vincitore della bellissima tappa di martedì) è transitato davanti a Manuele Tarozzi e Davide de Pretto, mentre al traguardo volante di Primaluna è stato il campione del mondo 2019 Mads Pedersen ad avere la meglio su tutti così come al traguardo volante di Galbiate. I restanti gpm, rispettivamente quelli di Colle Balisio e Ravellino sono stati tutti conquistati da Scaroni.

La corsa è andata avanti ad un ritmo folle, tra curve e sali e scendi, il pubblico non ha mai fatto mancare il suo tifo. La televisione ha trasmesso immagini bellissime valorizzando il territorio e mostrando i grandi striscioni di benvenuto da parte delle amministrazioni comunali e delle tante associazioni.
Dopo il festante attraversamento della città di Lecco e poi di Galbiate, Ravellino e La Valletta Brianza, la carovana rosa ha fatto ingresso nel casatese poco prima delle 16. Sirtori è diventata una delle grandi protagoniste della giornata ospitando il chilometro Red Bull che assegna importanti abbuoni in classifica generale ma anche una discreta somma in denaro.


In prossimità dell’ambito passaggio si sono avvantaggiati un gruppo di atleti e anche in questo caso è stata l’Italia a festeggiare con il primo posto di Manuele Tarozzi seguito dal compagno di squadra Martin Marcellusi.

Dopo il passaggio a Sirtori è stato Viganò ad accogliere il giro con persone di tutte l’età emozionate sulla strada, poi Monticello e Casatenovo prima dell’ingresso nella provincia di Monza e Brianza dove si sono svolte le fasi finali di corsa.

Per tutta la giornata i fuggitivi hanno assunto un ritmo di gara altissimo, che ha poi portato una frattura proprio all’ingresso del circuito finale intorno a Cesano Maderno. Il momento cruciale si è però avuto a 16 km dal traguardo quando Nico Denz della Red Bull Bora Hansgrohe ha piazzato un affondo decisivo spiazzando i compagni di fuga. I forte atleta tedesco è arrivato all’arrivo in solitaria a braccia alzate, staccando di oltre un minuto i suoi diretti avversari.


Tra i battuti Mirco Maestri si è aggiudicato la seconda posizione davanti a Edward Planckaert e Filippo Maglia. Per applaudire il gruppo maglia rosa il pubblico ha dovuto attendere diversi minuti, per l’esattezza 13’51. Il plotone con gli uomini di classifica infatti si è preso una giornata di apparente relax in vista delle difficili tappe dei prossimi giorni e ne ha approfittato tutto il territorio per godersi un passaggio più tranquillo ammirando meglio i corridori.


''Quando iniziato questo Giro d’Italia per me sarebbe stato impensabile vincere una tappa, ero qui per aiutare Primoz Roglic a vincere la corsa o eventualmente Jay Hindley, ma la sfortuna si è abbattuta su di noi e entrambi hanno dovuto ritirarsi. Questa è una delle vittorie più emozionanti della mia carriera, perdere i nostri capitani è stato davvero difficili, tutti noi sia atleti che staff eravamo venuti qua per loro. Primoz aveva preparato nei minimi dettagli e noi con lui, era stato in altura 2 mesi e lo stesso ho fatto io, sono stato molto tempo lontano da casa senza vedere mia moglie e i miei figli'' ha detto un emozionatissimo Nico Denz dopo il traguardo.


''Se perdi un leader come Primoz finisci per perdere anche un sogno, ma fortunatamente siamo ripartiti, ci siamo motivati a vicenda in primo luogo grazie a Giulio Pellizzari che sta andando veramente forte in salita e ora oggi ho vinto io, è veramente pazzesco e son felicissimo anche perché oggi nel mio paese è la festa del papà. Dopo che il nostro leader si è ritirato ho preso in mano il roadbook del giro e ho guardato le tappe rimanenti, c’erano sempre e solo grandi salite tranne nella diciottesima e così ho capito: sarebbe stata la mia occasione''.

Oggi il Giro partirà da Biella per quella che è considerata una delle tappe regine di questa edizione. Il pedalerà infatti per 166 affrontando le salita di Croce Serra, Col Tzecore, Col Saint Pantaleon, Col de Joux e infine l’ultima scalata verso Champouluc. Insomma, sarà una giornata tutt’altro che semplice.
Contributo gallery a cura di Marcello Sironi

L'arrivo in solitaria di Nico Denz
A bordo strada infatti, tutti i comuni della zona si sono attrezzati con giganteschi striscioni per accogliere il passaggio della grande carovana rosa, un folto pubblico è riversato in strada per applaudire i tanti atleti che si sono dati battaglia durante una giornata dalle alte temperature.

Dopo la partenza da Morbegno scattata intorno alle 2 di pomeriggio, in gruppo c’è stata subito battaglia per cercare di centrare la fuga di giornata che si è formata proprio nella provincia di Lecco. Quaranta atleti si sono avvantaggiati nei confronti del plotone principale, un bel gruppo numeroso con molti atleti interessanti come il favorito di giornata Mads Pedersen e il fuori classe del ciclocross Wout Van Aert. Chilometro dopo chilometro i battistrada sono riusciti a guadagnare un ampio margine di vantaggio che ha permesso loro di condurre in testa tutta la gara.

