Cassago: ricordando Teo, si lavora sul disagio giovanile

Anche il Comitato ''Insieme a TEO per la VITA'' era presente, mercoledì 28 maggio, alla serata informativa sulla donazione di organi organizzata dal Gruppo Intercomunale AIDO di Nibionno e Bulciago.
A rappresentare il Comitato, dopo la sua costituzione avvenuta lo scorso 17 marzo, c’erano la Vicepresidente Fabiola Salvioni, Ferdinando Carrino e i genitori del giovane trentenne a cui è intitolato il sodalizio: Rosaura Fumagalli e Gianpiero Carozzi.
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Salvioni ha innanzitutto ringraziato il Gruppo AIDO di Nibionno e Bulciago per l’invito e ha ricordato che il Comitato è nato per ricordare la scelta che Teo ha compiuto quand’era in vita di donazione degli organi e aiutare a promuovere la cultura del dono.
Dal Comitato fanno sapere che l’altra importante mission è quella di sensibilizzare e organizzare azioni ed eventi informativi sui fenomeni di disagio giovanile, sul problema di vecchie e nuove dipendenze: uso di sostanze, alcool, e-cig, social media, ecc. anticipando ai presenti: “Stiamo lavorando, a partire dal prossimo mese di settembre, all’organizzazione di una serie di incontri sul disagio giovanile con figure dell’ambito socioeducativo e sportivo. Il target di riferimento delle serate saranno i preadolescenti (dagli 11 ai 14 anni), gli adolescenti (dai 15 ai 18 anni) e le loro famiglie.
 
Chiunque sia interessato e voglia prendere parte e contribuire a questo primo progetto è ben accetto, basterà scrivere a insiemeateo25@gmail.com o chiamare il 349 179 2722.

La mamma di Teo, Rosaura Fumagalli - ex sindaco di Cassago- è convinta che per favorire buone pratiche finalizzate alla prevenzione del disagio giovanile è importante il dialogo e la coprogettazione tra i diversi attori del territorio che si occupano di giovani, per questa ragione ''Insieme a TEO per la VITA busserà a tutte le porte consapevoli che la collaborazione tra realtà associative e Istituzioni è fondamentale per affrontare le sfide sempre più complesse che ci vedono tutti impegnati per e con le nuove generazioni affinché si possano accompagnare e non lasciare sole le famiglie in situazioni difficili o impossibili da gestire in autonomia''.

Proprio per questo i promotori del Comitato ritengono fondamentale la comunicazione, ma in senso di abbattimento del muro e dello stigma che spesso accompagnano questi temi e le persone che ne soffrono.
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