Casatenovo: una mostra ripercorre i 30 anni del Torneo di Rettangolo

Trent’anni di storia, di pallone e di amicizia: il Torneo di Rettangolo di Casatenovo è molto più di una semplice competizione sportiva, è un vero e proprio rito collettivo che ha visto alternarsi tre generazioni di casatesi e che, oggi come ieri, continua a essere il cuore pulsante del periodo che divide la primavera dall'estate. 
''Quando hanno messo i canestri al campo - ci ha raccontato Alessandro Vergani, uno degli organizzatori - sotto c’erano questi pali, e i ragazzini del tempo hanno iniziato a giocare a calcio lì, con le porte alte e strette che ancora oggi sono la firma del torneo''. 
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Da sinistra Alessandro Vergani, Filippo Giandomenico, Riccardo Pozzi, Alessandro Tilola, Ars Namane, organizzatori del Torneo insieme ad Amine Bouali e Luca Proserpio

Da quei pomeriggi improvvisati tra amici in oratorio è nato un appuntamento che, nonostante le due edizioni saltate per il Covid, festeggia quest’anno la sua trentesima edizione con entusiasmo rinnovato e una partecipazione record: 24 squadre iscritte, suddivise in sei gironi da quattro, pronte a contendersi la vittoria in un clima di sana competizione e grande passione.
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Il regolamento, unico nel suo genere, rende il gioco molto particolare: le porte sono alte e strette, il muro funge da sponda, il portiere non può usare le mani, e il campo – che negli anni si è adattato ai cambiamenti del parco giochi – mantiene sempre quell’atmosfera da calcio di strada che fa sentire tutti un po’ bambini. 
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''È come tornare indietro nel tempo, quando si giocava in cortile senza troppe regole, solo per il gusto di stare insieme e divertirsi'' ha aggiunto Vergani, sottolineando come il torneo sia diventato un punto di riferimento non solo per Casatenovo, ma anche per i paesi vicini e, negli ultimi anni, persino per squadre provenienti da altre città della provincia di Lecco e da fuori.
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''Quando abbiamo preso in mano l’organizzazione sei o sette anni fa, il torneo era in declino, si faceva fatica a trovare squadre, ma grazie ai social siamo riusciti a rilanciarlo, creando una vera e propria community di appassionati che segue le partite, interagisce con sondaggi e votazioni, e partecipa anche fuori dal campo''. 
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L’introduzione di un’app di risultati sportivi ha permesso di digitalizzare calendari, classifiche e statistiche, rendendo tutto più accessibile e coinvolgente sia per i giocatori che per i tifosi. Ogni sera, almeno due partite animano il campo: una alle nove e una alle dieci, con il bar alla Casa del Giovane sempre aperto e, in alcune serate, la cucina dell’oratorio è pronta a servire panini e bevande a chi si ferma a godersi lo spettacolo dal vivo. 
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''Il balcone da cui godersi lo spettacolo è sempre pieno, la gente viene anche solo per respirare l’atmosfera, vedere gli amici, tifare per la propria squadra'' ha proseguito Alessandro Vergani. ''Alcune partite poi le trasmettiamo in diretta, altre le raccontiamo con highlight e meme sui social, così anche chi non può esserci si sente parte del torneo''.
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La varietà delle squadre è uno dei punti di forza: si va dai ragazzi appena maggiorenni ai veterani che hanno superato i quarant’anni, con gruppi storici che tornano per l’anniversario e nuove leve che portano freschezza e ricambio. 
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''Non ci sono vincoli, basta essere amici e voler giocare: il torneo è aperto a tutti'' hanno ribadito gli organizzatori, felici di vedere come ogni anno si formino nuove squadre e come alcune, ormai leggendarie, continuino a scrivere la storia della manifestazione.
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Quest’anno, per celebrare il trentesimo anniversario, sono state organizzate iniziative speciali: un murales realizzato grazie al contributo degli sponsor, una mostra che ripercorre tre decenni di partite, emozioni e ricordi, con magliette, trofei, foto, vecchi blog e pagelloni stampati come fossero pagine di giornale, e persino una ricostruzione delle formazioni storiche attraverso la schermata di PES 6, il celebre videogioco di calcio.
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La mostra, suddivisa in ordine cronologico, accompagna i visitatori lungo una linea del tempo che racconta i vincitori di ogni anno, i premi individuali, i punteggi delle finali e le curiosità di ogni edizione, alternando materiale autentico a ricostruzioni creative come il finto manoscritto sulla nascita del torneo. 
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''Abbiamo voluto raccontare tutto, anche le evoluzioni del campo, le statistiche sui giocatori più titolati, le curiosità che rendono unico questo appuntamento'' ha spiegato Vergani, mostrando con orgoglio i volantini che ogni anno annunciano l’apertura delle iscrizioni e che sono diventati una piccola tradizione, con il volto di un giocatore simbolo scelto in base agli eventi dell’anno.
Dietro le quinte, nel corso degli anni del rilancio, lo staff è cresciuto: da tre persone si è passati a sette, ognuno con un ruolo preciso, dalla gestione dei social alla grafica, dal contatto con le squadre all’arbitraggio, fino alla parte economica e logistica. 
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''Il segreto del torneo è la collaborazione, non solo tra noi organizzatori ma anche tra le squadre: qui l’avversario non è mai solo un rivale, ma qualcuno con cui condividere la passione per il calcio e la voglia di stare insieme'' ha sottolineato l'organizzazione, ricordando come la forza del Rettangolo sia proprio quella di essere una comunità aperta, inclusiva, dove ogni partita è una festa e ogni serata un’occasione per creare nuovi ricordi.
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I vincitori dell'edizione 2024 del torneo

''Il torneo non esiste perché noi lo portiamo avanti, ma perché il torneo stesso ci trasmette questa passione, queste emozioni che ci spingono a continuare'' ha concluso con convinzione Vergani, invitando tutti a lasciare un aneddoto o un ricordo nell’area interattiva della mostra, per contribuire a scrivere insieme la storia di un evento che è ormai patrimonio collettivo.
E così, tra passato e presente, il Torneo di Rettangolo continua a rinnovarsi senza mai perdere la sua anima: un calcio di strada che sa di casa, di amicizia e di estate, pronto a regalare emozioni ancora per molti anni a venire.
I.M.
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