Sul primo Gran Premio della Montagna di giornata posizionato a Perlasco, il bresciano Christian Scaroni (vincitore della bellissima tappa di martedì) è transitato davanti a Manuele Tarozzi e Davide de Pretto, mentre al traguardo volante di Primaluna è stato il campione del mondo 2019 Mads Pedersen ad avere la meglio su tutti così come al traguardo volante di Galbiate. I restanti gpm, rispettivamente quelli di Colle Balisio e Ravellino sono stati tutti conquistati da Scaroni.

L'attesa a Sirtori
La corsa è andata avanti ad un ritmo folle, tra curve e sali e scendi, il pubblico non ha mai fatto mancare il suo tifo. La televisione ha trasmesso immagini bellissime valorizzando il territorio e mostrando i grandi striscioni di benvenuto da parte delle amministrazioni comunali e delle tante associazioni.
Dopo il festante attraversamento della città di Lecco e poi di Galbiate, Ravellino e La Valletta Brianza, la carovana rosa ha fatto ingresso nel casatese poco prima delle 16. Sirtori è diventata una delle grandi protagoniste della giornata ospitando il chilometro Red Bull che assegna importanti abbuoni in classifica generale ma anche una discreta somma in denaro.


Il leader della montagna, Lorenzo Fortunato
In prossimità dell’ambito passaggio si sono avvantaggiati un gruppo di atleti e anche in questo caso è stata l’Italia a festeggiare con il primo posto di Manuele Tarozzi seguito dal compagno di squadra Martin Marcellusi.

La Polizia Locale di Monticello con l'Associazione Nazionale Carabinieri
Dopo il passaggio a Sirtori è stato Viganò ad accogliere il giro con persone di tutte l’età emozionate sulla strada, poi Monticello e Casatenovo prima dell’ingresso nella provincia di Monza e Brianza dove si sono svolte le fasi finali di corsa.

Il resto dei fuggitivi
Per tutta la giornata i fuggitivi hanno assunto un ritmo di gara altissimo, che ha poi portato una frattura proprio all’ingresso del circuito finale intorno a Cesano Maderno. Il momento cruciale si è però avuto a 16 km dal traguardo quando Nico Denz della Red Bull Bora Hansgrohe ha piazzato un affondo decisivo spiazzando i compagni di fuga. I forte atleta tedesco è arrivato all’arrivo in solitaria a braccia alzate, staccando di oltre un minuto i suoi diretti avversari.


La maglia rosa, Isaac Del Toro
Tra i battuti Mirco Maestri si è aggiudicato la seconda posizione davanti a Edward Planckaert e Filippo Maglia. Per applaudire il gruppo maglia rosa il pubblico ha dovuto attendere diversi minuti, per l’esattezza 13’51. Il plotone con gli uomini di classifica infatti si è preso una giornata di apparente relax in vista delle difficili tappe dei prossimi giorni e ne ha approfittato tutto il territorio per godersi un passaggio più tranquillo ammirando meglio i corridori.


Nico Denz
''Quando iniziato questo Giro d’Italia per me sarebbe stato impensabile vincere una tappa, ero qui per aiutare Primoz Roglic a vincere la corsa o eventualmente Jay Hindley, ma la sfortuna si è abbattuta su di noi e entrambi hanno dovuto ritirarsi. Questa è una delle vittorie più emozionanti della mia carriera, perdere i nostri capitani è stato davvero difficili, tutti noi sia atleti che staff eravamo venuti qua per loro. Primoz aveva preparato nei minimi dettagli e noi con lui, era stato in altura 2 mesi e lo stesso ho fatto io, sono stato molto tempo lontano da casa senza vedere mia moglie e i miei figli'' ha detto un emozionatissimo Nico Denz dopo il traguardo.


A premiare il vincitore c'era anche Vincenzo Nibali
''Se perdi un leader come Primoz finisci per perdere anche un sogno, ma fortunatamente siamo ripartiti, ci siamo motivati a vicenda in primo luogo grazie a Giulio Pellizzari che sta andando veramente forte in salita e ora oggi ho vinto io, è veramente pazzesco e son felicissimo anche perché oggi nel mio paese è la festa del papà. Dopo che il nostro leader si è ritirato ho preso in mano il roadbook del giro e ho guardato le tappe rimanenti, c’erano sempre e solo grandi salite tranne nella diciottesima e così ho capito: sarebbe stata la mia occasione''.

Oggi il Giro partirà da Biella per quella che è considerata una delle tappe regine di questa edizione. Il pedalerà infatti per 166 affrontando le salita di Croce Serra, Col Tzecore, Col Saint Pantaleon, Col de Joux e infine l’ultima scalata verso Champouluc. Insomma, sarà una giornata tutt’altro che semplice.
Contributo gallery a cura di Marcello Sironi
Giorgia Monguzzi